9|Le sfide (parte 2)

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Socchiusi gli occhi per poi riaprirli del tutto.
La luce del sole filtrava dalla piccola fessura in alto della stanza e la illuminava quasi completamente creando un'atmosfera quasi... magica.
Non fraintendetemi, quel posto sembrava sempre una prigione, ma quel giorno aveva qualcosa di speciale.

Mi stropicciai gli occhi e andai in bagno. Aprii il rubinetto per lavarmi la faccia, ma stranamente non sentii l'acqua. Riaprii gli occhi guardandomi intorno e rimasi stupita nel vedere centinaia di goccioline fuoriuscire dal rubinetto e fluttuare attorno a me.

Improvvisamente il vento iniziò a soffiare forte e a far sbattere la finestrella in alto nel bagno, e della folgore dorata fuoriuscì dal mio braccio destro, proprio dal punto in cui era situato il simbolo della spada con le ali, ed iniziò ad avvolgermi con un ronzio elettrico.

Non capivo cosa stesse succedendo e temetti di stare vivendo un sogno, ma non era affatto così.

«C'è molto vento» disse Eleonora dalla camera.

Sobbalzai preoccupata che Eleonora potesse accorgersi di cosa stesse succedendo, ma l'acqua confluì nel lavandino, il vento cessò e la folgore si dissolse ritornando tutto come prima.

Stavo sicuramente diventando pazza, non c'era altra spiegazione.

La porta del bagno si chiuse di scatto. Provai ad aprirla, ma era bloccata ed Eleonora sembrava non essersene nemmeno accorta.
La sirena della colazione iniziò a suonare e nel mezzo del trambusto mi girai e vidi davanti a me Athariel, il guerriero dall'armatura dorata, in tutta la sua altezza e potenza.

Mi afferrò il braccio dicendomi. «Ti devo parlare»

Ho sempre odiato queste tre parole e penso proprio di non essere l'unica.
Nonostante il disagio e la sorpresa restai ad ascoltare ciò che aveva da dirmi.

«Ciò che hai visto adesso ha un significato preciso, ma preferirei che te lo spiegasse Gregorio in futuro»

«Perché non lo dovrei sapere ora?»

«Perché non sei ancora pronta per sapere la verità su tutto quanto. Sono passati solo pochi giorni e tu sei solo una ragazzina che fino a qualche settimana fa viveva ancora a Fantasylandia»

«E se invece fossi pronta?»

«No, non lo sei. Io sono venuto qui solo per dirti che più in là, quando avrai tempo, dovrai parlare con Gregorio. Lui ti dirà tutto ciò che ti serve sapere» Sì guardò intorno con aria frettolosa. «Devo andare, hanno bisogno di me. Ci vediamo a mezzanotte, non fare ritardi»

Mi diede le spalle e scomparve nel nulla, come se non fosse mai stato in quel bagno.

Scossi la testa scioccata da quanto accaduto e mi andai a mettere la divisa facendo attenzione a non far notare la mia ferita da Eleonora.
La benda si era riaperta durante l'allenamento con Athariel la sera prima, ma fortunatamente un guaritore mi aveva medicato la ferita con una crema dallo strano colorito verdognolo e con una benda di lino molto morbida.

Grazie al suo intervento il braccio mi faceva meno male e sentivo che il taglio mi stava passando più in fretta. Gli ero molto grata, anche perché quel giorno avrei dovuto sostenere la terza prova.

Andai insieme ad Eleonora a sedermi insieme agli altri ragazzi del gruppo 7 e restammo lì ad aspettare il nostro turno per andare a prendere la colazione.

Elisa attirò la mia attenzione schioccando le dita. «Il direttore, alla riunione di ieri, mi ha chiesto di comunicarti che le sfide sono cambiate»

«In che senso?»

L'AccademiaWhere stories live. Discover now