18|Missione (parte 2)

292 16 109
                                    

Marta era nella sua stanza a studiare matematica insieme ad Eleonora.
Gli esercizi che le erano stati assegnati le venivano facilmente. Erano più semplici di quelli dei suoi compagni, ovviamente, era più piccola di loro e sicuramente non aveva le loro stesse conoscenze, ma riusciva a cavarsela nonostante tutto. 

«Mi annoio» 

Eleonora si stropicciò gli occhi. «Anch'io»

«Che facciamo?»

«Parliamo»

Marta sorrise raggiante. «Quando ero ancora a casa mia, ho letto un libro bellissimo. La protagonista, Alia, scopriva di avere il potere di vedere nel futuro. Quando poi viene reclutata tra le guardie del re, i suoi compagni scoprono il suo segreto e lei, dopo una serie di peripezie, viene a far parte della guardia personale del re. Un giorno, durante un banchetto, le capita di prevedere la morte del suo signore, ma non fa in tempo ad impedirla, così tutti si arrabbiano con lei. Viene bandita dal regno, ma non si dà per vinta, perché c'è un nemico che minaccia di prendere il trono e se lo facesse tutto il regno si trasformerebbe in un posto orribile. Però è stata esiliata, non può tornare, altrimenti viene uccisa! Così si finge una sacerdotessa degli dei. Si mette una tunica bianca e va in giro così»

Marta afferrò il lenzuolo bianco, lo tirò e si finse la protagonista del libro. Più che una sacerdotessa, sembrava un incrocio tra una suora e un piccolo fantasmino. 

«E una volta a corte, di fronte al re cattivo, ha fatto: WHAM!» La bambina si levò improvvisamente il lenzuolo, lanciandolo sul letto. Il movimento brusco fece fare capolino a un piccolo pendente circolare attaccato a una catenella. Era una collana. 

Come aveva fatto a nasconderla nonostante i numerosi controlli delle guardie?

Notando che le era sfuggita, la ricacciò subito dentro e incominciò a sistemare il letto come se nulla fosse. 

«Marta»

«Sì?»

«Come hai fatto a nascondere quella collana?»

«La strega gentile me l'ha fatta tenere»

«Strega gentile?» Eleonora inarcò un sopracciglio.

«Sì! Una strega gentile e molto carina mi ha permesso di tenerla. È l'unico ricordo che ho della mia famiglia. Anche se i miei genitori non mi vogliono bene come lo vogliono a mio fratello, io provo molto affetto per loro. Questa collana mi aiuta a ricordarli»

Ele fece una smorfia intenerita. «È una cosa molto dolce»

«Tu dici?»

«Sì, lo è» 

Marta si tolse la collana e la mostrò alla sua compagna di stanza. Il ciondolo era tondo e piatto, come un orologio da taschino ma più piccolo. 
Fece una breve pressione sul lato e il ciondolo si aprì in due. Da una parte c'era una piccola foto di lei e della sua famiglia, si distinguevano a malapena i tratti dei volti, dall'altra erano incise delle parole in inglese.

«È bellissima» disse Eleonora.

«Appartiene alla mia famiglia da molto tempo. Ce l'aveva mia nonna, prima di me. Me l'ha regalata poco prima di morire. Un tempo aveva su una facciata il piccolo ritratto di una mia antenata, ma si è rovinato col tempo ed è stato buttato. Così ci ho messo io una foto! Sono le persone a cui tengo di più. Mia mamma è severa con me, anche papà, ma tempo fa erano molto molto dolci. Io voglio ricordare i miei genitori quando erano dolci... e la foto rappresenta proprio uno di quei momenti»

Eleonora strinse la bambina a sé, toccata dalla sua storia. Quali genitori orribili tratterebbero mai la loro figlia in quel modo?

«La mia famiglia è molto rigida» raccontò Marta. «Lo sono tutti, dai miei genitori ai miei zii. L'unica gentile era mia nonna» Tirò su col naso. «Mi manca tanto»

Ele continuò a stringerla in quel dolce abbraccio. «Che cosa c'è scritto nell'altra parte?»

Marta sussultò. «Io non so se... se posso dirtelo»

«Di me puoi fidarti, tranquilla»

«Capisci l'inglese?»

Eleonora si irrigidì, imbarazzata. «Non molto. Diciamo che non sono molto brava con le lingue oltre all'italiano»

Marta annuì lentamente. «Allora te lo traduco in italiano, così lo capisci»

Tintinna il metallo spezzato,
ride il mostro dalla prigione liberato.
Sette eroi il mondo dovranno salvare
o tra le tenebre lo vedranno sprofondare,
ma nulla può essere fatto
senza l'altra metà del ragazzo dal cuore rotto.
Scala la torre, scalala in fretta,
trova la metà e il fiore che le spetta.
Diffida dell'oro perché si tingerà di rosso
appena un suono partirà dal curvo osso.
E se la vittoria della Grande Guerra otterrai, non dimenticare
che la morte ha un compito da rispettare.

L'AccademiaWhere stories live. Discover now