CAPITOLO 3 - Prime lezioni

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Lo smistamento finì con Zabini Issac che, come Scorpius aveva predetto, finì in Serpeverde.

Tutti nella sala avevano iniziato a parlottare di nuovo fino a quando la preside, la professoressa McGonagall, di alzò impiedi poco dopo. A quel punto un velo di silenzio calò all'improvviso. Scorpius si ricordò che suo padre lo aveva avvertito di non contrariare mai la McGonagall. Lui aveva pensato che era per via della posizione che occupava a Hogwarts, ma si ricredette subito quando vide il suo sguardo assumere un'aria severa.

«Do il mio benvenuto ai nuovi studenti e un bentornato a quelli che sono qui già dagli scorsi anni» disse la McGonagall. «Prima che inizi il banchetto vorrei fare alcuni annunci. Prima di tutto, l'accesso alla Foresta Proibita è severamente vietato a tutti quanti. Inoltre il signor Filch, il custode, mi ha chiesto di ricordarvi che sulla porta del suo ufficio è appesa la lista degli oggetti proibiti. Il signor Filch mi ha chiesto anche di ricordarvi che magia e prodotti dei Tiri Vispi Weasley sono severamente proibiti nei corridoi durante la pausa tra una lezione e l'altra. Ma ora basta con le chiacchiere, vi dico solamente buon appetito!»

La McGonagall si risedette nel suo seggio d'oro. Tutti e quattro i tavoli si riempirono all'inmprovviso di cibo: arrosto, petto di pollo, costine di maiale, patatine fritte, salse di tutti i tipi, insalate varie.

Scorpius vide Albus riempirsi il piatto tutto in una volta, lui invece prese un po' alla volta una porzione di tutte le pietanze. Quando tutti i piatti furono vuoti ne comparvero di nuovi e i cibi salati vennero sostituiti dai dolci: gelato, torta al cioccolato, crostata alla melassa, crostata alla ciliegia.

Quando anche i dolci finirono, i piatti scomparvero del tutto e la McGonagall si alzò di nuovo.

«Prefetti, accompagnate gli studenti del primo anno ai loro dormitori» ordinò la preside in tono severo.

«Primo anno, seguitemi!» gridò uno dei prefetti di Serpeverde.

Tutto il primo anno di Serpeverde si alzò e segui i due prefetti fuori dalla Sala Grande, giù nei sotterranei e in vari corridoi fino ad arrivare davanti ad un muro di pietra.

«Purosangue» disse il prefetto femmina. «La parola d'ordine cambia ogni due settimane, la trovate affissa alla bacheca nella sala comune».

Un'entrata nascosta nella parete si rivelò ai loro occhi. Seguendo i prefetti, entrarono nella stanza. La sala comune dei Serpeverde era un sotterraneo lungo e basso con pareti e soffitti di pietra da cui pendevano lampade verdastre. Davanti a loro c'era un camino dalle sculture di serpenti elaborate attorno al quale erano sistemate poltrone, sedie e perfino un divano, tutti quanti neri. Sul pavimento erano stesi tappeti verdi e argento. Sulle pareti invece erano appesi arazzi raffiguranti le imprese dei Serpeverde più famosi tra cui, Scorpius lo notò subito, Merlino.

Le finestre si affacciavano su quelle che dovevano essere le profonde acque del lago, perché tutti quanti poterono vedere una piovra gigante passare proprio in quel momento.

«A sinistra trovate i dormitori maschili, a destra quelli femminili» disse il ragazzo prefetto, congedandoli.

Dopo aver superato una prima porta, Scorpius e tutti gli altri ragazzi ne raggiunsero una seconda dov'era appesa una targhetta d'argento su cui c'era scritto: Ragazzi, primo anno. Oltrepassarono la porta e si ritrovarono in una stanza accogliente con letti a baldacchino dai copriletti ricamati con un filo d'argento e le tende di seta verde.

Scorpius rimase meravigliato dallo sfarzo della sala comune e dei dormitori di Serpeverde. Mentre si metteva il pigiama ne approfittò per chiacchierare con Albus e Alexander Nott, mentre Rookwood e Zabini si stavano borbottando qualcosa fra di loro. Dopodiché Scorpius si stese nel letto, tirò le tende e si addormentò subito, cullato dal rumore delle acque del Lago Nero.








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