Chapter 8

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La sera arrivò presto e Jeongukk nel suo piccolo aveva provato a riposare il più possibile, per riuscire a star tranquillo per l'uscita organizzata nel pomeriggio

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La sera arrivò presto e Jeongukk nel suo piccolo aveva provato a riposare il più possibile, per riuscire a star tranquillo per l'uscita organizzata nel pomeriggio.

Stava fissando l'armadio, cercando di scegliere dei vestiti larghi, ma adatti alla serata. In realtà non sapeva effettivamente dove fossero diretti, ma solo il pensiero che fosse dopo cena lo faceva rimanere tranquillo.

Poteva non mangiare.

Prese un completo sportivo, una tuta, grigia e una maglia nera, larga anch'essa. E si trovò a fissarle. Non erano chissà cosa, però, ormai quello era diventato il suo stile. L'abbigliamento che più lo faceva sentire a proprio agio, coprendo completamente ciò che lo portava allo sfinimento.

Un suono elettronico lo fece tornare con la testa sulla terra. Gli era arrivato un messaggio, così prese il telefono e lo sbloccò, rimanendo perplesso per qualche istante.

Taehyung gli aveva scritto in privato. Taehyung lo aveva contattato, per l'ennesima volta, completamente di sua spontanea volontà.

Scrollò le spalle e lo aprì.

'Ti passo a prendere io con la macchina, così non devi fare sforzi per raggiungerci, non accetto negazioni! A dopo!'

E, senza accorgersene, Jeongukk si ritrovò con le guance a fuoco, rosse come un peperone. E, appena si rese conto della sua reazione, si diede uno schiaffo dritto su di esse, borbottando qualcosa come "adesso almeno hai un motivo di essere rosso" e sbuffando.

Non capiva perché Taehyung si stesse interessando così tanto alla sua vita, alla sua salute e a lui in generale. Era un ragazzino come gli altri, con la differeza che si reputava una persona senza nessun pregio, ma pieno di difetti.

L'unica cosa in cui si riteneva bravo era il tener conto delle poche calorie che immetteva nel corpo durante le giornate. Era diventato un maestro in quei calcoli, un genio del campo.

"Jeongukk perfavore stai facendo tardi!" si alzò di scatto e corse in bagno per finire di prepararsi.

Sembrava davvero un ragazzo normale dall'esterno, quando si guardava allo specchio lo vedeva. Vedeva come riusciva a fingere che fosse tutto okay nella sua vita, che fosse tutto perfetto. Un ragazzo come tanti con problemi adolescenziali normali.

Aveva fatto bingo. Aveva trovato un'altra sua dote: fingere. Era diventato un attore provetto.

"Sono pronto...?" si guardò per l'ennesima volta allo specchio e capì che, come quella mattina il suo migliore amico aveva notato, sembrava davvero un cadavere. Con occhiaie viola che gli incorniciavano gli occhioni, la carnagione troppo chiara, che lo faceva apparire quasi privo di vita.

Si truccò. Ormai era consuetudine farlo, prima do entrare nel circolo vizioso in cui era caduto. Ed era anche bravo, per averlo fatto non per moltissimo.

Please, eat. | Taekook希望Where stories live. Discover now