Capitolo 1 - New times

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Un pianto stridulo interruppe il silenzio della notte. Dannazione, ancora.
Con la mano cercai a tentoni la testa di Aidan. Io mi ero alzata circa un'ora prima, qualla volta toccava a lui. Per sbaglio le mie dita arrivarono nel suo naso.
<<Aidan!>> mormorai ad occhi chiusi. Nonostante lo stessi scuotendo da qualche secondo, lui non accennava ad alzarsi. Dormiva come un dannato sasso.
Lo sentii ringhiare. Sorrisi vittoriosa mantenendo gli occhi chiusi. Lui scostò le coperte e si alzò, imprecando. Nella mente sogghignai.
Non appena Aidan prese in braccio il piccolo, lui smise di piangere fortunatamente. Gli bastava sentire il suo odore per calmarsi, aveva lo stesso effetto che aveva su di me. Sospirai felice ed abbracciai il cuscino morbido, stringendomi le coperte addosso. Era così bello stare rintanati in quel letto, così grande e comodo che non ci sarei mai uscita. I passi di Aidan si fecero più vicini. <<Fa spazio, mammina.>> sussurrò.
Aprii un occhio e vidi che aveva ancora in braccio Fabian e che voleva farlo dormire con noi.
Subito mi presi di panico e sbarrai gli occhi, al diavolo il sonno. <<Ma sei pazzo?>> sussurrai. Non lo avevamo mai fatto dormire con noi, la mia paura me lo impediva. Ero un tornado nel sonno mi muovevo continuamente e non volevo ferirlo.
<<E se per sbaglio gli facessimo male nel sonno, senza rendercene conto?>> domandai preoccupata.
Anche nel buio lo vidi alzare gli occhi al cielo. <<Non succederà nulla Ava, vedrai.>> mi incoraggiò.
Poggiò Fabian in mezzo a noi, avvolto dalla sua copertina bianca. Mi girai di lato ed Aidan mi imitò.
Era così bello nostro figlio. Ancora non riuscivo a capacitarmi del sentimento così forte che provavo per lui. Volevo proteggerlo, amarlo, farlo crescere al meglio.
Lo guardai, mentre muoveva le mani nel sonno.
Chissà cosa stava sognando... Da quando era nato, circa un mese prima, mi ero sempre chiesta a cosa stesse pensando o cosa stesse sognando mentre dormiva. Avevo una voglia matta di entrare nella sua testa e capire.
Sorrisi e spostai una ciocca scura dalla sua fronte. Non sapevo davvero da chi li avesse presi tutti quei capelli già dalla nascita.
<<Buonanotte.>> sussurrò Aidan, sporgendosi per darmi un bacio. <<Buonanotte a te.>> sussurrai di rimando, baciandolo.
Mi sdraiai sul fianco, in modo da essere con il viso rivolto a Fabian. Poggiai una mano sulla sua gamba e così chiusi gli occhi. Sentire il suo profumo anche nel sonno era bellissimo. Mi calmava. Mi dava un senso di sicurezza simile a quello che mi trasmetteva Aidan. E lo adoravo. Sperai con tutto il cuore di non combinare casini e di non muovermi come mio solito.

Quando mi svegliai quella mattina mi trovai davanti ad una scena bellissima. Aidan e Fabian dormivano nella stessa posizione.
Le braccia verso l'alto e la testa leggermente chinata verso il lato sinistro.
Senza svegliare nessuno dei due, mi alzai. Corsi a prendere la macchina fotografica che mi ero comprata poco prima della nascita di Fabian e scattai velocemente una foto. Era da incorniciare tanto era bella. Sembravano messi in posa.
La poggiai sul mio comodino e mi rimisi a letto, a rilassarmi e a guardare entrambi gli uomini della mia vita mentre dormivano. Aidan era bellissimo, nonostante le leggere occhiaie che aveva sotto gli occhi. Era rilassato mentre dormiva, cosa che quando era sveglio succedeva raramente.
Fabian invece dormiva, come la maggior parte delle volte. Era un gran dormiglione.
In quei giorni stavamo organizzando il Rito di Accoglienza per lui. Era un rito di benvenuto all'interno del branco, che si organizzava ogni qual volta nasceva un cucciolo. Solitamente presenziavano l'alpha, il beta, la famiglia del cucciolo e chiunque loro volessero rendere partecipi... Ma la nascita dei figli dell'alpha era una cosa molto rilevante. Era la nascita dell'erede e avrebbe partecipato tutto il branco. Sarebbe stata una festa in grande, stile la mia annunciazione come Luna del branco.
Si sarebbe tenuta quel fine settimana ed io ero leggermente nervosa. Volevo che tutto fosse perfetto, anche perché sarebbero venuti anche i nostri alleati. Era da ancora prima di scoprire che fossi incinta che non vedevo mio fratello Dominic e Oliveira, anche se quest'ultimo non era proprio una mia priorità. Catherine e Skarsgård, invece, non li vedevo da quando erano partiti per la loro nuova vita. Da quanto ne sapevo oscillavano costantemente dall'Alaska ai Fiordi senza tregua. Erano in continuo viaggio. Beh, poi c'era Sanders. Senza volerlo mi ci ero affezionata. Non avrei dovuto avere preferenze, ma era palese fosse il mio preferito in mezzo agli alleati. Avevamo stretto un rapporto speciale e gli volevo un gran bene. Lui semplicemente non dava a vedere che ci teneva a me, ma sapevo che sotto quella scorza c'era un cuore d'oro. Non ci vedevamo da quando era tornato al suo branco. Mi aveva contattata una o due volte, per sapere come andava la gravidanza e soprattutto se avessi fatto progressi riguardo la mia natura, se avessi scoperto da dove derivava il mio "potere del ghiaccio" e soprattutto se continuavo a vedere i morti. Fortunatamente il fantasma di Helèna mi aveva dato tregua, almeno durante la gravidanza e il periodo successivo al parto. Per il momento sembrava andare tutto per il verso giusto, anche se sapevo che prima o poi avrei dovuto ricominciare a cercare delle risposte. Non solo per darle agli altri, che costantemente facevano domande, ma per darle a me stessa... Non ce la facevo più a vivere con quel punto interrogativo sulla fronte, avevo bisogno di risposte.
Mi ripromisi di trovare del tempo subito dopo il Rito di Fabian.
Fui distratta da Aidan che iniziò a mormorare qualcosa nel sonno ed improvvisamente aprì gli occhi. Sorrisi.
La prima cosa che fece fu girarsi a guardare se nostro figlio stesse bene. Trasse un sospiro di sollievo e poi si girò a guardare me, sorridendo. <<Visto? Che ti avevo detto.>> sussurrò. Alzai gli occhi al cielo. Non perdeva occasione per dire di aver ragione. <<Già.>> dissi semplicemente, prendendogli il mento con la mano e avvicinandolo a me. Stampai un bacio sulla bocca. <<Buongiorno.>> sorrisi dolcemente. Mi riafferrò il viso e baciò nuovamente, facendo scivolare la sua lingua nella mia bocca. Si allontanò con uno schiocco volutamente rumoroso. <<Buongiorno.>> mi fece eco sorridendo. Abbassò lo sguardo. Fabian continuava a dormire, noncurante.
<<Il nostro piccolo ghiro non si è ancora svegliato.>> constatò. Guardai l'orario. Erano le dieci del mattino. Di quel passo avrebbe dormito fino a mezzogiorno e le possibilità di farci una notte senza pianto erano ben lontane. In più doveva mangiare.
<<Si ma è tardi, deve mangiare quindi svegliamolo.>> dissi. Aidan fece una smorfia. <<Non voglio farlo piangere.>> si lamentò. Era da mordere quando diceva quelle cose. Adorabile.
Ridacchiai. <<Tranquillo, so io come farlo smettere.>> dissi indicando il pasto di Fabian, cioè io.
Iniziai a sussurrargli cose dolci, accarezzandolo.
Con un mormorio infastidito aprì gli occhi e mi fissò.
Scoppiò a piangere proprio come previsto. Strillò così forte che Aidan fu costretto a tapparsi le orecchie.
<<Bene, io vado a fare una doccia.>> si dileguò. Alzai gli occhi al cielo e presi Fabian in braccio.
<<Affogati.>> scherzai. Lui rise e mi diede un bacio.
<<Se puoi raggiungimi all'inferno.>> mi fece l'occhiolino e sparì dietro la porta del bagno.
Scossi leggermente la testa, divertita.
<<Okay tesoro, ora mangia, poi dormi quanto vuoi.>> sussurrai.
L'allattamento era ancora qualcosa di strano. Si insomma, sentirsi il pasto di qualcuno. Però era una bella sensazione stringermi Fabian al petto.
Mentre mangiava, scostai con un dito una ciocca scura che gli arrivava già sulla fronte.
Seriamente, non sapevo da chi avesse preso tutti quei capelli, non avrei mai smesso di chiedermelo. Da neonata ne avevo pochissimi. Nelle foto sembravo addirittura un maschietto.
<<Somigli tutto a tuo padre.>> sussurrai. Il taglio degli occhi era identico. Anche il sorriso.
Passò un po' di tempo e quando notai che Fabian mi aveva scartata e abbandonata ancora una volta per tornare nel mondo dei sogni, lo rimisi nella culla.
Andai a controllare Aidan in bagno, pensavo fosse affogato per davvero.
Lo trovai nella vasca, sommerso dalla schiuma. E stava dormendo.
Mi sembrava di aver a che fare con due neonati.
Mi inginocchiai davanti alla vasca, all'altezza del suo viso.
Lo accarezzai e con le dita seguii i tratti spigolosi del suo viso. Quando arrivai alla bocca, di scatto mi morse il dito e non riuscii a ritirare la mano in tempo. Volevo mettermi a urlare le peggio cose, ma c'era un bambino dormiente nell'altra camera, quindi, meglio di no.
Lo guardai male e lui scoppiò a ridere.
Mi prese il viso con una mano e mi avvicinò al suo, baciandomi.
Le sue mani mi arrivarono ai fianchi e senza che potessi fare niente, mi alzò di peso e mi buttò nella vasca insieme a lui. Il pigiama era fradicio, così come i miei capelli.
L'acqua era ancora calda. Ridacchiai e mi strinsi a lui. <<Mi sei mancata.>> sussurrò contro la mia bocca. Capivo cosa intendeva e si, mi era mancato anche lui.
La mia maglietta fradicia andò a finire sul pavimento del bagno e così tutto il resto.
<<Voglio sentirti, Ava.>> sussurrò al mio orecchio, mordendolo. Io presi il mio labbro tra e denti per trattenermi.
Lo scavalcai con una gamba e mi trovai a cavalcioni su di lui. Mi abbassai con il busto ed in iniziai lasciargli baci per tutto il viso. Sulle guance, sugli zigomi, sulla cicatrice.
Mise le mani sui miei fianchi e in un attimo fu dentro di me.
Ansimai e lui buttò la testa indietro, prendendo un respiro profondo. <<Cazzo quanto mi sei mancata.>> ringhiò.
Si tirò a sedere, in modo che i nostri visi fossero alla stessa altezza.
Lo baciai ed iniziai a muovermi su di lui, reggendomi alle sue spalle. Mi circondò con le braccia e mi strinse di più a lui.
Era una sensazione bellissima, ogni volta.
Quelli erano i momenti in cui sentivo che noi eravamo più uniti che mai. Quelli erano i momenti in cui il nostro legame prendeva forza. Io lo sentivo mio. Ed io era completamente sua. Anima e corpo.
Le mani di Aidan si posizionarono sui miei fianchi ed iniziò ad assecondare i miei movimenti.
L'acqua straboccava dalla vasca, ma noi non ce ne curammo minimamente.
Ad un certo punto Aidan fu costretto a tapparmi la bocca con la mano per non farmi urlare. Lui ringhiò e mi morse la spalla. Mi inarcai sul suo corpo, per poi appoggiarmi a lui sfinita.
Avevo il fiato corto. Affondai nell'acqua calda, appiccicata a lui. Mi abbracciò e mi baciò la fronte.
Allungai il collo e lo baciai sulla mandibola.
<<Amo ancora di più nostro figlio per averci lasciato un momento di pace.>> ridacchiò. La mia testa vibrò insieme al suo petto.
<<Già, anche se sento che durerà poco!>> mi lamentai. Fabian era un mammone. Non si staccava da me nemmeno sotto tortura. Le uniche volte che si staccava da me era per stare con Aidan, raramente riusciva a rimanere in braccia "estranee" per più di due minuti. Non avevamo ancora trovato la terza persona che sapesse come prenderlo. <<Dovremmo decidere due Protettori prima di sabato.>> sussurrò al mio orecchio, mordendolo subito dopo. Annuii. Mi stavo quasi dimenticando della proposta che avevo intenzione di fargli. <<A tal proposito, ne avrei proprio due in mente...>> iniziai a dire, giocando con le dita nell'acqua. Speravo sarebbe stato d'accordo, a sapevo anche chi voleva propormi lui, perciò mi preparai mentalmente a discutere. Evitai di parlare per alcuni secondi lasciandolo sulle spine. <<Che ne pensi di Sanders e Marta?>> dissi tutto d'un fiato. La sua mano che stava giocando con i miei capelli improvvisamente si fermò. Si spostò leggermente per potermi guardare in faccia. <<Sanders... Seriamente? >> sbarrò gli occhi guardandomi neanche fossi pazza. <<Io avevo pensato di farlo fare ad Ulrik e Catherine, veramente.>> confessò poi. Di Ulrik non se ne parlava proprio.<<Scordatelo bello, togliti Ulrik dalla testa, non ci pensare minimamente!>> esclamai. Non avevo la benché minima intenzione di far diventare un uomo che non mi rispettava minimamente il Protettore di mio figlio, era escluso. Aidan sbuffò pesantemente, facendo alzare la mia testa a ritmo del suo petto. Imprecò tra i denti. <<Ascolta, facciamo una via di mezzo: io rinuncio ad Ulrik, se tu rinunci a Sanders. Non mi va a genio l'idea che sia il Protettore di Fabian.>> mormorò. Sbuffai a mia volta ed imprecando a denti stretti, annuii. Era giusto che entrambi facessimo un passo indietro se volevamo farne un in avanti. A me Catherine andava bene, era dolce e comprensiva ed ero sicura sarebbe stata felicissima del suo ruolo. Perciò lei fu la nostra prima scelta, non appena sarebbe arrivata glielo avremmo chiesto. Ad un certo punto, un nome mi attraversò la mente come un fulmine. Mi girai di scatto verso Aidan, fissandolo. Mi posizionai meglio reggendomi con una mano al suo petto. Mi guardò in attesa. <<Tyson.>> dissi solamente. Era feroce, un Segugio, un vero guerriero e di lui ci potevamo fidare. Sapevo che qualsiasi cosa fosse successa lui avrebbe difeso con le unghie e con i denti Fabian. In più era grazie a lui se non avevo partorito nel bel mezzo della cucina! Aidan corrugò la fronte e rimase in silenzio. Stava riflettendo. << Perchè no, mi sembra perfetto. Sarà un ottimo Protettore per Fabian.>> sorrise dandomi un bacio a stampo veloce. Sorrisi, raggiante. Non pensavo sarebbe stata così facile e veloce. Ero fiera di noi e dei progressi che stavamo facendo. Rispetto ai primi tempi evitavamo di scannarci ogni tre per due. <<Sono agitata, è la prima volta che organizzo una cosa di questa portata. E se fallisco?>> diedi voce alla preoccupazione che ormai non mi dava tregua da quando avevo scoperto di dover organizzare tutto io. Aidan ridacchiò e mi strinse di più a se, abbracciandomi forte. <<Qualsiasi cosa farai sarà spettacolare. Non devi preoccuparti, è solo una festa Ava.>> mi rassicurò. Già, d'altronde era solo il Rito di Accoglienza di nostro figlio e la prima grande festa che organizzavo in qualità di Luna del branco. Diamine non ero così nervosa da quando avevo partecipato alla mia di cerimonia. Sospirai e mi guardai la mano. La pelle era tutta grinzosa. Chissà quanto eravamo rimasti in acqua. <<Mi sa che è arrivato il momento di uscire. >> sorrisi. Baciai velocemente Aidan per poi uscire dalla vasca da bagno e avvolgermi nel caldo ed enorme accappatoio di Aidan. Era così soffice e profumava di lui. Lo abbandonai in bagno. Se fossi rimasta ero sicura che non ne saremmo più usciti. Controllai velocemente Fabian e notai che fortunatamente non si era svegliato. Mi vestii velocemente, dovevo sbrigarmi a mangiare un boccone e a rintracciare Marta. Quel pomeriggio dovevamo andare al centro commerciale contro la mia volontà. Mi aveva praticamente obbligata ad andare a cercare un vestito per il Rito. Non riuscivo ancora a capire come, ma aveva convinto Max a farci incontrare la sua compagna e lo aveva persino convinto a lasciarla venire con noi. Avrei tanto voluto avere la sua dote di persuasione. Aidan uscì dal bagno, con un solo e misero asciugamano legato in vita. Lo guardai mentre camminava verso di me. Contai fino a dieci prima di decidere di saltargli nuovamente addosso. Prese Fabian in braccio e baciò delicatamente la sua testolina, senza svegliarlo, poi lo mise nel passeggino. Mi fissò. <<Mi raccomando, fa attenzione. Al minimo sospetto di pericolo chiamami e sarò un fulmine. >> disse. Alzai gli occhi al cielo, ma annuii ugualmente. Almeno lui e Ulrik avevano smesso di fare le guardie del corpo e seguirci ovunque. Mi alzai in punta di piedi e lo baciai, poi presi il passeggino e spingendolo piano, presi l'ascensore.

Alpha's snarl - the revenge of the true heirWhere stories live. Discover now