Capitolo 3: Un ospite inaspettato

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Settembre era giunto a metà del suo ciclo di vita ma ancora le giornate non risentivano dell'avanzare del freddo; erano ancora tiepide e gradevoli nei loro colori caldi.

Bilbo sapeva che quel giorno non sarebbe dovuto uscire di casa perché la sua dispensa era colma di ogni bontà necessaria. Si mise nel suo studio, dove conservava mappe, libri e fogli vari tra le mensole e una scrivania rialzata in solido legno. Da un cassetto estrasse un rotolo di carta che dispiegò con accurata lentezza per ammirare il suo contenuto: era la cartina che mostrava la strada per la Montagna Solitaria, meta del suo viaggio insieme alla Compagnia di Thorin Scudodiquercia. Scrutava ogni tratto disegnato, ogni nome e gli compariva un mezzo sorriso compiaciuto nel leggere quelle scritte: Montagne Nebbiose, Bosco Atro... lui li aveva visti davvero e aveva corso numerosi pericoli per aiutare i volenterosi guerrieri della stirpe di Durin. 

Gli veniva amarezza nel rammentare quanto fu fatto affinché Thorin diventasse re e come purtroppo era andata a finire. Una vittoria dimezzata, perché gli orchi avevano ucciso tre cari amici, e quante altre vittime c'erano state che lui non conosceva!

A tratti gli pareva tutto confuso a volte, come labili contorni di un sogno e non voleva credere a quel che era successo.

Del suo compenso gli erano rimasti due forzieri di preziosi e il cuore infranto. Ma l'oro non poteva compensare la profondità del suo baratro. Stava riflettendo su questo quando udì tre tocchi sordi.

Si staccò di malavoglia dalle sue mappe e andò all'uscio. Aveva preso l'abitudine di controllare sempre chi vi fosse alla porta, nel caso fossero comparsi i brutti ceffi di Otto e Lobelia Sackville-Baggins, i detestabili cugini che avevano organizzato l'asta per vendere le sue cose impropriamente durante la sua assenza.

Con suo stupore vide che c'erano il sindaco Felix in persona assieme ad Ham.

: " Buongiorno, Sindaco! Prego, accomodatevi! Anche tu Ham. A che devo l'onore di questa visita?" Era cortese ma si avvertiva una punta di sconcerto e imbarazzo: cosa voleva il sindaco da lui?

: " Mio caro signor Baggins! Vi trovo bene! Scusate il disturbo, vedrete che sarà una questione di pochi minuti, non vi ruberò troppo tempo."

: " Rubare..." Disse a mezza voce, assorto. Che coincidenza: fu accusato spesso di furto nell'ultimo anno eppure non si era mai sentito in colpa. Forse avrebbe dovuto.

: " Che dite?"

: " Scusate Sindaco, parlavo da solo..." Gli rispose, scuotendosi e invitando con i gesti ad accomodarsi in cucina.

: " Dicevo che voi siete una brava persona, signor Bilbo, per cui mi rivolgo a voi per chiedervi un favore che di certo non vi costerà molto e da cui trarrete sicuramente dei benefici."

: " Vi ascolto. Intanto posso offrirvi del thè? Anche per te, Ham?" Il giardiniere accettò, favellando a monosillabi (un po' in soggezione) e Felix fece altrettanto: probabilmente una bevanda conviviale avrebbe giovato alla discussione.

: " Diceva... un favore? – Proseguì Bilbo mentre si affaccendava a preparare – Cosa potrei mai fare?"

: " Ecco, vedete, io sono in contatto con il Dottor Ebonyth, un famoso medico Hobbit. È una persona impeccabile, dedita al suo lavoro con passione. Forse non ne avete sentito parlare perché siete stato assente per diverso tempo, però è noto. A ogni modo, lui e i suoi figli devono partire per un caso di un morbo contagioso oltre i confini della Contea. Una missione molto pericolosa..."

: " Mi spiace... ma abbiamo rischio di contagio anche qui? ... Biscotti?"

: " Grazie! ... No, per fortuna mi ha assicurato che noi non corriamo alcun pericolo."

Lo Hobbit - Una magia inaspettataWhere stories live. Discover now