4. Appuntamento

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Da quel giorno, ho aspettato con ansia l'arrivo del fine settimana per via della sorpresa che Eren mi aveva promesso.

Da quel giorno, ho aspettato con ansia l'arrivo del fine settimana per via della sorpresa che Eren mi aveva promesso

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T/n: "Eren! Dai, forza! Veloce!"
Eren: "Ehi, e calmati!"
T/n: "No, dai! Muoviti!"
Eren: "...ok, ok! Accidenti--"

Mentre chiamo con un cenno della mano il castano che scuote la testa in rassegnazione, sento i miei occhi brillare alla vista del paesaggio urbano.

(Non sapevo che ci fosse un luogo simile!)

Visto che non abbiamo lezioni nel fine settimana, Eren mi ha portata nella grande città situata vicino alla scuola. Tutto ciò che vedo è per me incredibile, anche semplicemente da lungo questa strada in cui siamo. Mi sento al settimo cielo e non riesco a smettere di sorridere.

T/n: "Ehi, Eren! Adesso dove andiamo?"
Eren: "Scusa, ma mi hai chiamato senza una meta?"
T/n: "Ma ci sono così tanti negozi incredibili! Secondo te riusciamo a vederli tutti prima del coprifuoco?"
Eren: "Ahah, sei tutta emozionata. Senti, com'è la città degli zombie? È differente da questa?"
T/n: "È completamente diversa! È molto più piccola. Non ci sono posti dove andare e dove divertirsi."
Eren: "Capisco, allora oggi ti farò divertire come non mai."
T/n: "Veramente? Grazie mille, Eren!"
Eren: "...non che sia una cosa di cui mi devi ringraziare. Piuttosto, dovrei essere io a ringraziarti, o meglio...è un modo per scusarmi..."

Eren sta parlando talmente sottovoce che non riesco a comprendere quello che sta dicendo. Mentre lo fa, guarda verso il basso. Mi avvicino quindi col viso al suo, per cercare di capire le sue sospette parole e scrutare la sua espressione.

T/n: "...cosa stai borbottando?"
Eren: "N-niente! Dai, andiamo."

Mi prende e mi strattona incitandomi a camminare, facendo aderire il suo palmo con il mio. Al calore della sua pelle, mi perdo a guardare le nostre mani congiunte, godendone il tepore.

Eren: "...che c'è? Che faccia strana che hai."
T/n: "Oh, no. Solo pensavo a quanto fosse calda la tua mano. Mi sembra che questo calore sia simile a quello che percepivo quando abbracciavo quel cagnolino. Dimmi, sono tutti caldi come te? Oppure, tu e quel cagnolino siete speciali?"
Eren: "Dimenticalo!"
T/n: "Cosa?"
Eren: "Il calore di quel cagnolino! Dimenticalo! Cancellalo dalla memoria!"
T/n: "O...ok--"

Colpita dall'intensa reazione di Eren, non faccio che annuire senza pensarci.

Eren: "Che cavolo...paragonarmi allo stesso calore di quel cane. È ovvio...anche perché quello..."
T/n: "Eh? Hai detto qualcosa? Ohi Eren, proviamo ad andare di là!"
Eren: "Ahh...ok."

Il ragazzo sospira. Questa volta, sono io che lo tiro per la mano. Iniziamo quindi a passeggiare in varie zone della città.

(Ma non si sta comportando un po' stranamente? Che gli sarà successo? Inoltre, parlando di stranezze--)

É da prima che mi sono accorta dello sguardo familiare e appiccicoso della gente che ci circonda, lo stesso che ho percepito durante i miei primi giorni nella Scuola Orvud.

Plenilunio【Eren x Reader ITA】Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang