Capitolo 11: Torna al mondo a cui appartieni

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Non sapeva da cosa stesse scappando, eppure doveva continuare a correre.

Suoni indistinti e spaventosi echeggiavano ovattati, confondendosi nell'oscurità quasi totale dell'atmosfera.

D'un tratto la strada s'interruppe su un promontorio roccioso che dava a un precipizio senza fondo. Non c'era via di scampo e non sapeva cosa fare: il cuore che s'era arrampicato fino alla gola, l'aria che non bastava per respirare e il suo terrore che tornava a livelli già sfiorati. Indietro non poteva tornare, per cui non c'era altra possibilità.

Forse era la volta buona di porre fine a tutto. Gettarsi... Riprese la corsa avvicinandosi pericolosamente alla punta della pietra quando una voce roca e profonda gridò: " Fermati! "

S'irrigidì in uno stupore ai limiti dello sgomento. No, non era possibile... quella voce! Non poteva essere lui, eppure...Si voltò e lo vide, con indosso lo stesso abito con il quale l'aveva lasciato per quanto fosse un po' provato in viso.

: " Thorin! " Esclamò, le corde vocali pronunciarono flebilmente quel nome.

: " Se prosegui, cadrai di sotto. " Soggiunse una voce più squillante e da dietro la figura di Scudodiquercia apparve un altro nano.

: " Kili!" C'era anche lui! Ciò significava che Fili non era distante, e infatti sbucò dal lato opposto a quello del fratello e disse: " Credimi, ti farai un gran male. "

: " Probabile, ma almeno quest'incubo finirà!" Replicò sull'orlo della disperazione.

: " E chi te lo dice? Verrai inghiottito da tenebre più spesse di queste. Pensaci, Bilbo! Sprofonderai in immagini peggiori. "

Credendo di essere bloccato come tra l'incudine e il martello, parve rassegnarsi... però dentro sé era in preda a un tetro sconforto.

: " Bisogna sempre spiegarti tutto, Mastro Baggins." Disse Thorin scuotendo la testa e incrociando le braccia.

: " Non mi sgridare, ti prego! – Proruppe il Mezzuomo – Non ce la faccio...! "

: " A far cosa? " Domandò quello, aggressivo.

: " Ad andare avanti! Io sono fermo al giorno che siete morti!" Confessò abbassando gli occhi, sentendosi vulnerabile.

: " Gran Cielo, Baggins! Se io fossi rimasto bloccato a quando Erebor fu presa dal drago, mio nonno fu decapitato e mio padre impazzì, non sarei nemmeno uscito di casa!" Lo rimproverò avvicinandosi pericolosamente a lui.

" Forse sarebbe stato meglio! Saresti tutti vivi a quest'ora..." Ribatté Bilbo, non temendo la reazione del nano, il quale in vero apprezzava molto quella sua qualità.

: " Siamo nani della regale stirpe di Durin: coraggio e determinazione ci avrebbero spinto in ogni caso. Non potevano restare a guardare la sofferenza della nostra gente senza far nulla."

: " Testardaggine, vorrai dire. " Nonostante la situazione l'ex scassinatore sapeva essere ironico.

Thorin sbuffò, toccato in un punto debole: " Sia quel che vuoi, ma sono soddisfatto: se non l'avessi fatto adesso la mia gente sarebbe raminga per la Terra di Mezzo, spregiata, sfruttata. – In quel momento si addolcì nella voce e nello sguardo – E il successo dell'impresa è stata determinata dalla tua presenza. Non saremmo andati molto lontano dalla Contea, per cui meriti ogni omaggio. Non era una tua missione eppure hai lottato con forza con noi e per noi. Sono orgoglioso di te, degno compagno."

Bilbo non riusciva a credere alle sue orecchie di fronte a quegli accenti di apprezzamento e ( quasi osava dire ) di gentilezza nei suoi riguardi. Era così inusuale e al tempo stesso così insperato quel riconoscimento, che le emozioni iniziarono a scalare la sua anima fino a solleticargli le pupille, le quali iniziarono a brillare mentre tutto intorno una luce rosea rischiarava l'ambiente e definiva i contorni di quella rupe su cui, mesi fa, la compagnia fu messa al sicuro grazie alle aquile per sfuggire agli orchi. Lo hobbit chinò il capo nuovamente per nascondere le lacrime che spingevano per sgorgare ma il tremore che lo scuoteva non si poteva mascherare.

Lo Hobbit - Una magia inaspettataWhere stories live. Discover now