Harry Potter e il Ritorno del Male

CAPITOLO 39 - Novità alla Weasley

Una madre non dovrebbe mai vedere morire il proprio figlio, proprio come Molly Weasley non avrebbe dovuto vedere il cadavere di Fred steso nella Sala Grande dopo la Battaglia di Hogwarts. Ma neanche un ragazzo di sedici anni, quasi diciassette, avrebbe dovuto vedere sua madre morire come Scorpius aveva visto morire la sua.

La notizia di Delphi, della battaglia all'Ufficio Misteri e della morte di Jason e Astoria era uscita sulla Gazzetta del Profeta per tutto il mese di giugno fino a metà luglio, quando quella notizia iniziò a essere sostituita dalle prime morti e dalle prime sparizioni. Scorpius leggeva il giornale ogni giorno, fuori nel giardino di villa Malfoy o nella sua camera, e quello non contribuiva a migliorare il suo umore, precipitato improvvisamente in un buco nero dal funerale di sua madre.

Era stato un funerale intimo, per pochi amici, con i membri dell'Ordine della Fenice e le persone che lui e suo padre volevano avere al loro fianco per superare doppio lutto. Perché sì, Astoria era incinta e se non fosse morta Scorpius avrebbe avuto un fratello o una sorella, una briciola di speranza mentre la guerra minacciava di piombare nelle loro vite e rovinare di nuovo tutto. Ogni volta che vedeva Rose, Albus o qualsiasi altro individuo della loro famiglia insieme al proprio fratello o propria sorella provava invidia.

Scorpius, un mese dopo la morte di sua madre, si ritrovò in camera sua, seduto alla sua scrivania, una piuma in mano, una boccetta d'inchiostro aperta e un rotolo di pergamena.

Cara mamma,
mi manchi. Qui senza di te è tutto diverso. Papà è sempre triste, nonna è sempre triste, io sono sempre triste. Rose, Albus e anche George, Fred, Vanessa, Liz e Dominique mi scrivono ogni giorno per sapere come sto e non si accontento di poche semplici righe dove io dico di stare bene e chiedo a loro come stanno perché sanno che è solo una scusa.
Alla fine ho scritto a Rose di aver sentito lei e Jack litigare e lei mi ha giurato che non avrebbe seguito il consiglio che il suo ex le ha scritto per posta, ovvero quello di usare la sua abilità di Legilimens.
Per fortuna è da un po' che io, Rose e Albus non facciamo gli stessi sogni...

Si sentiva incredibilmente stupido perché sapeva benissimo che sua madre non gli avrebbe mai potuto rispondere. Era morta e non si torna indietro da qualunque posto andassero le persone che passavano a miglior vita. Prese la bacchetta e diede fuoco alla lettera incompleta per poi restare lì a guardarla incenerirsi piano piano sulla aura scrivania.

Qualcuno bussò alla porta. Scorpius sperò che fosse suo padre e invece, quando aprì, si trovò davanti sua nonna. Se lo doveva immaginare, suo padre restava fino a tardi a lavorare e a volte Harry e Ron lo dovevano perfino portare di peso almeno fino all'ingresso.

-Nonna- disse fissando l'ormai l'anziana Narcissa Malfoy, i lunghi capelli bianchi che le ricadevano lungo la schiena.

«C'è una visita per te. È appena arrivata Materializzandosi davanti al portone d'ingresso» disse Narcissa sfiorandogli una spalla per convincerlo ad uscire dalla sua stanza o, per meglio dire, quella che ormai era diventata la sua tana, da cui usciva solamente per prendere una boccata d'aria in giardino in compagnia dei pavoni di suo nonno.

«Chi è?» chiese Scorpius incuriosito. Ma sua nonna non rispose quindi uscì dalla sua camera, scese le scale e arrivato nell'ingresso si ritrovò davanti la professoressa McGonagall.

«Signor Malfoy» lo salutò lei.

L'ultima volta aveva visto la sua Preside era al funerale di sua madre e non si aspettava di ritrovarsela nell'ingresso di casa. Doveva essere lì per ragioni importanti, magari era successo qualcosa a suo padre e Harry e Ron avevano mandato lei a dirglielo perché sapevano che avrebbe avuto più tatto di loro, Ginny o Hermione.

«È successo qualcosa a mio padre?» chiese. Sentì i passi di sua nonna rimbombare lenti alle sue spalle mentre la donna scendeva i gradini, senza la minima intenzione di interrompere quella conversazione.