5. James Bond dei poveri

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Essere i migliori amici di qualcuno costituisce qualcosa come un contratto dove si promettono fedeltà, sostegno nei momenti difficili e complicità.

Ecco, quest'ultimo punto lo dovrei rivedere in questo momento perché mi ha impedito di non accettare di seguire Albus nel suo folle e a dir poco ridicolo piano che consiste nello spiare Lily nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità in modalità James Bond dei poveri.

Ah, mi sembra scontato dire che c'è pure Scorpius con noi.

Né io né lui stiamo seguendo Albus di nostra spontanea volontà in questa sua assurda missione - infatti mio cugino mi ha praticamente rapita nella biblioteca. Vogliamo solamente preservare la sua vita visto che, l'ultima volta che ha fatto un torto a Lily, quest'ultima lo ha Schiantato contro il Platano Picchiatore. Sì, è accaduto una settimana fa e se non fosse stato per Neville avremmo dovuto raccogliere i resti di Albus in tante scatole di scarpe per bambini.

Non capirò mai perché quell'albero dopo più di quarant'anni si trovi ancora qui. Non muore mai? È un pericolo costante per gli studenti, ma un ottimo posto in cui appendere Zabini per le mutande e lo dico per esperienza personale.

«Dov'era l'ultima volta che l'hai vista?» mi chiede Albus mentre gattoniamo per i corridoi nascosti dal mantello dei Potter.

Non so perché gattoniamo, lo ha deciso Albus probabilmente perché il suo cervello non funziona più tanto bene dopo essere stato Schiantato due volte in una settimana e forse è per questo che non si ricorda che io sono in grado di fare un eccellente Incantesimo di Disillusione.

«Al, secondo me non è una buona idea» è da una settimana che cerco di fargli cambiare idea visto che, già dopo essere Schiantato da Lily, progettava questa idea assurda.

«Sì che lo è, magari si sente con un teppista»

La parola teppista prima d'ora l'ho sentita uscire solamente dalle bocche dei miei nonni, sia materni che paterni, perciò non mi viene in mente nessun complimento da fare a mio cugino per il suo poco aggiornato vocabolario.

«Sono d'accordo con Rose» dice Scorpius annuendo.

Gli sorrido. «Grazie»

«Ma guarda che novità, voi due siete d'accordo sulla maggior parte delle cose se non su tutto» replica Albus infastidito dalle nostre chiacchiere. «Ora state zitti o qualcuno ci sentirà»

«Al, le cazzate che escono dalla tua bocca in questo momento le stiamo sentendo solo noi e i quadri. Non c'è nessuno, sono tutti o in biblioteca o nelle sale comuni a farsi gli affari propri come dovresti fare anche tu» faccio notare evitando accuratamente di dire che Fred sta facendo scorta di Mojito per la festa che probabilmente ci sarà dopo la partita contro i Serpeverde.

Potrei aver perdonato mio cugino per quella storia della maglia o comunque lo perdonerò se mi da più Mojito di tutti.

«Dovrei sentirmi offeso?»

«Quello era il mio intento, più o meno» rispondo con un sorrisetto falso.

«Ora però state zitti» continua Albus facendomi arrabbiare di più.

«Io non sto parlando!» si difende Scorpius, offeso.

«Al, guarda che pure tu stai parlando» faccio notare.

Sento mio cugino sbuffare visto che è a pochi centimetri dalle mie orecchie. «Stiamo zitti e basta» replica spazientito.

«Perché lo stiamo assecondando?» mi chiede Scorpius in un sussurro. A me viene automatico girare la testa verso di lui e mi ritrovo a pochi millimetri dal suo viso e dalle sue labbra, queste situazioni imbarazzanti devono finire di accadere.

Quando cupido si drogaWhere stories live. Discover now