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Giovedi 22 febbraio 2018

Finchè non ho avuto il mal di pancia, di quelli terribili che ti fanno sbiancare e sudare perle fredde dalla fronte, talmente palese che pure quella rincoglionita di diritto mi aveva dato l'autorizzazione ad uscire per correre al cesso. Ci ero arrivato al pelo, riprendendo le forze pian piano sulla tazza. Stavo già pensando alle risate sotto i baffi che si stavano facendo in quei momenti i miei compagni per la mia fuga cagarella, quando avevo sentito una voce familiare.

«... da quanto ci stai? E mi vuoi far credere che non hai neanche mezza foto di lei?!..."».

Era la voce di Francesco, un tono che non riusciva non essere quasi stridulo, per quanto lui cercasse di tenere il volume basso.

«E' stupida. Ci metterò più del previsto».

E questo era Mattia, inconfondibile per chi ci stava seduto affianco migliaia di ore all'anno.

«Perderai la scommessa».

«Ehi ciccio, non contarci, non perderò. Vedrai».

«Lo spero proprio, di vedere».

Lo so, avevo rubato la conversazione, avevo spiato. Un po' come andare su Ask.fm o ThisCrush e riuscire veramente a non farsi scoprire. Iniziavano ad andarmi a posto alcuni pezzi nella mente, ed iniziava a salirmi una certa rabbia: ok ci si era messo per divertimento, ok la riteneva una che c'entrava poco con lui, ok voleva guadagnarci foto e immagini come al solito, ma quello che mi lasciava senza parole era che voleva condividerle con uno che col nostro gruppo non centrava nulla.

Avevamo riposto totale fiducia uno nell'altro per creare quella squadra cercapassere, ci scambiavamo tutto, e quando dico tutto era veramente tutto, se penso a quello che avevo caricato, ai rischi che mi ero preso nel fare certe foto e certi screenshot, era normale che in quel momento fossi arrabbiato.

Mi era venuta una irrefrenabile voglia di avvisarla, di dirle tutto, di far rimanere quei due a bocca asciutta.

Avrei dovuto mandarle qualcosa su ThisCrush, ma non ce l'aveva.

Avrei dovuto avvisarla via Ask o Sarahah, ma non ce l'aveva.

Avrei dovuto prendere il coraggio di mandarle un messaggio vero su Messenger.

Avrei dovuto mandare a lui un vocale per farlo smettere che non era un comportamento giusto.

Ma non volevo passare per il ragazzo invidioso, un conto era buttarla sull'anonimato, un conto era accusare qualcuno apertamente, ben sapendo che riguardo al maneggiare immagini, nessuno di noi due si poteva permettere di fare la paternale.

E poi si lo ammetto, in cuor mio speravo.

Guarda cosa giraWhere stories live. Discover now