CAPITOLO 54 - In fuga

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«È stata una bella serata» disse Albus gettandosi sul letto in pigiama, un sorriso felice stampato sul volto.

«Già» disse Scorpius gettandosi sul letto accanto per poi mettersi a guardare il soffitto.

«Tu e Rose che avete fatto?»

«Abbiamo ballato»

«E fin lì ci ero arrivato. Ma che altro avete fatto?»

«Ballato»

«Ballato? Tutta la sera?» chiese Albus stupito.

«Sì» Scorpius pensò di nuovo alla sera che aveva trascorso e non potè evitare di sorridere.

Calò per qualche secondo il silenzio nella stanza.

«Secondo me dovresti dirglielo che ti piace» disse Albus con tono serio.

Scorpius si girò su un fianco e si puntellò su un gomito per guardare il migliore amico. «E perché dovrei?»

«Il fatto che ti piaccia dalla fine del secondo anno non è un motivo valido?» chiese Albus nello stesso tono di chi diceva una cosa ovvia.

«Al, Rose è la mia migliore amica» fece notare Scorpius.

«E allora?»

«E allora? Se non mi ricambiasse rovinerei la mostra amicizia!»

Albus sbuffò sonoramente e si girò su un fianco, gli occhi puntati sul muro. «Va be', con te è impossibile ragionare. Buonanotte»

**

Scorpius credette che fossero passati solo pochi minuti quando un forte scoppio risuonò al piano di sotto.

«Cosa succede?» chiese Albus cadendo dal letto e rialzandosi subito dopo.

Scorpius scattò in piedi e afferrò la bacchetta che aveva posato sul comodino prima di andare a dormire. Con il cuore che gli batteva in gola, goccioline di sudore che gli cadevano lungo la schiena, si mise ad ascoltare ogni singolo rumore che proveniva dal piano di sotto.

«Dove sono?» urlò minaccioso un uomo.

«Vai a quel paese, Yaxley» era la voce di Harry, voce che subito dopo emise un forte gremito di dolore.

C'era un Mangiamorte in casa. Ma era da solo? Probabilmente no. Era anche solo improbabile pensare che Yaxley non avesse portato qualcuno dei suoi amichetti con sé sapendo di andare nella casa in cui si trovavano Harry Potter, Ron Weasley, Draco Malfoy e Rose Weasley.

Con un leggero pop quest'ultima comparve in mezzo alla stanza, tra Scorpius e Albus, una borsetta di perline a tracolla. I due ragazzi fecero per parlare, ma lei gli zittì posandosi l'indice sulle labbra carnose. Tutti nel loro silenzio si misero ad ascoltare i rumori provenienti dal piano di sotto.

«La Weasley non c'è dall'altra parte della casa» Scorpius riconobbe la voce di suo nonno.

«Proviamo al piano di sopra» suggerì Yaxley.

Si sentì afferrare la mano da quella di Rose, che con l'altra stringeva una mano ad Albus, e girarono su loro stessi. Per un attimo vennero inghiottiti dal buio, poi una fredda aria lo investì mentre la luce tornava dell'aurora brillava debolmente.

Si erano Smaterializzati in mezzo ad una stradina, tra una piazzola con l'erba ingiallita dal caldo di metà agosto e una serie di case dall'aria poco abitabile. Scorpius per un attimo si preoccupò che qualcuno li avesse visti, ma poi notò che le tende alle finestre erano chiuse e che nessuno le aveva spostate.

«Rose, cos'è successo?» chiese Scorpius mentre la realtà gli dava un forte schiaffo sulla faccia, l'aria fredda della mattina che gli faceva venire i brividi alla pelle da sotto il pigiama.

Harry Potter e il Ritorno del Male Where stories live. Discover now