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Hyungsik era tornato...
Hyungsik era tornato...

Queste erano le parole nella mente della ragazza immobile. Tae la scosse per le spalle cercando di farla riprendere ma keya non diede segni di vita.

Il suo incubo era tornato.
Non prometteva nulla di buono.

"Keya ascoltami, ci sono io qui a proteggerti ok?" chiese titubante Taehyung abbassandosi guardandola meglio negli occhi. Keya annuì debolmente facendo sorridere Tae.

"Dai su, ti preparo una bella cioccolata calda e poi andiamo dalla polizia ok?" domandò Tae e Keya diventò euforica. Non aveva considerato l'idea di chiamare la polizia e adesso si sentiva decisamente meglio all'idea di Hyungsik dietro le sbarre.

Andarono entrambi in cucina e Keya si sedette su una sedia osservando la schiena di Taehyung. Certo, da dietro non poteva vedere un granché ma comunque gli occhi non si volevano muovere. Erano fissi su di lui e osservava ogni suo singolo muovimento per preparare la cioccolata calda.

"Cucciola così mi consumi" protestò Taehyung sorridendo maliziosamente e Keya arrossì.

"Chi ti ha detto che io ti stavo guardando?" ribattè la ragazza girando la testa dall'altra parte.

"Non sono stupido" rispose Taehyung sorridendo portando la tazza sul tavolo.

"Tieni, attenzione a non scottarti" aggiunse poi sorridendo. Keya lo guardò meravigliato per la sua velocità nel prepare una bevanda.

"Hai fatto subito!" difatti esclamò.

"Ho le mie tecniche. Dai avanti, adesso bevi altrimenti diventerà freddo" spiegò Taehyung e Keya annuì portandosi la tazza alla bocca. Bevve dei grossi sorsi e, così facendo, finì la bevanda subito. Voleva subito recarsi dalla polizia, per questo non voleva perdere tempo.

"Sei sporca" commentò ridendo Taehyung.

"Dove?"

"Qui". Taehyung si avvicinò al viso della ragazza. Arrivò all'angolo della bocca e, in quel esatto posto, tolse la macchia di cioccolata con la bocca.
Keya non sapeva come comportarsi. Era paralizzata.
Tae, invece, tornò al suo posto tranquillo e sereno.

"T-tu... p-perché?" domandò Keya

"Non volevo sprecare un fazzoletto" spiegò Taehyung facendo spallucce. Però non poteva mentire davanti a Keya... insomma, sprecare un fazzolettino? Chi mai non lo farebbe? C'era sicuramente qualcosa sotto e Keya voleva indagare.

[...]
Uscirono di casa e Tae fa segno a Keya di aspettare. Quest'ultima esegue il comando e, poco dopo, vide sbucare Tae, da un angolo, con una moto.

"Da quando hai la moto tu? Non possiamo usare la macchina?" chiese Keya con un sopracciglio alzato.

"Nah... Oggi voglio usare la moto" rispose Taehyung. La moto la usava raramente, per questo Keya non l'aveva mai vista prima d'ora.

La moto era bellissima e sembrava essere anche molto costosa. Era tutta nera brillante. Aveva due posti abbastanza larghi. Keya si avvicinò e Tae le porse un casco. Anch'esso era di un nero luccicante. Keya quasi esitò a prenderlo, aveva paura di rivinarlo o di graffiarlo in qualche modo.
Se lo indossò e salì sulla moto leggermente lontana da Taehyung.

"Hei abbracciami, non ti mordo mica" disse Taehyung ma Keya non si mosse di una virgola.

"Fessa a te che se poi cadi e vai in ospedale" aggiunse poi Taehyung e subito la ragazza lo abbracciò. Aveva la presa stretta sulla vita del ragazzo, la testa appoggiata su di esso... entrambi erano felici di questo contatto anche se non volevano dimostrarlo. Keya all'inzio manteneva le distanze per non sentirsi a disagio, anche perché questa scena le ricorda un kdrama e, solo a pensarci, le veniva la pelle d'oca.

𝐏𝗼𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐞 •|𝐓𝐇|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora