Chapter 2 - Here we go again

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Iniziammo a fare il giro di tutti i negozi presenti nel centro commerciale, chi ne aveva beneficiato più di tutti erano stati Fabian e Iris. Ormai non avevamo occhi che per loro e automaticamente le nostre esigenze passavano in secondo piano. Fortunatamente non c'era bisogno di comprare nulla per Fabian per il giorno del Rito. Il suo vestito era quello che Aidan aveva indossato per il giorno del suo Rito: un grazioso completino di lino bianco. Fabian era da mordere in quel completo, dannatamente bello. <<Bene...>> sospirò Marta. <<Dopo aver speso un patrimonio per queste due piccole pesti, direi di concentrarci su di noi.>> disse e non potei che trovarmi più d'accordo. Prima avrei trovato un dannato vestito, prima ce ne saremmo andate da quel centro commerciale. Tutta quella confusione iniziava a darmi alla testa. Erano le ultime settimane di vacanze estive e la gente era come impazzita. <<Non capisco perché quando arriva questo periodo c'è così tanta confusione!>> esclamai. Jocie al mio fianco ridacchiò. <<Beh, ci sono i saldi di fine stagione, in più tra poco ci sarà il rientro a scuola e al lavoro.>> spiegò. Feci spallucce. Non vedevo nessun motivo nelle sue parole per il quale la gente dovesse correre per negozi e comportarsi come in preda ad un esaurimento nervoso. <<Quindi tra poco anche tu dovrai tornare a scuola. A che anno sei?>> domandò Marta. <<Al penultimo anno, dovrei essere all'ultimo ma ho da piccola ho perso un anno quindi mi ritrovo ancora inchiodata lì!>> sbuffò. Avrei pagato a peso d'oro per poter frequentare una normale scuola, lei invece ne era scocciata. Era vero il detto 'chi ha il pane non ha i denti'. <<E Max? È in disaccordo vero? >> continuò Marta, facendo sbuffare Jocie. Ridacchiai, eravamo tutte sulla stessa barca. Un licantropo maschio innamorato si poteva definire in poche semplici parole: geloso, possessivo, protettivo, territoriale e feroce. <<È molto geloso, a lui non piace molto l'idea che io vada in un posto strapieno di adolescenti con gli ormoni a palla e pronti a "saltarmi addosso", come dice lui.>> scoppiammo a ridere. Erano tutti uguali e non sarebbero mai cambiati. Jocie ridacchiò <<Poco importa, lo lascio parlare quanto vuole, finchè non farà qualcosa che mi farà davvero innervosire, lo lascio sfogare.>> concluse aumentando le nostre risate. Era bello poter parlare con qualcuno che capiva perfettamente la situazione in cui ti trovavi. Riuscire a stare dietro ad un licantropo maschio non era per niente facile, ancora meno se si trattava di tipi come Aidan, Max o peggio Ulrik. Ci voleva molta pazienza. <<Ti adoro!>> esclamai ridendo. Andammo al piano superiore, dove c'erano altri negozi. Marta mi obbligò a provare un abito rosso davvero favoloso. Lo adoravo ma avevo paura fosse troppo per l'occasione. << È il Rito di Accoglienza di tuo figlio, quale occasione meglio di questa?! Questo vestito è semplicemente stupendo, provalo o ti ci mettiamo dentro con la forza.>> insistette Jocie. Ringhiai e afferrai il vestito dalle mani di Marta. <<Tenete d'occhio Fabian.>> mi raccomandai prima di chiudermi in camerino. Lo studiai con attenzione e pensandoci bene, Aidan lo avrebbe adorato. Mi spogliai e indossai il vestito. Era stretto, avvolgeva la mia figura alla perfezione e, cosa spettacolare, non sembravo affatto una salsiccia. Era lungo fino a metà polpaccio con uno spacco fino al ginocchio sinistro. La scollatura era a cuore e le spalle erano scoperte. Le maniche coprivano fino ai polsi. Davanti era casto ma la scollatura sulla schiena mi faceva impazzire. Era favoloso, era bellissimo e fossi stata dannata se non lo avessi comprato! Uscii dal camerino, già convinta di portarmelo a casa. I complimenti delle ragazze non fecero altro che aumentare la mia convinzione. Dopo aver fatto il miglior acquisto della mia vita, ci occupammo dei vestiti di Marta e Jocie, decisamente più semplici del mio. Quando si fece tardi, decidemmo di tornare a casa, era un'intera giornata che camminavo portando buste e passeggino e non ce la facevo più, avevo e gambe a pezzi.

Rientrando a casa i nostri tre cavalieri erano seduti intorno al tavolo in cucina, insieme a Tyson. Ulrik aveva un Kyle addormentato spalmato sulla spalla. Era così dolce quel bambino, a differenza del padre. Sembravano tutti tranquilli.<<Ehi.>> salutai entrando. <<Siete arrivate finalmente!>> esclamò Max, alzandosi per salutare Jocie. Io non diedi il tempo ad Aidan di fare nulla. Mi buttai a sedere sulle sue gambe, non vendo l'ora di riposarmi. Poggiai la testa sulla sua spalla e sospirai, chiudendo gli occhi. <<Sapevo di esserti mancato, ma così mi sorprendi.>> ironizzò baciandomi la tempia. <<Non montarti la testa.>> ridacchiai, schiaffeggiandolo giocosamente. Sentimmo un sospiro dal fondo della stanza ed una sedia stridere contro il pavimento. Mi girai e vidi Tyson abbandonare la stanza. Diedi un gomitata ad Aidan e lo guardai sperando che capisse. Quello era il momento giusto per chiedergli di essere il Protettore di Fabian. Lui annuì e insieme ci alzammo. Presi in braccio Fabian ed mi sbrigai a sostenere il passo di Aidan. <<Tyson.>> lo richiamò quando fummo da soli in corridoio. Silenziosamente, Tyson si girò a guardarci, aspettando che dicessimo qualcosa. <<Ci abbiamo pensato e...>> iniziò a dire Aidan titubante. <<E vorremmo che tu fossi il Protettore di Fabian.>> conclusi io al posto suo, impaziente di vedere la reazione di Tyson. Sapevo di non poter aspettarmi niente di che, era pur sempre Tyson, ma ero curiosa. La confusione e lo stupore sul suo viso mi fecero sorridere. Guardò Fabian fra le mie braccia per poi riportare lo sguardo su noi due. <<Siete sicuri di quello che state dicendo?>> chiese scettico con un filo di voce. <<Non sono la persona più adatta.>> continuò. <<Siamo sicuri.>> sorrisi. <<Crediamo tu sia il più adatto.>> continuò Aidan. Tyson continuò a guardarci, incerto. Si umettò le labbra e ci guardò come fossimo due pazzi fuori di testa. Poi strinse le labbra in una linea dura assumenti un'aria pensierosa. <<In questo caso, ne sarei davvero onorato.>> disse. Tirai un sospiro di sollievo, pensavo stesse per rifiutare. Accennò un sorriso e per me fu già una conquista. Si avvicinò e accarezzò una guancia del bambino. Ci guardò un'ultima volta e prima che potessimo aggiungere altro se ne andò. <<Fidati, è al settimo cielo.>> disse Aidan. Risi. Era già tanto che gli avessimo strappato quella specie di sorriso.

Alpha's snarl - the revenge of the true heirDonde viven las historias. Descúbrelo ahora