Capitolo 32

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I suoi capelli.
I suoi occhi.
Le sue labbra.
Tutto in lui era un tesoro, il tesoro che avevo sempre voluto e che ora possedevo.
Era incredibile come i nostri corpi si rispondessero a vicenda e di come mi faceva rabbrividire ogni suo tocco sulla mia pelle...
Tracciavo con le mani le rune tatuate sul suo petto, mentre le sue braccia mi cingevano la vita. Forse era vero, dall'odio di crea l'amore e noi ne eravamo la prova.
Ero stesa con la testa sul suo petto e nel frattempo ripensavo a quello che era accaduto la sera prima...Azazel, che cosa era venuto a fare qui?
-Sei già sveglia- disse lui aprendo gli occhi.
-Si, sono sveglia, stavo continuando a pensare a quello che è successo ieri- gli dissi accarezzandogli i capelli.
-Non ci pensare...riposati poi indagheremo- rispose stringendomi di più al suo petto e io mi riaddormentai.
Quel ragazzo era qualcosa di incredibile, come un calmante per il mio animo.

AZAZEL'S POV:
-Mio signore- dissi entrando nella sala rivolto ad Asmodeo -la ragazza ha il potere...-
-Ohhh perfetto...il mio piano sta funzionando...se proverà ad utilizzare ancora il suo marchio mi lascerà porta aperta per entrare nell'Istituto- disse con un ghigno in volto.
-Sei stato bravo Azazel...hai portato a termine il tuo compito in maniera eccellente ma...- disse alzando leggermente la voce in un acuto. -non posso permettere che tu vada a spifferare questa cosa in giro- disse estraendo un coltellino dalla tasca e avvicinandosi al mio orecchio. -Mi dispiace...o forse no- sussurrò strisciando il coltellino sulla mia gola....

JADE'S POV:
Una figura bianca davanti a me, ancora lei...
-Jade...Jade sono tua madre. Ti prego ascoltami-
-Mamma io con te non voglio più parlare...non dopo che mi hai mentito riguardo Clary- le risposi.
-Ascoltami...quel tuo marchio è troppo potente perfino per te...devi rimuoverlo Jade, devi rimuoverlo...Se usi ancora il tuo potere gli lascerai porta aperta...-mormorò avvicinandosi a me come un fantasma. I suoi capelli biondi si muovevano in un leggero movimento, scostati da un venticello Invisibile. Mi mise una mano sulla guancia e sorrise leggermente.
-Sei bellissima figlia mia, sei diventata una grande ragazza, so che saprai cosa fare. Mi dispiace di averti mentito ma l'ho fatto per te...eri molto piccola quando lei è arrivata a casa nostra. Non avresti capito-
-Ma non è nemmeno giusto che io debba scoprirlo da sola, o meglio, da mia sorella quella che mi ha stregata- ribattei.
-Mi dispiace tanto...-
Queste furono le ultime parole che pronunciò prima di sparire dalla mia mente. 
Forse aveva ragione, forse dovevo eliminarlo ma non ne avevo l'intenzione. Era potente e mi piaceva l'effetto che aveva su di me.
Alec si mosse leggermente girandosi verso di me.
-Ehi a che pensi?- mi chiese abbracciandomi.
-Sto pensando a mia madre...mi ha parlato di nuovo...- risposi io. Non volevo dirgli tutto quanto, non volevo farlo preoccupare e poi mi piaceva l'effetto che quel marchio aveva su di me...mi faceva sentire potente.
-Che cosa ti ha detto?-
-Nulla di importante...si dispiace per avermi mentito su Clary- risposi abbassando lo sguardo. Lui sollevò il mio mento con il dito.
-Non ti preoccupare...l'avrà fatto per il tuo bene- mi stampò un bacio sulle labbra.
-Si ma non è giusto che me l'abbia tenuto nascosto...mi ha detto che ero molto piccola quando lei è venuta da noi e non avrei capito- spiegai al moro di fronte a me.
-Ora conviene andare...ci staranno aspettando- disse Alec alzandosi. Mi ricomposi un attimo scuotendo la testa per svegliarmi un po'.
-Certo certo hai ragione- risposi e lui aggrottò la fronte confuso.
Mi vestii velocemente e andai nella sala della colazione dove trovai Isabelle, Jace e Clary.
-Buongiorno principessa! Come ti senti oggi?- chiese Isabelle sorridendo.
-Diciamo- ero un po' sbandata e il mio aspetto non era dei migliori secondo le considerazioni della mia parabatai.
-In effetti non hai una bella cera, sembra che tu abbia visto un fantasma- ridacchiò Jace seduto al tavolo.
-In effetti è così...ho rivisto mia madre in un sogno e mi ha parlato...di nuovo- spiegai sedendomi di fronte alla rossa.
-Che cosa ti ha detto?- mi chiese Isabelle.
-Nulla di particolare, si scusa per avermi mentito su Clary...mi dispiace tanto- dissi rivolta alla ragazza di fronte a me.
La vidi abbassare lo sguardo un po' triste.
-Quindi era la verità quella che hai detto mentre eri ad Edom...- chiese Jace.
-A quanto pare si...ma non preoccuparti, tu per noi sei come una sorella qui- dissi sorridendo e lei ricambiò. Mi alzai e la abbracciai e sentii i suoi capelli rossi sulla mia spalla. In fondo a quella ragazza ci tenevo, anche se non era mia sorella ma io la consideravo tale.

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Where stories live. Discover now