CAPITOLO 60 - Cattura

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Rose si infilò la borsetta di perline in un calzino proprio nel momento in cui Antonin Doholov entrò nella tenda e li guardò, ghignando. Scorpius non riusciva a ragionare, il cuore che gli batteva in gola. Albus scese con un balzo dalla sedia, lasciando sul tavolo il bicchiere che poco prima teneva in mano.

«Nott, vieni. Prendi le loro bacchette» ordinò Doholov continuando a guardarli, probabilmente per controllare che non facessero una mossa avventata.

Theodore Nott entrò nella tenda, scavalcò il divano e prese le bacchette che i tre avevano posato sul tavolino. Con un semplice gesto della sua bacchetta, Doholov spense la radio. Altri Mangiamorte, seguiti da Greyback, entrarono nella tenda e si avvicinarono al trio. Subito dopo Scorpius vide delle corde nere avvolgersi attorno a se stesso, Rose e Albus. Greyback, con un ghigno in faccia, si avvicinò a Rose e le accarezzò una guancia con un'unghia sporca.

La ragazza, infastidita da quel contatto, sputò in faccia al disgustoso individuo che si trovava davanti. Rose Weasley non odiava i lupi mannari, era solo Greyback a non starle simpatico. Il lupo mannaro per un attimo strabuzzò gli occhi sorpreso l, ma poi una risata crudele si impossessò di lui.

«Bel tipetto la Weasley. Vero, Doholov?»

«Quando la Signora Oscura avrà finito con loro, magari ti lascerà la ragazza» Doholov si unì alla risata di Greyback.

«Non osate sfiorarla nemmeno con un dito!» sbraitò Scorpius cercando di liberarsi dalle corde che lo tenevano legato. Theodore Nott si avvicinò a lui, le bacchette del trio nella mano sinistra, e gli tirò un gancio destro proprio nello stomaco.

Scorpius, accecato dal dolore, si piegò in due e cadde a terra, in ginocchio. Rose, alla sua destra, iniziò ad agitarsi ma subito venne intrappolata da Greyback, che la stritolava fra le braccia muscolose. Emanava un forte odore di sudore e sangue che fece salire a Scorpius un brivido di terrore lungo la colonna vertebrale. Nott lo prese dal colletto della maglia e lui, incapace di muoversi per via delle corde, non fece nemmeno un singolo movimento che andasse contro a quelli che il padre di Alexander lo costringeva a fare con la forza.

Doholov afferrò Albus per la collottola e, con un calcio ben assestato in un fianco, spinse il Potter fuori dalla tenda. Anche Scorpius e Rose lo seguirono, spinti rispettivamente da Nott e Greyback. Scorpius voleva liberarsi, voleva salvare Rose e Albus, voleva che tutto quello che stava accadendo loro in quel momento fosse solo un brutto incubo e che di lì a poco si sarebbe svegliato nel suo letto, nei sotterranei di Hogwarts, nel suo dormitorio di Serpeverde.

Appena uscirono dalla tenda, quelli che sembravano essere dieci Mangiamorte esultarono alla vista dei tre ragazzi che i loro compagni stringevano fra le braccia, non li stavano certo abbracciando.

«Portiamoli a villa Lestrange» disse Doholov rivolto ai suoi compagni. «Voi continuate a guardare se trovate qui da qualche parte qualcuno dell'Ordine»

Senza nemmeno dare il tempo ai suoi compagni di rispondere, Doholov legò insieme Scorpius, Rose e Albus con un'altra corda nera. Scorpius sentì delle mani posate sulle sue spalle e i tre Mangiamorte che li avevano trattenuti li costrinsero e girare su loro stessi. Vennero inghiottiti dal solito vortice di buio e soffocamento che caratterizzava una Smaterializzazione per poi ritrovarsi davanti a villa Lestrange. Era più curata rispetto all'ultima volta che Scorpius l'aveva vista: l'erba era stata tagliata e il cancello non aveva più la ruggine.

Esitarono per un attimo sul posto, ma poi i tre Mangiamorte li spinsero verso contro il cancello. Si sarebbe aspettato il contatto con il freddo metallo, perciò quando riaprì gli occhi si stupì di trovarsi sul viale che portava verso la porta d'ingresso. Procedettero fino alla casa, il braccio di Scorpius che toccava quello di Rose. Alla fine si ritrovarono davanti alla porta, che venne subito aperta da una donna molto bella.

Harry Potter e il Ritorno del Male Where stories live. Discover now