Capitolo 20: Un libro in più

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I colori freddi e caldi tornavano a mescolarsi in autunno. Tingevano con diverse gradazioni le cime degli alberi, i cespugli e le colline della Contea, dando loro una nuova veste. I profumi nell'aria erano mutati, spargendo aromi più decisi rispetto a quelli dei fiori delicati ma non troppo pungenti.

Bilbo stava scrivendo nel suo studio, attorniato da inchiostro, fogli e volumi aperti. La stanza non era mutata in quei mesi, salvo forse per le pile di carte che si erano man mano accumulate, a volte svolazzando fuori posto. Le pareti erano ancora rivestite di mappe e appunti, mentre sul tavolo da lavoro e nei cassetti del mobile, regnava il consueto disordine di libri di vario spessore, occhialini da vista, pietruzze, corni di animali e altri piccoli oggetti che teneva accanto a sé. Bilbo era col capo chino sul libro rilegato in pelle e dalle pagine vuote che riempiva con la sua calligrafia precisa. Era da più di un'ora che lavorava fitto, preso dall'ispirazione e non s'accorse di avere alle sue spalle un'ombra che gli oscurò la pagina su cui stava sostando.

: " Spuntino! " Blodyn, la sua tenera consorte, era entrata nello studio vestita con un comodo abito lungo, rosa e dai decori merlati sul colletto, sui polsini e sul bordo della veste che le ricadeva sulle forme morbide. Quando Bilbo la guardava, quella sinuosità gli ricordava ancora di più le alture che caratterizzavano la sua terra e sospirava. Era diventato più romantico di quel che pensava. 

: " Cara, cosa fai in piedi? Devi stare a riposo!" Esclamò, girandosi verso di lei con il busto dalla sua posizione seduta.

: " Non dirmelo, sono io il dottore qui. – Gli fece simpaticamente la linguaccia – Ero stufa di stare a letto. E poi ero curiosa di vedere come procedeva la scrittura!"

: " Guarda tu stessa." E le mostrò orgoglioso il paragrafo su cui stava lavorando.

: " Oh! Il punto dei Goblin! Inquietante quella parte. Vacci piano il giorno che lo narrerai ai tuoi figli." Si raccomandò, usando un tono scherzoso.

: " E privarmi del divertimento? Saprei recitare benissimo!"

: " Lo so! Lo dico solo per non farli spaventare troppo quando accadrà. Dovremo avere a che fare con i loro incubi."

: " Te lo prometto!"

: " A proposito di bambini, stavo pensando al nome per il piccolo." Soggiunse per cambiare argomento, accarezzandosi il pancione ormai evidente.

: " Mmm quali avevi in mente?" Le domandò, voltandosi completamente verso di lei per darle la sua completa attenzione. Non avevano ancora parlato del nome per il nascituro: Blodyn era stata cauta per mesi prima di annunciare ufficialmente la sua gravidanza. Era stata molto spaventata in quel periodo, con l'ansia che la attanagliava alla minima cosa che accadeva. Temeva che fosse un'illusione troppo bella per essere vera, fragile come un sottile strato di vetro e pronto a distruggersi all'improvviso. Per giorni faticava perfino a dormire, ma standole accanto con pazienza, aveva calmato le sue preoccupazioni... per quanto non erano del tutto scomparse. Era comprensibile considerando che per tutta la vita aveva creduto che quel miracolo non si sarebbe mai realizzato. 

: " Se è femmina la vorrei chiamare Lobelia."

: " Te lo scordi!" Disse risentito lui, scattando quasi in piedi: era forse uno scherzo?! Con tutti i nomi proprio quello di quell'arpia? Della donna che con la sua perfidia aveva quasi distrutto il loro amore? 

: " Se è maschio io avevo pensato a ... Thorin. Che ne dici?"

: " Davvero?" Balbettò Bilbo felicemente stupefatto. Da tempo aveva superato il lutto per il guerriero, tanto che nominarlo non lo tormentava più. Eppure l'idea che il piccolo potesse avere una sorta di eredità spirituale di Scudodiquercia lo riempiva di gioia. Thorin tornava a essere una persona a lui cara, anzi di più: amata, in quanto suo figlio. Lo Hobbit ne fu commosso e ammutolì, come era solito fare quando si trovava in quello stato.

: " Sì, è un bel nome. A me piacerebbe, se sei d'accordo..." Ebonyth temette per un momento di aver avuto una pessima idea e di esser stata poco delicata nel proporlo, però quando osservò meglio gli occhi lucidi del marito comprese che era il contrario e sorrise.

: " Sarebbe splendido. – S'alzò dal suo posto, le dette un bacio sulle labbra e l'abbracciò affettuosamente. – A questo punto spero sia maschio."

: " Però se è femmina deciderò io e dovrai accettare la mia scelta senza lamentarti."

: " Tutto tranne Lobelia! Sono disposto ad acconsentire perfino a chiamarla Ortica. No forse no... ma so che avrai buon gusto."

: " Va bene caro, va bene. Allora manderemo una copia del libro a tua cugina in ricordo."

: " Piuttosto glielo lancio in testa!"

Blodyn cominciò a ridere, ponendosi una mano davanti alla bocca per cercare di contenersi: sapeva che citare l'odiata Sackville-Baggins causava a Bilbo un'irritazione forse pari a quella di una prolungata esposizione solare. Anche il marito non poté trattenersi dal seguire le risa di lei. Era contagiosa e meravigliosa allo stesso tempo. Non avrebbe mai potuto sperare in una conclusione così lieta di quella che era parsa una situazione disperata. A volte pensava di non meritare tutta quella gioia, quella serenità, l'amore di Blodyn tanto sincero e devoto... dopo poco però tornava in sé: se lei l'aveva scelto come sposo, un motivo c'era, e si disse che avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per mantenere quella felicità e quel sorriso. Le responsabilità di una famiglia tutta sua lo inquietavano, ma era consapevole di non essere più solo e di avere vicino a sé una persona che a sua volta avrebbe dato tutta sé in quel progetto. Sapeva anche che Blodyn avrebbe continuato a lavorare come medico, appena le fosse stato possibile. All'inizio non era convinto ma alla fine non ebbe particolari difficoltà. Il vicinato avrebbe certo spettegolato in proposito, e loro l'avrebbero lasciato fare, come sempre avevano fatto da quando vivano insieme. Per lei essere dottoressa aveva un valore sia economico sia spirituale, in quanto era la sua vocazione. Sarebbe stato ingiusto costringerla a rinunciare... e non ci sarebbe riuscito neanche volendo. 

: "Ho capito, - Soggiunse Blody, prendendo il libro tra le mani candide -  lo terremo in casa e lo leggeremo a tutti gli amici e ospiti. Sarà un libro in più nella nostra libreria." 

Lo Hobbit - Una magia inaspettataTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon