Chapter 18

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"Dannazione" il maggiore imprecò qualche istante dopo che il suo telefono cominciò a squillare

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"Dannazione" il maggiore imprecò qualche istante dopo che il suo telefono cominciò a squillare. I due ragazzi si trovavano ancora dentro il letto, sotto le coperte, al caldo. Taehyung, maldestramente, cominciò a tastare, ancora ad occhi chiusi, al suo fianco, per trovare il cellulare e vedere chi fosse a quell'ora della mattina. Con gli occhi a stento aperti, aprì la chiamata. "Pronto?" la voce rauca e impastata dal sonno fece dar segni di vita al minore, che si girò di fianco, verso Taehyung e si accucciò come un cucciolo spaesato, rimettendosi a dormire senza pensarci mezzo istante. "Taehyung, sono Hyewon. Immagino stiate dormendo, ancora, ma ho voluto chiamarti subito. Ho passato molto tempo a pensare a Jeongukk, nel primo pomeriggio presentatevi qui, ho molto di cui parlarvi. Ho molto da dirti" e la ragazza chiuse la chiamata senza aspettare risposta, lasciando Taehyung completamente spaesato.

Erano le dieci della mattina, erano stanchi. Jeongukk non dava segni di volersi svegliare, e più Taehyung provava a dargli una spinta motivazionale per alzarsi, più il minore si accucciava per dormire al caldo, verso di lui. Così, da un momento all'altro, anche Taehyung capì che quella mattinata non sarebbe stata così produttiva come aveva pensato e lanciando tutte le sue convinzioni altrove, chiuse di nuovo gli occhi e si mise di nuovo a dormire, abbracciato al suo, oramai, nuovo fratello.

Jeongukk respirava pesantemente. Anche mentre dormiva, non sembrava affatto rilassato. Così teso, così rigido. Taehyung lo stava osservando da così vicino che riusciva a captare ogni singolo dettaglio che lo contraddistingueva. I piccoli nei, le ciglia lunghe, le labbra socchiuse. Era un piccolo angioletto. Un angelo che aveva bisogno di molto aiuto per tornare a splendere di luce propria. Un angelo lasciato troppo all'ombra e che ormai aveva scordato cosa volesse dire vedere la luce. Era spento, senza una motivazione per tornare ad essere un qualcosa di reale, spento e bloccato, bloccato in un limbo che lo stava direzionando verso l'irreversibile. E Taehyung era lì per quello, per attirarlo verso il giusto e bloccare la sua visione distorta della vita.

Senza rendersene conto, mentre lo sguardo del maggiore era ancora ancorato sul viso dormiente del più piccolo, una mano gli si posò sui soffici capelli corvini di Jeongukk e cominciò ad accarezzarli lentamente. Il viso corrucciato del più piccolo cominciò a pian piano a rilassarsi. Il respiro diventò più leggero e finalmente sembrava stesse cominciando a riposare senza problemi e in modo più tranquillo.

"Joengukk, vedrai che ne verrai fuori" Taehyung sussurrò quasi impercettibilmente al ragazzo caduto fra le braccia di Morfeo. "Sei così forte. Non posso perdere anche te, hai così tanto da dare ancora." Gli occhi gli si riempirono di lacrime, mentre i ricordi si facevano sempre più nitidi all'interno della sua mente. "Non lascerò che tu perda questa lotta. A costo di annullare me stesso, per poter dare una vita migliore a te" le lacrime calde calavano sulle guance rosee del maggiore, mentre la mano di Jeongukk, nel sonno, andò a stringere un lembo della maglia di Taehyung. Come per rassicurarlo, come se potesse effettivamente sentirlo anche nel mondo dei sogni. E anche Taehyung, in quel momento drammatico, riuscì a chiudere gli occhi e a prendere quel riposo che nell'ultimo periodo non aveva più visto.

Please, eat. | Taekook希望Where stories live. Discover now