18. "Io ti amo"

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«Rose, hai preso tutto?»

Sbuffo. È la centesima volta che me lo chiede e la risposta da parte mia è sempre la stessa, ovvero sì.

«Sì mamma, ora posso andare?» chiedo spazientita.

«Sarà strano non avere te e Hugo a casa per Natale» dice mia madre con tono triste. Spero di invecchiare bene come lei, nonostante i suoi quarant'anni abbondanti è ancora bellissima.

«Se Jack ti da fastidio, fammi un fischio che io arrivo e lo picchio» dice mio padre beccandosi un'occhiataccia da parte di mia madre.

«Dimmi che la Passaporta è pronta?» mi chiede Hugo avvicinandosi a me.

«Magari Hugo, piacerebbe tanto anche a me» sussurro disperata. Certo, dall'altra parte ci sarà Scorpius, ma è pur sempre meglio che rimanere nella stessa stanza in cui i miei genitori hanno i loro piccoli battibecchi che tanto risolvono nel giro di neanche una mezz'ora scarsa con un bacio.

Alzo gli occhi al cielo mentre mia madre continua a dire quanto non sia giusto risolvere le questioni con le botte invece che con le parole. Come se alcune persone non fossero così stupide da non capire quello che dico, ma dai.

Vedo lo stivale di cuoio in mezzo all'ingresso illuminarsi. Do una gomitata a Hugo nelle costole e gli indico la passaporta. Ci affrettiamo a stringere i nostri bauli in una mano e con un dito dell'altra tocchiamo lo stivale.

«Hermione, se ne stanno per andare» fa notare mio padre.

Mia madre sobbalza sul posto per poi voltarsi nella nostra direzione.

«Se c'è qualcosa che non va, chiamateci. E vedete di comportarvi bene» si raccomanda mia madre.

«E ricorda Rose, avvertimi se Jack ti da fastidio» mio padre mi fa l'occhiolino e io sorrido divertita.

L'ingresso di casa mia scompare proprio nel momento in cui mia madre inizia a picchiare mio padre con un cuscino preso dal divano nel salotto adiacente all'ingresso.

Dopo qualche secondo, io e Hugo ci troviamo nel cortile di una grande villa dalle pareti bianche e il tetto rosso. Ha tante finestre il che vuol dire, ovviamente, tante stanze. Mi piace. C'è persino una stalla con i cavalli.

Mi alzo da terra scrollandomi la neve di dosso e, seguita da Hugo, mi dirigo verso l'enorme porta d'ingresso. C'è troppo silenzio per una casa piena di Weasley senza la supervisione di un genitore o di un adulto responsabile.

«Rose!» esclama Liz aprendo la porta proprio nel momento in cui stavo per bussare.

«Deve ancora arrivare gente? La casa è fin troppo silenziosa» le chiedo curiosa.

«Oh sì, sono arrivati solamente James, Jack e Scorpius» racconta lei.

Ti ringrazio Merlino per questo tiro molto scorretto. Scorpius e Jack dovevano proprio arrivare prima di me? E se muovo un passo per entrare e me li ritrovo tutti e due che mi guardano?

«Ah» riesco a dire solamente.

«Rose, non fare quella faccia da deficiente» mi rimprovera mio fratello prima di beccarsi dalla sottoscritta un forte pugno sulla spalla. Spero di avergli fatto male.

«Vi mostro le vostre stanze» annuncia Liz trascinandoci dentro la casa prima che io possa iniziare a picchiare seriamente mio fratello.

L'ingresso è ampio e molto luminoso, le pareti sono decorate con quadri raffiguranti natura morta. Alla mia destra c'è una porta chiusa, probabilmente il bagno, e alla mia sinistra un piccolo arco da su una grande cucina con mobili di legno scuro. Davanti a me invece c'è un grande arco che mostra il salotto composto da tre eleganti divani neri e una TV babbana.

Quando cupido si drogaOn viuen les histories. Descobreix ara