È quando a 17 anni ti trovi a dover vivere da solo, perché la tua famiglia non ti vuole più in mezzo ai piedi, che cominciano i problemi.
È quando pensi di esser di troppo, quando cominci a non star bene con te stesso che le cose più scontate della...
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A passo lento, i tre ragazzi si incamminarono verso l'ufficio personale della dottoressa Kang, grande amica di Taehyung. Jeongukk rimaneva al fianco del maggiore, con una vicinanza davvero troppo ravvicinata, ma aveva bisogno di sentirsi vicino a lui, così da tenersi in testa il pensiero che non fosse solo.
I corridoi erano davvero luminosi, le luci bianche poste sul soffitto, riflettevano contro le mura colorate e piene di foto. E, durante il tragitto, Jeongukk preso dalla curiosità si fermò ad osservare questi particolari che erano arrivati subito al suo occhio.
Si avvicinò lentamente al muro e cominciò ad osservare attentamente il gruppo di foto. Erano tutti ragazzi, più o meno della sua età, forse pazienti? Sembravano tutti felici, erano sorridenti, nonostante sembrassero stanchi dallo sguardo.
"Sono i ragazzi che vivono qui" la voce dolce della ragazza arrivò all'orecchio del corvino, che si girò all'improvviso, colto di sorpresa. "Vivono qui?" chiese con tono interrogativo, facendo sporgere il labbro inferiore. "Mhmh, sono in cura qui. Alcuni ragazzi da poco, alcuni se ne sono andati, alcuni sono nel processo di guarigione. Altri sono qui da tempo. Hanno imparato a vivere bene insieme, sono davvero preziosi. Dovresti conoscerli!" Taehyung si avvicinò al ragazzino, che era intento a fissare scrupolosamente le foto. Aveva capito che la sua mente fosse oscurata da tutto il resto, quando la ragazza disse che alcuni di loro vivevano qui, e non in una casa. Riusciva a capire più le mosse di Jeongukk che sé stesso. Così, per farlo tornare sulla terra, gli mise un braccio sulle spalle, circondandogliele amorevolmente.
"Sembrate proprio fratelli" la ragazza sorrise dolcemente, ammirando la scena con occhi felici. "Taehyung è proprio un gioiellino quando impari a conoscerlo, Jeongukk. Tienitelo stretto, è un fratello meraviglioso." Il corvino si morse il labbro inferiore per poi sorridere. "Lo so, sono fortunato ad averlo al mio fianco" mormorò, guardando un punto fisso, evitando lo sguardo dei due. "Fa parte della mia famiglia adesso" Taehyung intervenì fiero, dopo aver sentito le parole sussurrate del minore, che teneva ancora al suo fianco. "Mingi non è più il mio fratello preferito" annuì giocosamente, facendo ridere Jeongukk. "Siete proprio adorabili" la ragazza scosse il capo, sorridendo. "Venite, dai."
*
"Quindi questo è il suo studio, dottoressa Kang" scherzò Taehyung, guardandosi intorno. La stanza accogliente e luminosa, dava un senso di calma e tranquillità quasi disumana. "La smetta signor Kim, o sarò costretta a cacciarla dal centro" aggrottò le sopracciglia scherzando, guardando il ragazzo girare a piede libero, osservando le decorazioni. Alzò le mani in segno di difesa e si fermò, facendo il finto offeso.
"Sedetevi pure, ragazzi. Tu Jeongukk fa come se fossi a casa tua. Tu Taehyung, siediti e sta zitto, per favore." la reazione del maggiore, fece scoppiare in una fragorosa risata entrambi i ragazzi.
Jeongukk si sentiva bene, quasi come se quel posto a lui ancora sconosciuto gli trasmettesse serenità. Come se un qualcosa di lui stesse cominciando a capire che forse, non era così difficile venirne fuori.
