Chapter 3

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Il mattino seguente, Jeongukk si sentiva spossato e stanco, però non poteva dargli peso perché doveva mettersi sotto con le faccende domestiche, per rendere abitabile l'ex appartamento di suo fratello, tenuto chiuso da troppo tempo, per poi metter...

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Il mattino seguente, Jeongukk si sentiva spossato e stanco, però non poteva dargli peso perché doveva mettersi sotto con le faccende domestiche, per rendere abitabile l'ex appartamento di suo fratello, tenuto chiuso da troppo tempo, per poi mettersi a studiare.

La riapertura delle scuole sarebbe arrivata prima del previsto e durante quella pausa di vacanze che gli era stata messa a disposizione, non aveva toccato libro, avendo avuto ben altro su cui concentrare la sua attenzione.

Così, mise un po' di musica dal cellulare e cominciò a spazzare a terra, dopo aver aperto le finestre. Spolverò i mobili verniciati di bianco e cambiò le lampadine nei lampadari. Aggiustò il suo nuovo letto e appese al muro quelle poche cose che era riuscito a recuperare nella fuga costretta qualche giorno prima, dalla propria "tana".

E, quando si sentì soddisfatto, si sedette sul piccolo divano nero posizionato al centro della piccola sala vuota. Dopo tutto, poteva dire di esser stato fortunato.

Non era finito per strada, non era morto congelato. Aveva del cibo da consumare, acqua calda e un letto comodo. Gli era andata di lusso, per come la vedeva lui. Anche l'appartamento in sé per sé era davvero accogliente, nonostante non pululasse di tutti i comfort che una casa comune avesse. Si sentiva al sicuro, lì dentro.

Da solo, ma pur sempre senza nessun mostro da combattere mattina, sera e notte compresa. Magari avrebbe ripreso anche a dormire, magari sarebbe riuscito a riprendere le redini della sua vita in mano.

Magari sarebbe riuscito a star bene.

Ed era quello che sperava, perché in cuor suo sapeva di meritarselo, perché in tutta la sua vita non aveva fatto un'azione sbagliata. Sapeva che prima o poi qualcosa di buono sarebbe capitato anche a lui e lo stava aspettando a cuore aperto, con frenesia e con curiosità.

Perchè il bene viene sempre ripagato.

*

Dopo un po' ti tempo ricavato per riposare, come ricompensa dal grande sforzo che aveva compiuto per riportare a nuovo quell'appartamentino, decise di cominciare a studiare, così, deciso, prese i libri dallo scaffale dove li aveva riposti poco prima e si sistemò sul tavolo della cucina.

Il sole illuminava ogni centimetro di quella stanza, facendo risplendere i mobili bianchi e lucidi. Il calore era piacevole, talmente tanto che Jeongukk si fermò qualche istante a goderselo.

Si sedette sul lato del tavolo e prese, dallo zaino, un evidenziatore e cominciò a sottolineare i concetti base sulle pagine fitte del libro.

Gli stava risultando anche più facile del previsto, come se il peso che gli era stato tolto, gli avesse alleggerito la mente.

Quasi come se suo padre, cacciandolo di casa, gli avesse fatto più un favore, che un dispetto.

Era da tanto che non poteva rimanere in quella pace e tranquillità in cui si trovava in quel momento. Un silenzio calmo e pacato, dolce e soave. Era piacevole, molto.

Passò gran parte della giornata sui libri, si fermò solo quando la luce del sole stava cominciando a sparire, non permettendogli più la visione perfetta delle parole del libro.

"È già sera?" guardò stupito l'orologio che aveva appeso alla parete, arricciando il naso. Così, chiuse i libri e li ripose ordinatamente sullo scaffale, come aveva fatto in precedenza. Poi, come un normale ragazzo della sua età, prese il cellulare e cominciò a navigare nei vari social dove era iscritto.

Scorreva velocemente la home, non trovando nulla di interessante. Scorreva e scorreva, finché non si imbattè in un post sponsorizzato di qualche nutrizionista che voleva farsi pubblicità in grande, pagando una piattaforma grande come quella.

Ci cliccò sopra e venne riportato nella pagina principale di un blog sulla perdita di peso e, incuriosito dall'argomento, cominciò a scorgere tutte le pagine, leggendo ogni post e articolo pubblicati.

Perdere peso era una cosa che pian piano gli stava entrando in testa sempre più voracemente e, in quel momento, ebbe l'input di cercare un piano di allenamento ben piazzato che lo avrebbe portato ad avere un corpo che tutti gli adolescenti sognavano.

Snello, muscoloso e attraente.

Si segnò tutto ciò che poteva essergli utile e, nonostante la stanchezza decise di cominciare l'allenamento proprio quella sera.

"Alla fine cosa puo' succedere se faccio dieci minuti di addominali?" scosse le spalle e si mise lungo a terra e cominciò lentamente.

Prima uno, poi due, poi tre.

Gli sembravano piuttosto facili e la sensazione dei muscoli che si contraevano gli dava conforto.

Era quasi comico come non avesse mai voluto praticare sport in vita sua perché si era sempre descritto come troppo pigro per poter praticare allenamento tutti quei giorni a settimana e, in quel momento, gli sembrava la cosa più giusta e coerente da fare. Il piacere che stava provando era strano, ma molto appagante e, quindi, fermarsi in quell'istante, per la sua mente, sembrava un controsenso di natura.

I dieci minuti diventarono venti, poi trenta, poi un'ora.

Più il tempo passava, più Jeongukk stava sviluppando una sorta di ossessione quella sera. Come se, passare ore a contorcere il proprio corpo, portandolo allo sfinimento, potesse far bene alla sua persona. Come se, quello sfinimento potesse far buttare giù la massa corporea che non desiderava più avere.

Stava sbagliando, ma la sua testa gli diceva di continuare, perché facendo così, lo avrebbe portato al suo grande obiettivo che sempre si faceva più grande.

Continuò, continuò fino a notte inoltrata, fino a non avere più il fiato, fino ad avere le mani tremolanti, le gambe senza forza.

Questa scena si ripeteva ogni sera, come un numero periodico che non cessa mai di ripetersi.

Ed effettivamente, ogni volta che saliva sopra quella maledetta bilancia, diventata per lui un'ossessione, i risultati si vedevano. Risultati non salutari. Risultati che lui ancora non riusciva a vedere.

Più si guardava allo specchio, più sentiva il bisogno di allenarsi, di perder peso, di contare ogni singola caloria ingerita durante la giornata.

Jeon Jeongukk pensava di sapere cosa stava facendo, ma la realtà era ben diversa.

Jeon Jeongukk si era sbarazzato di un mostro, ma ne aveva trovato uno ancora più grande e difficile da buttar giù, senza nemmeno essersene accorto.

Please, eat. | Taekook希望Where stories live. Discover now