Capitolo XX

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- Grazie Emi, non volevo disturbarti fino a questo punto, ma ti sono davvero grata di essere rimasta a dormire qui. - sbadiglio preparando la colazione per entrambe.

- Figurati, mi è preso un colpo quando rispondendo al telefono ho sentito la voce dell'idolo. Pensavo ti fosse successo qualcosa, anche se... beh... mica si può dire sia stata molto meglio la realtà. C'è però anche da aggiungere che non mi aspettavo di arrivare e trovarti sul divano in letargo. - ridacchia ricordando il giorno precedente.

Con Norio così vicino e rassicurante sono finita assurdamente per prendere sonno, proprio sulla sua spalla.

Quando mi sono svegliata, in casa c'era pure Emi che sottovoce parlava col moro.

- Taci... poteva anche svegliarmi. - sbuffo ancora in imbarazzo.

Spero tanto di non aver russato o peggio... parlato nel sonno.

- Eri così carina e tranquilla. Nessuno dei due ha avuto cuore di farlo. -

- Ma la polizia è passata mentre dormivo. Di certo volevano parlare pure con me, sono io ad aver visto quel tipo losco. - un brivido mi scende lungo la schiena al ricordo dei suoi occhi.

Sono stati loro la causa per cui ieri mi sono svegliata, di soprassalto.

Me li sono sognati e... non ne ho la certezza assoluta, ma credo di averli già visti.

Mi sono sembrati estremamente familiari.

- Norio ha detto di essersela cavata bene lo stesso. -

- Uhm... già. - sospiro.

La polizia in fine non è riuscita a trovare il tipo, ma a quanto pare non sono l'unica ad averlo visto, in zona.

L'ipotesi degli agenti è che sia un ladro in cerca della casa perfetta da rapinare ed hanno assicurato che aumenteranno le ronde per tutto il nostro quartiere.

- Vedrai che lo troveranno, questa persona non sembra brillare d'intelligenza. Altrimenti non si sarebbe fatto notare in una maniera del genere. - poggia una mano sulla mia spalla - Per ora comunque rimarrò qui, fino a quando vorrai. -

- Grazie, sei davvero gentile. - mi volto per abbracciarla.

La sua presenza mi ha aiutata a non pensare costantemente alla faccenda.

In caso sarei davvero finita per impazzire.

- Comunque... cercando di trovare discorsi più belli... quando avete deciso d'andare alla pasticceria Bijoux? - domanda con occhi luccicanti - Ho visto che ti sei comprata un abitino delizioso, per l'appuntamento. -

- Veramente... - confesso così la realtà.

- Ma sei pazza? Di occasioni ne hai avute a bizzeffe! No, no. Così non va bene. Oggi glielo domanderai, cascasse il mondo. -

- Emi... c'è stato altro a cui pensare. -

- E cosa, sentiamo? Il ladro di ieri? Ora è affare della polizia o pensavi forse di dargli la caccia? -

- Certo che no, non potrei mai. -

Senza Norio non sarebbero nemmeno arrivati gli agenti.

- E allora cerca di pensare a qualcosa che possa portarti il sorriso non ansia. Tanto torturarti pensando al ladro non lo farà arrestare prima. -

- Uhm... - il suo ragionamento non è errato, ma... star ancora ferma ad aspettare mi è ormai impossibile.

Però è vero che... cosa potrei fare?

Che ansia...

Ah... Emi ha proprio ragione.

- Allora? - mi afferra per le spalle osservandomi seria.

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