Capitolo 13

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Giocherello con il cibo nel mio piatto. Nonostante il cibo che oggi la mensa serve è accettabile, non ho quasi toccato cibo...non ho molta fame e penso sia dovuto al fatto che oggi non sono al pieno delle mie forze. 

è da stamattina che mi sento molto giù...non c'è un motivo ben preciso, non è successo nulla in particolare che mi faccia sentire così.  

A dire il vero mi capita spesso di pensare che non appartengo a questo mondo, che il mio carattere non è del tutto compatibile con quello degli altri. Nella mia vita mi sono relazionata con tante persone, tutte molto diverse tra loro ma, nonostante ciò, non mi sono mai sentita perfettamente a mio agio con nessuno di loro. E' come se fossi sempre un po' fuoriluogo...cerco sempre di non farlo vedere, non mi piace mostrare i miei "punti deboli" agli altri. 

"Ash...ci vieni o no?" La voce di Ella mi riporta alla realtà. Sbatto le palpebre per acquisire lucidità. Gli occhi di tutti quelli che sono al tavolo sono puntati su di me e, un po', mi mettono in soggezione. 

"Dove?" Chiedo. Non ho seguito il loro discorso...ero totalmente distratta.

"C'è una festa oggi ad una confraternita al collage di Cameron e Ron...ci andiamo tutti. Tu vuoi venire?" Aggiunge con il suo fare dolce e comprensivo. Ella è tanto diversa da Adrienne. Hanno due caratteri completamenti opposti: se Adrienne ha una personalità abbastanza esplosiva e vivace, Ella, d'altro canto, è più riservata, chiusa e timida. 

"Non lo so...ho tante cose da fare e tanti pensieri per la testa." Non sono dell'umore giusto per una festa. Cerco sempre di partecipare a serate come queste ma ad essere sincera oggi non voglio vedere nessuno. 

"Quale soluzione meglio dell'alcool per togliersi tutti i pensieri dalla testa?" Interviene Adrienne accompagnata dal suo sorriso a trentadue denti. 

"Non avrei il passaggio...non saprei come venire e come andarmene."  è l'unica scusa plausibile che mi è venuta in testa. Sento un risolino ironico provenire  dall'altro capo del tavolo. Mi giro per vedere chi sia anche se non ho molti dubbi. Come previsto, Caleb mi guarda leggermente divertito...so che ha capito che è una scusa. 

Sono passati tre giorni da quando è venuto a lasciarmi il cellulare a casa. Non parliamo d'allora...ci ignoriamo e basta. Io fingo che lui non sia seduto al mio stesso tavolo e lui fa lo stesso...tranne oggi, a quanto pare. 

Lo incenerisco con lo sguardo e poso l'attenzione di nuovo sulle due ragazze. 

"Potresti dormire a casa mia...Cameron ci riaccompagnerà a casa dopo la festa." Propone e quasi mi dispiace spegnere il suo entusiasmo.

"Ti faccio sapere...devo prima chiedere se ai miei nonni sta bene che dorma da te." Invento...sono sicura che a loro vada bene: si fidano perfettamente della famiglia di Aaron e Adrienne. Dicono che si conoscono da una vita e hanno visto i due ragazzi crescere...è come se per loro fossero due nipoti.

"Bhe, in caso contrario potrebbero accompagnarti a casa Bryan o Caleb." Bryan mi strizza l'occhio e mi sorride ma, ovviamente, la reazione del suo amico è l'opposto:

"Ho da fare stasera." Comunica con il suo solito tono freddo ed arrogante mentre se ne sta lì, stravaccato sulla sedia, con il suo cellulare in mano . 

Adrienne si limita ad alzare gli occhi ed io semplicemente lo ignoro. 

Quando torno a casa, i miei nonni sono già arrivati. Annuncio di essere rientrata e la nonna viene verso di me. 

"Ehy bambina, come è andata la giornata?" Mi chiede e si avvicina per baciarmi la guancia.

"Bene." Mi limito a rispondere. Vado in cucina alla ricerca di un succo e lei mi segue. 

Hold meWhere stories live. Discover now