Licopene

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Fine della storia, semplicemente.

Fine di quattro amicizie, che mi pesano molto, moltissimo, ma che in nessuna maniera avrei potuto portare avanti con quel tipo di premesse. Il lieto fine è che ho smesso di giocare con le vite degli altri.

Per quanto riguarda le punture di eparina, beh, è piuttosto semplice: il fratello dell'Ale, Spezzaossa, non l'ha presa bene.

Mi ha beccato una sera che andavo a correre in pineta. Mi ha sbatacchiato come un orso fa con i salmoni, ed io ho cercato di replicare in qualche modo ma sono semplicemente scoppiato in un piagnucolìo che non mi ha abbandonato in nessun momento.

Mentre mi picchiava, con una furia che non avevo visto nemmeno nelle peggiori risse calcistiche, ho pensato che era un modo orribile di morire, in mezzo alla pineta, senza avere il tempo di riscattarsi. Poi si è calmato nonostante ansimasse.

Si è sporto, e mi ha sputato in faccia, digrignando poi i denti.

«Ti meriteresti di morire, per quello che hai fatto a mia sorella. Ma nemmeno in galera voglio andare per una feccia come te».

Non ho detto niente, tirando su col naso e cercando di capire qual'era il punto del corpo che mi faceva meno male, sapevo perfettamente perchè lo aveva fatto.

«Se lo racconti, ti ammazzo, e io lo faccio».

Con un ruggito, ha decapitato un arbusto con un calcio, poi se n'è andato. Sono arrivato al pronto soccorso, ho detto semplicemente che avevano provato a rubarmi il portafoglio, ed io stupidamente avevo resistito, e le botte erano la conseguenza.

L'occhio destro è bruttissimo da vedere ma ha solo bisogno di tempo per tornare normale, i dottori hanno detto che il resto delle cose rotte si salderà senza molti problemi, un po' di fisioterapia, cose così.

Fa male, ma mai quanto ne ho fatto io.

Guarda cosa giraWhere stories live. Discover now