Capitolo 1

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Scendo le scale di casa mia con di fianco mio papà che porta con se la mia valigia. Mi lancia un piccolo sguardo di intesa. I suoi occhi sono coperti da un velo di apprensione e preoccupazione. Lo rassicuro ma anch'io mi sento come lui...sono a terra, distrutta ma sono sicura che appena oltrepasserò il ciglio della porta inizierò la mia nuova vita, una migliore di quella che sto conducendo ora.

Arriviamo al piccolo atrio dove mi aspettano mia sorella e mia madre con i cappotti già infilati. Mamma mi passa il mio e lo indosso, mi fa un cenno con la testa indicandomi la porta d'ingresso.

"Arrivo tra un secondo, aspettatemi in macchina." Dico loro mentre mi giro verso quella che è stata casa mia per 17 anni.

Mi passano veloci tutti i ricordi con la mia famiglia nella casa della mia infanzia. Ed è proprio in quel momento che mi viene in mente un piccolo ripensamento: sto facendo la cosa giusta?

Scaccio via quel pensiero...se dovessi iniziare a pensare non prenderei mai una decisione, per questo motivo mi chiudo la porta alle spalle uscendo di casa.

L'aria fredda mi invade i polmoni dandomi un senso di leggerezza che svanisce non appena raggiungo l'auto dove regna un silenzio tombale.

Prima di partire mio padre si gira verso i sedili posteriori incrociando il suo sguardo marrone con i miei occhi grigi: "Sei sicura? Sei ancora in tempo per ripensar..."

"Parti papà." Lo interrompo. Lui ascolta quello che dice e prima di mettere in moto lancia uno sguardo mia madre. Non emettono una parola ma io so benissimo cosa pensano. Dopo qualche secondo lascia il vialetto di casa dirigendosi verso l'aeroporto.

Infilo i miei auricolari lasciando la prima canzone che la mia playlist mi offre mentre veloce la mia città scorre davanti ai miei occhi.

Sento mamma parlare al telefono però: "Siamo appena partiti...saremo in aeroporto tra 15 minuti ...no, non ha cambiato idea...okay, va bene...ti avviso quando l'aereo parte." Sono quasi sicura che dall'altra parte della cornetta ci sia mia nonna: sarà lei che mi ospiterà per quanto tempo non lo so ancora...tutto dipenderà da quanto bene mi possa trovare nella sua città.

Quando arriviamo in aeroporto ci dirigiamo verso il gate e, nell'attesa della partenza, mia madre non indugia a farmi uno dei suoi discorsi.

"Ash..." Inizia. So già quello che sta per dirmi, non ho voglia di sentirla in questo momento.

"Mamma ti prego non iniziare...so già quello che vuoi dirmi: scappare dai problemi non li risolve, non è la scelta giusta e bla bla bla. Lo so e hai ragione, però ho bisogno di ricominciare da zero, dove nessuno mi conosce, dove posso probabilmente trovare un po' di serenità. Perciò ti prego...ascolterò le tue prediche per un'altra volta." Mia madre mi rivolge uno sguardo ben lontano  da quello che solitamente usa quando vuole rimproverarmi o dirmi che questa non  è la strada giusta per me...assomiglia ad uno sguardo di compassione, dolore. 

"In realtà quello che volevo dirti era ben diverso. Non commettere i tuoi soliti errori: prova ad aprirti con gli altri, non chiuderti in te stessa, abbi fiducia in te e soprattutto non sentirti inferiore a nessuno. Tu non comprendi quanto vali, sei una persona eccezionale e meriti il meglio e se il meglio per te è partire allora io ti appoggio, nonostante non penso non sia la scelta migliore.Ma ho capito una cosa sai? Per tanti anni ho commesso l'errore di spingerti per quella che credevo fosse la cosa giusta, la via migliore che tu potessi prendere, ora invece mi rendo conto che solo tu sai cosa per te sia giusto o sbagliato ed io ti appoggerò sempre." Dice tra le lacrime, papà la circonda con un suo braccio con gli occhi lucidi.

Anch'io ho gli occhi lucidi e mi sforzo di non piangere, mi sono ripromessa di non farlo.

Dopo questo momento abbastanza toccante e del tutto inaspettato per me, papà alleggerisce la tensione, portando l'attenzione su argomenti più leggeri. Passiamo gli ultimi momenti prima della mia partenza tra le risate, come facevamo solitamente, e quando chiamano il mio volo prendo la mia valigia dirigendomi verso l'imbarco.

Loro mi accompagnano fino a dove possono. Arriva il momento di salutarli e i miei occhi si riempiono di lacrime che butto giù a fatica.

"Ti spediremo il resto delle tue cose lunedì. Fai la brava, mi raccomando." Mi dice ancora mia madre prima di lasciarmi andare.

Lascio dietro di me la mia famiglia, la mia casa, i miei amici, la mia scuola...la mia vita per incominciarne una migliore di questa. 

Hold meWhere stories live. Discover now