E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche

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Durante la quarantena ho avuto l'occasione di immmergermi in un movimento letterario particolare, quello della Beat Generation. Molti lettori della mia età non ne hanno sentito parlare in quanto si tratta di un movimento esclusivamente americano e risalente alla metà circa del secolo scorso. E come sappiamo, spesso lo studio della letteratura anglofona si ferma all'Ottocento o all'inizio del Novecento.

E' probabile che voi però abbiate sentito nominare il libro più famoso del movimento: Sulla Strada, di Jack Kerouac. E forse l'avete persino letto.

La storia del movimento letterario è particolarmente interessante e si può collocare fisicamente nella Columbia University, a New York, con l'incontro di Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Lucien Carr, William Burroughs e altri futuri rappresentanti dello stesso. Apparentemente innocente, se non fosse che questo periodo iniziale è stato eternamente segnato da un omicidio ad opera del sopracitato Lucien Carr. Questo evento è stato narrato nel libro a quattro mani "E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche", scritto da William Burroughs e Jack Kerouac, in Italia edito da Adelphi e utilizzato come base per il film Kill Your Darlings. 

Il libro è diviso in due tipi di capitoli, quelli di Kerouac e quelli di Burroughs, narrati dai punti di vista dei due autori con l'utilizzo di uno pseudonimo. Del resto tutti i personaggi, realmente esistiti o esistenti, sono identificati con un nome finto. Quello che vediamo è lo spaccato di vita i questo gruppo di anti-accademici, perennemente ubriachi o ad affrontare i postumi di una sbornia, abitanti di una New York tanto bella e viva quanto cattiva, aggressiva e fatta di porte che non si vogliono aprire, di sogni irraggiungibili e realtà tristi.

Lo stile può risultare pesante e confusionario, ma queste sono caratteristiche tipiche del romanzo beat, e ad esse ci si deve adattare. Cose mostruose sono descritte con naturalezza e frasi schiette, fredde. Questi giovani sono abituati a vivere con i piedi nel fango e la follia dilagante che li circonda quanto fa parte della loro essenza è così naturale  per loro da scioccare ulteriormente il lettore. 

Il libro è molto breve, ma va assaporato con calma. Abituarsi a questo tipo di stile non è esattamente facile, o almeno non lo è stato per me, ma la storia lasciataci, priva di una vera morale e semplice rappresentazione emblematica del caos,è  una miccia che ha acceso il fuoco di un movimento potente, che riesce a far comprendere in modo chiaro l'origine delle pubblicazioni che avverranno in futuro. Ci vengono dati i frammenti di un mondo in fiamme, senza un'utilità vera se non quella di dare un contesto a ciò che è avvenuto dopo.

Tea Pause | Recensioni Di LibriWhere stories live. Discover now