Capitolo 15

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Guardo l'orologio appeso al muro incessantemente come se fosse la cosa più interessante al momento. Mancano solo pochi minuti alla fine della lezione di matematica. Sono stravaccata su questa sedia da poco meno di un'ora e non faccio altro che pensare a quando uscirò da questo carcere. 

La campanella suona e io mi precipito al di fuori dalla classe. Facendo attenzione a non sbattere contro nessuno, guardo al volo l'orario delle lezioni  e mi rendo conto che dovrò seguire biologia. Alzo gli occhi al cielo. Dio...non ho proprio voglia. Biologia rientra nella top 3 delle materie che più odio, non riesco a farmela piacere e quindi faccio dietrofront  e mi dirigo il più lontano possibile dall'aula dove sarei dovuta essere ora.

Senza neanche pensarci due volte seguo i corridoi che mi porteranno alla terrazza. Apro la porta ed inalo forte l'aria fresca che mi penetra lentamente nelle narici. 

Poggio le mie cose a terra e mi fermo qualche istante a guardare Los Angeles da qua su.

Prendo il mio cellulare e scatto una foto. Quasi istintivamente l'occhio finisce sulle numerose foto che sono presenti nella galleria. Sono state scattate prima di venire ad abitare qui...mi assale un nodo alla gola. Scorro le facce del mio gruppo dove ridiamo insieme, video delle nostre serate insieme. 

Un sorriso amaro spunta sulla mia faccia...perchè doveva andare così? perché hanno  deciso di mandare a monte la mia vita?

Odio ripensare a quei momenti con loro, odio ripensare alla mia vita precedente perchè inevitabilmente penso a quello che è successo ed io ho promesso di metterci una pietra sopra quando mi sono trasferita qui. 

Mentre ancora fisso la galleria, sento un tonfo arrivare dalle mie spalle: qualcuno ha aperto la porta.

Io sobbalzo e guardo chi ha appena sbattuto la porta. La figura di Caleb mi si presenta davanti.

"Ah sei solo tu..." Tiro un sospiro di sollievo. Noto il suo volto segnato da lividi reduce dalla lite di sabato con quel ragazzo. Lui mi guarda e mi porge un suo tipico sorriso. 

"Bambolina sembri quasi delusa." Si avvicina e si siede accanto a me. Dal jeans tira fuori una sigaretta e me ne offre una ed io accetto volentieri. 

"Come è andata da Adrienne?" Incalza senza aspettare che io gli risponda. Sabato mi ha portato a sua casa  dopo la festa e dopo avermi raccontato di quello che è successo tra Adrienne e il suo primo ragazzo. Ci ho rimuginato tutta la notte. Ho provato a far finta di niente con Adrienne... non volevo che sapesse che Caleb mi avesse detto di quell'episodio e soprattutto non volevo aprire una ferita che posso essere sicura faccia ancora male. 

Quando sono rientrata lei era ancora un po' brilla, io per fortuna avevo smaltito tutto l'alcol nel mio corpo e mi era rimasto solo un gran mal di testa. Appena arrivata, l'ho aiutata a cambiarsi e appena ha messo la testa sul cuscino è collassata in un sonno profondo. 

Al contrario di me che non riuscivo a pensare ad altro che a quello che mi aveva raccontato Caleb qualche ora prima. Ho passato la notte in bianco e, appena sono riuscita a prendere sonno, la  sveglia rumorosissima di Adrienne ha iniziato a strillare.

Adrienne si è infilata nel mio letto cercando di svegliarmi: voleva parlare a tutti i costi della festa di ieri. Mi ha fatto mille domande in un minuto sorvolando sulla lite tra Caleb e quel ragazzo.  Anche se non sono una persona mattiniera, mi ha fatto piacere stare da lei...siamo state nel letto per qualche ora a parlare del tutto e del niente. Dopo colazione ho deciso di tornare a casa, per passare la domenica con i nonni dato che in settimana è difficile stare insieme. 

"Tutto okay. Adrienne è fantastica...come il resto del gruppo d'altronde." Rispondo sinceramente. Sblocco il mio iPhone che ho ancora tra le mani e il suo sguardo finisce sulla foto che stavo guardando poco fa: io con i miei amici...

Hold meWhere stories live. Discover now