Capitolo 9

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Dopo quella conversazione con Alec altamente strana, potei finalmente dormire.

Jade...Jade sto arrivando,
Sto arrivando a prenderti...non vedo l'ora di vederti mia cara figlia. Siamo stati lontani per tanto tempo e voglio conoscerti.
Sta in guardia perché arriverò.
Prenderò la coppa e insieme potremo regnare sul mondo dei demoni ponendo fine alla stirpe degli Shadowhunters.

Quelle voci, quelle maledettissime voci. Non riuscivo a dormire per colpa loro. Mi giravo e rigiravo tra le lenzuola cercando una posizione comoda ma nulla. Io mio cervello era in azione.
Decisi di uscire e di andare a fare una passeggiata fuori in giardino così mi misi u maglione e dei jeans e uscì dalla mia stanza a passo felpato.
Camminavo per il giardino, lasciando che l'aria fresca della notte mi schiarisse le idee e rilassasse la mente...ma continuavo a pensare a quella voce.
-Cosa ci fai qui?- la voce di un ragazzo mi fece sobbalzare.
-Potrei farti la stessa domanda Jace- risposi.
-Non riesco a dormire e sono venuta a rinfrescarmi le idee- risposi facendo spallucce.
-La stessa cosa io. Ehi, in questo periodo ti vedo molto strana...che succede?- mi chiese mettendomi una mano sulla spalla.
-Nulla, sono solo molto pensierosa e preoccupata per l'indagine- mentii. Cavolo ero proprio brava con le bugie.
-C'è qualcosa sotto- insistette.
-No-
-Se lo dici tu- si arrese e si voltò di spalle a me. C'era un imbarazzantissimo silenzio in cui eravamo immersi nei nostri pensieri.
-Bella la notte no?- interruppe il silenzio.
-Già- mi limitai a rispondere.
-Che cosa non ti fa dormire?- mi chiese.
-incubi, penso a mia sorella che è morta molto tempo fa- risposi indifferente.
-Mi spiace- si compassionò.
-Non devi, ormai è acqua passata- smorzai quella conversazione che sia stava facendo molto strana. Tornai nella mia stanza e finalmente riuscii a dormire.

Jade svegliati Jade.
È il tuo momento...unisciti a me.
Fa quel che è giusto.

Basta! Non ne potevo più! Questa voce mi stava andò il tormento e non riuscivo a togliermela dalla testa!

Sospiravo mentre camminavo per i corridoi, intenta a raggiungere Alec il prima possibile. Andai nella sala principale ma non lo trovai.
-Jace dov'è Alec?- chiesi al biondo.
-È andato da Magnus. Diceva che voleva parlargli- rispose lui. -è successo qualcosa? Non lo odiavi a morte?- chiese divertito.
-Si lo odio ancora ma c'è una cosa che deve assolutamente sapere- riposi frettolosamente.
-Va bene vai- mi dileguò Jace e io senza esitazioni corsi al loft di Magnus.

-Sei sempre pronto ad aspettarmi?- gli chiesi vedendolo posizionato comodamente su una poltrona.
-Io sono sempre qui mia cara Jade. Cosa posso fare per te?- mi chiese alzandosi.
-Sono venuta per Alec. Devo chiedergli alcune cose- risposi io.
-Ci sono centinaia di Shadowhunters all'Istituto, perché cerchi proprio lui?- mi chiese curioso.
-Lui è l'unico a sapere la verità- gli spiegai.
-Jade ma ti avevo detto di non dirlo a nessuno! Sai ora il pericolo a cui lo hai esposto?- insistette lo stregone.
-Lo so ma non ha voluto sentire ragioni! Ha insistito perché glielo dicessi- parlavo con un tono tranquillo, quasi se parlare di quelle cose fosse diventata la normalità per me. Magnus sembrava contrariato ma capì la situazione.
-Bene, capisco, comunque è di là nel mio ufficio, sta sfogliando alcuni libri- mi spiegò indicandomi la direzione con la mano e io mi diressi verso quella stanza grandissima e super lussuosa, con al centro una scrivania in legno di castagno molto antica è una libreria dietro.
-Alec- dissi rivolta al moro seduto sulla scrivania.
-Che fai mi stalkeri?- chiese lui acido.
-No ma devo dirti alcune cose- risposi e lui secco mise giù il libro per rivolgermi la sua attenzione.
-Dimmi- rispose rassegnato.
-Alec, siamo in grave pericolo- annunciai e lui sbiancò.
-cosa intendi dire?- mi chiese di nuovo con quel tono.
-Asmodeus vuole la coppa- spiegai un po' terrorizzata.
-Sicuramente vuole usarla per creare un esercito personale- ipotizzò il moro seduto.
-Devo parlare con Luke...- annunciai.
-Chi è Luke?- chiese lui confuso.
-Il mio padre adottivo. Sono cresciuta con lui e mi ha insegnato tutti riguardo il nostro mondo prima di...beh, scoprire tutto questo- spiegai.
-Tu verrai con me- dissi e lui sembrò esitare.
-Non ci penso neanche!- esclamò.
-Hai promesso che mi aiuterai quindi ora muoviti!- insistetti io.
-Non senza Isabelle e Jace. Sono i nostri parabatai e non possiamo lasciarli fuori da questa situazione- mi disse lui. In quel momento una lampadina si accese nella mia mente.
-Hai ragione- dissi. Sono fondamentali nella missione...

Tornammo all'istituto e non ci mettemmo molto a trovare i nostri parabatai in sala principale.
-Jace, Isabel dobbiamo parlare- annunciò Alec avvicinandosi al tavolo dove i due ragazzi stavano operando.
-Siamo tutt'orecchi- rispose il biondo distraendosi dalla sua attività.
-Asmodeus è tornato- dissi io in tono sicuro. Era solo l'inizio. La battaglia era appena cominciata...

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Where stories live. Discover now