Capitolo 18: Le nozze Baggins

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Ultimati gl'accordi con le autorità di Tharbad, si dichiarò la fine dello stato di emergenza e i due Hobbit, assieme allo stregone Gandalf, ripartirono alla volta della Collina. Con le loro nozze, Hobbiville sarebbe stata informata che le malelingue non avevano vinto e che alla fine il loro affetto aveva prevalso.

Hamfast stava sistemando un' aiuola quando vide il trio di amici salire verso casa Baggins in perfetta armonia. Fu tentato di lanciare i suoi attrezzi da giardinaggio e correre verso di loro a braccia aperte, ma si contenne, limitandosi a guardarli e a sorridere raggiante: tutto era stato risolto e i due innamorati avevano chiarito.

Furono invitati tutti gli abitanti di Hobbiville, tranne ovviamente Lobelia e il marito, con loro grande disappunto soprattutto perché non avrebbero potuto fare la loro pantomima ipocrita, al contempo la soddisfazione di tante persone per il giusto scorno. Hamfast in particolare si sfregava le mani, contento di non vedere il muso di quella bisbetica.

Il sindaco Felix ne fu particolarmente entusiasta, sentendosi colui che aveva fatto conoscere i due innamorati e volle organizzare la ricorrenza in grande, adornando di ghirlande e festoni ogni recinto, ogni albero e le strade erano percorse da Hobbits indaffarati. Non che tutti fossero veramente interessati all'evento, ma dato che Felix aveva detto la parola magia, ossia festa, tutti erano pronti a preparare per poi godere tutti assieme di momenti di convivialità. Il risultato alla fine era lo stesso: ognuno faceva del suo meglio per aiutare i futuri signori Baggins a coronare il loro sogno d'amore.

La data del matrimonio era fissata per quel mese di aprile, un periodo che era pieno di ricordi di Bilbo: al tempo era partito per un'avventura inaspettata, adesso si cimentava in qualcosa di ignoto, eccitante e quasi terribile se ci pensava. Una nuova vita. Per quanto fosse emozionato, quasi spaventato, non aveva intenzione di rinunciare e sapeva che era quello che desiderava.

Blodyn fu affidata alla signora Bell Gamgee, la quale s'era presa l'incarico di rammendare l'abito da sposa della madre della ragazza, portato dai fratelli di lei e dal padre Falstoph. Blodyn si sentì una figlia adornata dalla madre con fiori e con il velo, rendendola una sposa bella non solo per il consorte ma soprattutto per sé stessa. Sapeva di essere medico, però si sentiva anche donna e non lo voleva nascondere, non quel giorno.

Prima di incamminarsi verso lo spiazzo dove si sarebbe celebrata la funzione, Blodyn volle presentarsi davanti a suo padre in abito nuziale candido, leggero a prima vista come una nuvola di panna, con il sottogonna di un pallido rosa che sbucava dalla sopravveste bianca ricamata. Il bustino che modellava le sue forme riprendeva il tenero rosa già presente nel tessuto, così come i fiori cuciti sulle corte spalline vaporose e sulla coroncina che le adornava il capo. Pareva una fata silvana che giungeva a far visita in tutta la sua dolce eleganza, profumata di fiori e dai magnetici occhi verdi che eran colmi di speranza per il futuro.

: " Sei bellissima, mia cara. – Le disse il padre, ammirandola come una visione – Sei uguale a tua madre quando la conobbi anni fa. Se fosse qui, sarebbe fiera di te così come lo sono io."

: " Grazie, padre. " Rispose, baciandogli teneramente una guancia ruvida.

: " La mia piccola che si sposa. Ancora non ci credo che esista qualcuno che sia degno di averti, portarti via da noi." Mentre parlava con la sua voce profonda, l'anziano medico Hobbit non riuscì a nascondere preoccupazione e tristezza al pensiero di una separazione netta e definitiva da Blodyn.

Ella lo intuì e volle rassicurarlo: " Sarò sempre me stessa e ci sarò per voi quando avrete bisogno. Non vi abbandonerò mai."

: " Tienimi aggiornato. Se quel Baggins non si comporta come conviene..." E sospese la frase per non completare la minaccia: stava donando a Bilbo il suo tesoro più prezioso.

Lo Hobbit - Una magia inaspettataWhere stories live. Discover now