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Quando mi svegliai mi ritrovai su un letto in una cella, con le mani incatenate ai piedi del letto.

I capelli erano scompigliati, più annodati di quel che erano già e rivolti verso il viso.

Avevo ancora la mantella verde che Erwin la sera prima mi mise sulle spalle.
"Sera prima"... in realtà non so da quanto sono qui...

La mantella era appoggiata come una coperta sulle mie gambe, insieme a un lenzuolo bianco.
Sentivo freddo, quando appoggiai una mano sopra l'altra sentii che erano gelide...

-"Come ti senti?"-

Mi voltai di scatto e vidi Erwin seduto su una sedia, vicino al mio letto.
Aveva una camicia bianca, sbottonata ai primi due bottoni e dei pantaloni di jeans neri sostenuti da una cintura nera di pelle.
Aveva i capelli scompigliati allo stesso modo in cui lo conobbi. Teneva i gomiti appoggiati alle ginocchia e aveva la schiena incrinata in avanti.

-"da quando sono qui?" -

Chiesi.

-"Tutta la notte" -

Disse.

"Quindi è mattina..."

Pensai.

Mi misi seduta sul letto.
Le catene erano abbastanza lunghe da arrivare alla mia testa, perciò decisi di sistemarmi un po' i capelli.

-"dunque..." -

Il mio sguardo, che prima era leggermente verso il basso, lo alzai verso Erwin.
dopo che mi scrutò per assicurarsi che stessi bene riprese a parlare con tono calmo e paziente.

-"perché eri fuori dalle mura senza imbragatura?"-

Questa domanda mi ronzava in testa da un giorno

"cosa rispondo?"

Presi un bel respiro e chiusi gli occhi.
Potevo inventarmi al momento qualcosa.
Non sono una che mente, ma in questo caso non voglio fare la parte di una persona pazza...

-"Non ricordo come sono arrivata qua... Ricordo solo che stavo leggendo un libro, nella mia stanza da letto e mi sono addormentata, quando mi sono svegliata ero distesa per terra su quella pianura..."-

Mentii.
Mi sento malissimo all'idea di illudere così le persone...

Erwin mi guarda confuso, socchiuse leggermente gli occhi, alzò lo sguardo verso di me e iniziò a parlare.

-" Capisco. Tra cinque minuti ci sarà un'assemblea in tribunale, Hanji dovrebbe arrivate a momenti, io ti aspetto lì. Faremo di tutto pur di averti con noi..." -

Lo guardai, con sguardo triste, alzarsi dalla sedia e con passo lento si avviò verso la porta della cella.

-" Non ti preoccupare, già il fatto che ti abbiamo trovato prima noi ci garantisce un passo in più verso la vittoria "-

Annuii, dopodiché uscì definitivamente.

Poco dopo arrivò la ragazza con i capelli castani e la coda alta ad aprirmi la cella.
Mi lasciarono i polsi liberi dalle catene insiodate al letto, ma mi fecero mettere altre manette, più ristrette stavolta.
Mi misero le braccia dietro la schiena e mi ammanettarono.

Durante il cammino verso il tribunale ero affiancata non solo dalla castana, ma anche da un uomo con i capelli biondi tendenti al castano, che si divertiva ad annusare l'aria, e altri due uomini con dei fucili in mano.

La mia paura si fece strada nel corpo appena vidi che ci fermammo davanti a un portone ben decorato.
Mi ricordava tantissimo quello del tribunale della mia città.

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora