Capitolo 8

41 4 0
                                    


Dopo circa un'ora usciamo dall'acqua. Bryan mi ha spiegato molto...ovviamente non sono una professionista ma posso ritenermi soddisfatta di quello che ho imparato.

Come previsto ci siamo divertiti parecchio ed i ragazzi non mi hanno fatto pesare la questione dell'essere alle prime armi.  Questo sport mi piace davvero...chissà, potrei prendere in considerazione  l'idea di continuare a  prendere lezioni.

"Allora, ora che si fa?" Chiede Caleb mentre si scrolla l'acqua dai capelli con le mani. 

"Potremmo andare al Sunshine a mangiare qualcosa." Propone Adrienne poggiata tranquillamente al petto del suo ragazzo che le circonda la vita con le braccia. 

Tutti acconsentono e, quindi, ci dirigiamo a piedi a quello che ho capito essere un locale sulla spiaggia.  Qualche minuto dopo arriviamo al piccolo bar. 

I ragazzi entrano ed io li seguo con accanto Ella. Anche lei è una ragazza straordinaria...l'ho conosciuta da poco ma nonostante ciò mi pare essere tanto genuina, più o meno come tutti. Tutti tranne Caleb che spesso mi sembra faccia contrasto con il carattere degli altre. Altre volte, però,  sembra così in sintonia a loro...non riesco ad inquadrarlo bene, non capisco la sua personalità: ci sono momenti in cui è così solare ed altri in cui è completamente un totale stronzo sfacciato e testardo. Come ho già detto, è una contraddizione vivente. 

Prendiamo posto ad un tavolo sulla terrazza. Accanto a me ci sono Ella a destra e Adrienne a sinistra. Ognuno sceglie cosa prendere e , quando arriva la cameriera, ordiniamo.  

Per la prima volta da quando sono qui, la mia mente si estranea completamente facendomi allontanare da tutti. Li guardo uno per uno, ridono e scherzano e non riesco trovare il mio posto...mi pare di essere in più, di non sentirmi a mio agio. Mi chiedo cosa ci faccio qui, perchè ho accettato l'invito di Aaron. La mia mente scorre veloce tra i ricordi prima di arrivare qui a Los Angeles. Scruto le figure di ognuno, le loro voci e le loro risate mi arrivano lontane. Non mi sento vicina a nessuno in questo momento. Mi ripeto che è normale sentirsi un po' estranea... sono arrivata solo pochi giorni fa e sono uscita con loro sono due volte...penso che ogni nuovo arrivato si senta esattamente come mi sento io ora.

Lancio un'occhiata a Caleb per un instante e lui ricambia lo sguardo con uno accigliato, dubbioso...non come quelli che solitamente mi rivolge. Sembra chiedermi cosa succede. Sbatto le palpebre più volte per riprendermi da quella situazione di trans e faccio un respiro profondo. Ho bisogno di stare sola per un attimo, senza nessuno. Perciò mi alzo dalla sedia ma, quando mi rendo conto che gli occhi di tutti a questo tavolo sono puntati su di me, cerco di sembrare il più normale possibile, come se niente mi avesse turbata. 

"Arrivo subito." Accenno un sorriso e prendo la mia borsa. Scendo le scale che mi portano alla spiaggia. Mi siedo sulla sabbia in un posto all'ombra e frugo nella borsa per trovare le sigarette.

Faccio un tiro e guardo l'orizzonte. Mi concentro su di esso e cerco di rilassarmi. Mi riprometto che appena finisco di fumare salirò sulla terrazza, cercherò di integrarmi con gli altri e mettere da parte i pensieri come quelli di poco fa.  

"Sembra che la principessina abbia qualcosa che non va." Caleb si siede accanto a me e mi sfila la sigaretta dalle dita. 

"No, tutto alla grande...il mio corpo necessitava di nicotina, tutto qua." Mento mentre provo a fingere nel modo migliore che mi riesca. Non mi va di spifferare ai quattro venti quello che succede  nella mia mente . Solitamente sono abituata a non parlare dei miei stati d'animo con le persone che mi sono vicine, figuriamoci con Caleb che è un estraneo.

"Non sembrava così poco fa." Fuma da quella, che pochi secondi fa, era la mia sigaretta mentre si concentra sul mare. Per qualche attimo mi concentro sul suo profilo. Distolgo lo sguardo velocemente per non fargli capire che lo stavo fissando. 

Hold meWhere stories live. Discover now