Capitolo 39

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L'avevo fatto?
Si l'avevo fatto.
Mi accasciai a terra priva di ogni energia e mi lasciai ad un pianto liberatorio.
Isabelle si svegliò dal suo mezzo coma e mi corse incontro, preoccupata nel vedermi in quelle condizioni. Mi abbracciò e per un attimo mi sentii bene.
-Isabelle, ci sono riuscita...l'ho ucciso...- dissi fra le lacrime ancora inconscia per quello che avevo fatto.
-Si...si Jade ci sei riuscita...- mormorò lei con un sorriso e abbracciandomi. -È finita-
Ma per me non era così... non sentivo che tutto era finito, almeno non per davvero...
Mi alzai titubante e mi diressi verso la teca di mia sorella.
La guardai con le lacrime agli occhi, quasi se mi mancasse, ma in quel momento mi vennero a galla tutti i pensieri di quello che successe ad Edom tempo fa; del mio marchio, di lei che mi ha stregata...il collo riprese a bruciarmi e vidi qualcosa muoversi nella teca...
si stava risvegliando...
-Jade...Che cosa sta succedendo??- mi chiese Isabelle preoccupata.
-Si sta risvegliando...è legata a me, Isabelle. Sono la sua fonte di vita...- spiegai io e lei sembrò ancora più allarmata.
-Dobbiamo andarcene, subito- disse prendendomi per mano e cercando di trascinarmi con lei ma io ero irremovibile. Continuavo a fissare il vetro e la figura al suo interno che si agitava.
-Jade! Vieni!- urlò di nuovo lei e stavolta riuscì a portarmi con se fuori dalla struttura.
Finalmente un po' di aria pulita...fuori dal palazzo incontrammo gli altri e corsi ad abbracciarli.
-Jade bambina mia per fortuna stai bene- mi disse Luke abbracciandomi.
-Si, sto bene. Voi invece?- chiesi agli altri tra Shadowhunters.
-A parte qualche graffio tutto ok- rispose Jace facendo spallucce. -Ma forse dovresti chiederlo a lui- disse indicando con il dito Alec alle sue spalle.
Appena lo vidi corsi ad abbracciarlo. Lui ricambiò la stretta, facendomi sentire bene come non mi ero mai sentita prima.
-Che fine ha fatto il demone?- chiese una volta staccati con un braccio intorno alla mia spalla.
-L'ho rispedito da dove è venuto- risposi sorridendo ma il mio sguardo si fece subito cupo...-abbiamo un altro problema- dissi con voce seria -torniamo all'Istituto-

Ero felice che tutto era filato liscio, ma ora c'era un altro problema...il problema Grace...
-Quindi stai dicendo che la tua vita è condivisa con quella di tua sorella!?- mi chiese Jace ancora incredulo con le braccia appoggiate al tavolo.
-Già- annuii io. -Non ho la minima idea di come si possa fare per eliminare questo legame, ma so soltanto che mi porterà alla rovina- dissi appoggiandomi con la spalla al caminetto con le braccia incrociate. Il calore del fuoco mi riscaldò dopo quella serata fredda...calò un improvviso silenzio, in cui tutti eravamo assorti dai propri pensieri e solo lo scoppiettio del carbone riecheggiava nella stanza. Ad un certo punto Isabellr si illuminò.
-Credo di avere la soluzione- disse tutto d'un tratto.
-Sapete la storia di Lucifero e Michele?- chiese. Tutti annuimmo, tranne Clary che non sapeva minimamente di cosa stessimo parlando. Così in breve tempo le raccontammo tutta la storia.
-Ok quindi dovremmo trovare questa spada per usarla di nuovo?- chiese confusa.
-No, la spada originale è andata distrutta e ora è praticamente impossibile trovarne una uguale- spiegò Alec serio in volto.
-Forse potremmo costruirla noi- disse Isabelle procurandosi gli sguardi interrogativi di tutti noi.
-Quando sono subentrata come maestro d'armi, ho letto alcuni libri che parlavano del fuoco celeste, così letale da uccidere chiunque- spiegò. -Se riuscissi a procurarmene un po', potrei ricostruire la spada- propose e noi quattro ci guardammo per confrontarci.
-Sarebbe un'ottima idea Izzy, ma dove hai intenzione di procurarti il fuoco celeste?- le chiesi io sciogliendo le braccia.
-Il Clave ha trovato un frammento dell gloriosa nella Fossa delle Marianne, è contenuto nel laboratorio- spiegò lei.
-Vengo con te- dissi io iniziando a seguirla ma Alec mi bloccò mettendomi una mano sul petto.
-No. Tu devi riposare. Sei distrutta e devi dormire- mi disse lui spingendomi leggermente indietro.
-Ma Alec si tratta di una cosa che riguarda me. Ho il diritto di aiutare- insistetti io.
-Mio fratello ha ragione- confermò Isabelle -riposati, alla spada penso io-
Alla fine mi arresi. Avevano ragione. Avevo bisogno di riposare e ora era l'occasione giusta, altrimenti sarei crollata a terra da un momento all'altro. Alzai le braccia in segno di resa e uscii da quella stanza per andare nella mia.
Finalmente un po' di riposo...

Spazio autrice:
Ehiii ragazzi! Volevo dirvi alcune cosine...
Innanzitutto vi ringrazio tantissimo per il sostegno che mi date capitolo per capitolo e sono più che felice che vi piaccia la mia storia. ❤️
Lo so che oggi ho pubblicato tanto ma io sono così: quando mi vengono delle idee in mente le devo subito scrivere altrimenti me le dimentico e non le recupero più😂 (pensate che ho già due/ tre parti scritte su note successive a quelle che scriverò ma shhh sarà una sorpresa🤭🤫)
Vi abbraccio tutti❤️ (anche se non si può ma shalla ahahah si fa per dire😂)

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Where stories live. Discover now