Chapter 12 - transformation

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Il bambino si contorceva come un dannato, sembrava posseduto. Gemeva, urlava dal dolore. Mi spezzava il cuore vederlo in quel modo, ma quello che potevamo fare era poco, la prima trasformazione era una cosa che si doveva affrontare da soli. Ricordavo la mia come un sogno e mi ci rivedevo in quel bambino. Mi immergevo nella sua sofferenza come fosse la mia. Potevo ancora percepire le mie ossa che si rompevano e si risaldavano. Il mio corpo cambiare lentamente e dolorosamente, assumere una forma e una costituzione diverse. Risvegliarsi in un corpo che inizialmente non sentivi tuo, imparare nuovamente tutto da zero. Come stare su, come camminare, come correre. Era come tornare neonati.
Se quel bambino ce l'avesse fatta avrebbe vissuto tutto quello e molto di più, perché dietro quella sofferenza si celava un mondo nuovo, un mondo ancora più bello di quello che conosceva.
Il suo urlo straziante mi vibrò nelle orecchie. <<Ma non possiamo fare proprio niente?>> mormorò Catherine. Skarsgård la strinse tra le sue braccia ma la risposta che le diede non era quella che si aspettava. <<No, deve affrontarlo da solo, proprio come tutti noi. Non possiamo fare nulla se non stargli vicino.>> le rispose baciandole la testa. Era ancora strano vederli in un momento di effusioni, se dovevo essere sincera. Repressi un brivido e mi riconcentrai sul bambino. Clara si avvicinò e gli mise una mano sulla fronte. <<La temperatura si sta alzando parecchio, tra poco dovrebbe iniziare.>> con informò. Allontanò la mano ma come stava per tirarla via, una piccola mano affondò i suoi piccoli artigli nuovi di zecca nel suo braccio. Clara si girò spaventata e cercò di togliere via il braccio mentre Aidan e Ulrik scattarono in avanti per liberarla. Il bambino si alzò dal letto, davvero tipo l'esorcista, e ringhiò verso di noi. I suoi occhi erano come il colore dell'oro e le sue piccole zannette quasi dolci. Sarebbe stato carino, se non avesse avuto voglia di infilzarci tutti. Mentre teneva stretta Clara con l'altra mano cercava di graffiare Aidan. <<Ma é normale?!>> sbottai verso Skarsgård. Lui ghignò. Che cazzo c'era da compiacersi? <<Oh si se è normale.>> ridacchiò.
Mi girai dall'altra parte, sconvolta. Sapevo che non era del tutto normale, ma stava davvero superando ogni mia aspettativa. Aidan ringhiò, esercitando il suo potere di Alpha sul bambino. Persino Ulrik fu costretto ad abbassare la testa, tanto forte era quell'ondata di potere. Mi sentii come schiacciata al suolo, come se avessi un macigno sulle spalle. Fu strano perché solitamente io non risentivo così tanto del suo potere. Nonostante tutta la forza che ci mise, il bambino continuò a sfidarlo e non si mosse di un millimetro. <<Ma com'è possibile?!>> urlò Ulrik, scansando l'ennesima artigliata di quella cimice maligna. <<Perché non è lui il suo Alpha.>> sentii dire. Mi girai a guardare Skarsgård che quasi con aria solenne si avvicinò al lettino. <<E poi ha il mio sangue, figurati se si sottomette a lui.>> lanciò un occhiata ad Aidan. Le mie sopracciglia schizzarono verso l'alto. I suoi occhi divennero rossi e bastò ringhiasse e rilasciasse un minimo del suo potere. Il bambino si accucciò impaurito contro la parete a cui era appoggiato il letto, lasciando finalmente il braccio di Clara. <<Oh finalmente, non fa male ma è fastidioso.>> commentò andandosi a pulire.
Io guardai a bocca aperta il lupo del nord. Non solo perché strabiliata del suo potere, ma anche allibita perché sapeva tutto e non aveva detto niente. Ci aveva fatti andare avanti con quella sceneggiata quando avrebbe potuto bloccare già da prima il bambino. Ma perché?!
Un improvviso uggiolato del bambino ci fece riportare l'attenzione su di lui, era accasciato su se stesso e stava piangendo. Alzò di poco la testa e i suoi occhi erano di un verde scuro bellissimo. <<Fa male.>> mormorò mentre le lacrime gli scendevano copiose su quel visetto tanto dolce. Cat gli si avvicinò e gli accarezzò la testa cercando di calmarlo. <<Ce la puoi fare piccolo. Devi resistere, vedrai che ne varrà la pena.>> gli sussurrò dolcemente. Lui le annuì, cercando di non interrompere il contatto visivo. Era come se traesse pace guardando gli occhi scuri e così amorevoli di Cat. Ma chi non lo avrebbe fatto? Cat era Cat, la persona più buona e gentile del mondo.
Un'altra fitta lo fece piegare in due e urlò. Fu in quel momento che il suo primo osso si ruppe in un sonoro e terrificante "crack". <<Aiutatemi, per favore!>> urlò piangendo, mentre si teneva il braccio sinistro. Era piegato in maniera innaturale e sperai davvero che si saldasse al più presto nella giusta forma. Se non lo avessero fatto, avremmo fatto meglio a trovare un modo rapido e indolore per ucciderlo. Nel giro di poco tempo si ruppe anche l'altro braccio e le urla del piccolo Bryan aumentarono. <<Non credo di poter rimanere a guardare.>> mormorai stringendo il braccio di Aidan e spingendomi contro di lui.
Quella tortura durò per ore. Ore che sembravano giorni. Il bambino urlava e noi soffrivamo con lui. Cercavamo di fare il possibile per aiutarlo e cercare di alleviare il suo dolore, ma era inutile. Per gli umani era ancora peggio subire la loro prima trasformazione. Noi sapevamo a cosa andavamo incontro già da piccoli, sapevamo sarebbe successo ed eravamo preparati, sentivamo il dolore il maniera differente e lo sopportavamo di più. Loro no.
<<Guardate!>> esclamò Clara. Scostai la mano che non mi ero accorta di aver messo davanti agli occhi e trattenni il respiro. Il bambino non sarebbe morto, la trasformazione era iniziata e per quanto avrebbe continuato a soffrire per un po', le possibilità di riuscita erano pari al 100%. Le ossa delle sue braccia stavano iniziando a cambiare posizione e a saldarsi in quella giusta. <<Grazie al cielo.>> sospirò Cat accasciandosi su una sedia. Era come se si fosse liberata da un macigno che le opprimeva il petto. Più o meno lo stesso che stavo provando io in quel momento. Mi lasciai andare ad un sorriso mentre osservavo il bambino cambiare forma. Era come un miracolo. Le orecchie si allungarono ed iniziarono a riempirsi di pelo. Era strabiliante vederlo dall'esterno.
La trasformazione continuò per qualche ora ancora e quando le luci dell'alba invasero la stanza, piansi dalla commozione. Vedere quel cucciolo dalla pelliccia di un caldo marroncino cercare di stare in piedi sulle quattro zampe mi riempì di gioia. <<Cavolo guardate che tenero!>> esclamai abbassandomi sulle ginocchia. Cercò di venirmi incontro ma cadde e rimase a pancia in su a fissarci tutti. Ridacchiai. Fui affiancata da Cat che prontamente si avvicinò a lui. Bryan cercò di rimettersi in piedi e spinse la testa in direzione delle mani di Catherine. Lei gli face una carezza e gli depositò un bacio sul quel naso piccolo e tanto dolce. Lui la guardò con i suoi nuovi occhi gialli e sfregò la testa sulle sue mani. Da quel momento per lui sarebbe iniziato un nuovo cammino. Avrebbe fatto parte di un branco, di una famiglia e avrebbe dovuto imparare tutto. L'autocontrollo era fondamentale nel nostro mondo, doveva imparare a gestire le sue emozioni e a non cedere alla trasformazione nel momento in cui queste diventavano troppo intense. C'era ancora tanta strada da fare, ma il primo enorme ostacolo era stato superato con successo. Sarebbe diventato un lupo molto forte, soprattutto se il suo mentore fosse stato uno come Skarsgård. Glielo avevo letto negli occhi che voleva quel bambino e anche Catherine desiderava averlo con se. E poi ero davvero molto felice che finalmente Bryan avesse trovato una famiglia pronta ad amarlo e guidarlo. Lo meritava.
Mi rimisi in piedi e guardai Aidan. <<Ora tocca a noi trovare chi lo ha morso.>> dissi e lui annuì solenne.
<<Chiunque sia così meschino e malato da mordere un bambino umano e lasciarlo a morire nel bosco, non merita di camminare su questa terra. Me ne occuperò personalmente.>> ghignò maligno sull'ultima frase. Skarsgård incrociò i suoi occhi. <<Ed io ti aiuterò a scovarlo e a farlo a pezzi.>> ringhiò. Vidi nei suoi occhi una leggera sfumatura di rosso e ne rimasi impressionata. Doveva essere davvero molto, molto arrabbiato ed io avevo voglia di correre ai ripari. Forse non avevo mai visto in quel modo. Il tempo di trovare il figlio di puttana che aveva morso Bryan e avrei finalmente scoperto perché mezzo mondo temeva Skarsgård così tanto.

Alpha's snarl - the revenge of the true heirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora