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Dopo aver varcato la soglia del cancello Erwin si mise davanti a me e mi riprese la mano a quel contatto rabbrividii di nuovo.
Lui con passo veloce si diresse vero Levi, io rimasi sempre dietro di lui non avrei dato molto nell'occhio se Levi non si fosse esporto di più per vedere dietro Erwin, arrivavo poco sotto ai pettorali di quest'ultimo quindi mi mimetizzavo alla perfezione a quello che era la sua figura.

Ci dirigemmo verso un albero dove, seduto per terra all'ombra e tra i fiori, c'era Levi che osservava i soldati fare dei giri di campo.
I soldati stavano passando davanti a noi mentre correvano, aspettammo che l'ultimo soldato ci passasse davanti e ci dirigemmo verso Levi con camminata costante.

"-Erwin... -"

Lo salutò con un cenno della testa.
Io restavo dietro a Erwin.

"- e quelle?? -"

Chiese Levi vedendo le nostre mani unite...

"- oh, lascia stare, siamo qui per altro ora.. -"

Lui strinse di più la mia mano.

Io strinsi di più la mia mano libera alla sua giacca.

"-fatti vedere, mica ti mangio.... Per adesso-"

Feci sbucare la testa da sotto il braccio di Erwin, lui emise una risata silenziosa.
Sbucai del tutto quando vidi che non mi dava l'idea di volermi uccidere....almeno non quel giorno.

"- Levi era ti spiegherà il programma da seguire per l'addestramento. Buon fortuna T/N-"

Disse mentre, ancora una volta mi lasciò delicatamente la mano, lo vidi uscire dal cancello e una volta che non lo avevo più nel mio campo visivo mi girai verso Levi, che nel frattempo si era alzato da terra.

" - perfetto, iniziamo leggeri, non voglio che mi svieni per terra, inizia a fare 10 giri di campo. -"

Mi guardai in giro e vidi che tutti erano andati via, mi sentii sollevata: mi imbarazzava sempre correre con gli altri per questo a volte iniziavo dopo e finivo anche prima.

Inziai a correre, il campo era grande decisi di non correre troppo veloce, altrimenti sarei crollata già al secondo giro.

Al decimo giro avevo il fiatone, mi sembrava di aver corso una maratona!

"- bene, adesso faremo un po' di stretching, prima di farti usare il movimento tridimensionale dobbiamo rilassare i muscoli, altrimenti rischieresti di farti male... -"

Fecemmo stretching, mi sentivo più rilassata, ma ogni tanto mi venivano dei capogiri alla testa e respiravo male, cosa che, a detta del mio professore di motoria, non era positivo e dava segno di malesseri interni al corpo.

" - adesso ti monteremo una simulazione del movimento tridimensionale, dovrai solo cercare di stare in equilibrio-"

Disse in modo distaccato e freddo.

Mi montarono alla vita una cintura, alla quale attaccarono delle cinghie che piano, piano venivano tirate sua grazie a una struttura in legno e di ferro.

Trovai equilibrio subito e Levi si stupì molto di questo.

" - perfetto mocciosa, per oggi abbiamo finito, vai a mangiare, quasto pomeriggio hai lezione di teoria con la quattrocchi. -"

Mi sfilò tutta l' attrezzatura e andammo in mansa. Io rimasi dietro a Levi che non mi copriva per niente ma, nonostante quel piccolo particolare, arrivammo in mensa, ci sedemmo e io ovviamente vicino a Erwin e a Hanji.

" - allora, come è andata come primo giorno di allenamento? -"

"- bene, la mocciosa è dotata con il simulatore-"

Disse Levi.
Io arrossii e lo maledii in qualsiasi modo possibile ed immaginabile.

"- ma davvero? Sono contento! -"

Disse Erwin sorridendomi.

La giornata passò con Hanji che mi fece fare esperimenti, ricerche e mi fece conoscere di più sulla storia dei giganti.

Una volta arrivata agli alloggi di Erwin decisi di prendere in mano il libro che il giorno precedente avevo preso dalla libreria di Erwin.
Mi sedetti a gambe incrociate sul letto di Erwin e iniziai a leggere.

Sentendo la porta principale aprirsi e poi chiudersi immaginavo che Erwin fosse arrivato, infatti si presentò in camera con la camicia sbottonata, e la giacca sulla spalla.

Si stese sul letto a pancia in giù e a peso morto, slatai di almeno 20 cm dal materasso.
Aveva la testa vicino alle mie gambe e potevo sentire il suo respiro su di esse...
Quella casa emanava un tepore così piacevole da farmi rilassare, un profumo di muschio simile alla colonia di mio padre si diffondeva in ogni singolo angolo e mi faceva sentire incredibilmente a casa.Erwin senza emettere un suono si alzò dal letto e si diresse verso il suo armadio.
Tirò fuori due magliette, una bianca normale, maniche lunghe e con il colletto leggermente alto, mentre l'altra era grigia uguale alla precedente.

Quando richiuse l'armadio si diresse verso di me.
Mi porse la maglia grigia ripiegata con cura e poi mi sorrise.
Io mi limitai ad alzare lo sguardo dalla stessa parola che leggevo da 10 minuti ormai.

"- ti va un bagno? Intanto io ti lavo i pantaloni così li riutilizzi per cena...-"

Io annuii e una volta che lui lavò i miei pantaloni poi entrò ed uscì dal bagno, appena ci uscì ci entrai io. Mi lavai, mi misi l'intimo e la maglia, e decisi di farmi delle trecce dall'alto per non avere fastidi mentre mangiavo.

Uscì dal bagno e quandi Erwin mi vide, sfoggiò uno splendido sorriso, mi porse i pantaloni e io li misi in bagno.
Ovviamente la maglia era di 10 taglie in più, ma non era importante. Mi piacevano perché tenevano caldo e beh, nascondevano il mio corpo con la loro larghezza, quindi mi andava bena così, per quanto bello fosse il mio corpo: liscio, senza un pelo e magro; su certi aspetti era veramente troppo: il mio seno era molto sproporzionato, caratteristica che ho preso da Samantha e il mio fondoschiena era non troppo tondo e sodo, a causa degli allenamenti costanti che facevo a casa, a scuola e purtroppo anche in palestra dato che mia madre insisteva sulla "linea" del mio corpo. Quella donna non ne ha mai voluto sapere del pensiero di sua figlia e faceva ciò che voleva la sua testa senza pensarci. un esempio pratico erano le mie gambe le mie braccia e il resto del corpo: appena mi venne il primo ciclo mi fece fare delle sedute di laser per i peli per questo non ricrescevano più; per i denti, anche se a detta del dentista erano perfettamente in linea e dritti, mi fece comunque mettere l'apparecchio perché diceva che la mia mascella era troppo "sporgete", cosa che non era vera dato che dalle lastre fatte in clinica dentistica risultava perfettamente in linea pure quella. Insomma per Samantha non ero una FIGLIA, al contrario, ero una stupida ragazzina che non sapeva decidere per se stessa e che doveva solo fare da CAVIA per i suoi acquisti inutili.

Scacciando via quei pensieri mi recai insieme, ad Erwin, alla mensa, come al solito mi sedetti vicino a lui.
Sinceramente? Non avevo fame.
Mi mancava mio padre, mia nonna e sinceramente non ricordavo nemmeno il motivo per la quale ero lì in quel presunto mondo da leggenda.
Non ebbi molto tempo per riflettere dato che Hanji subito mi portò a riempire il piatto di pourea e carote.
Appena mi sedetti un giramento di capo prese possesso del mio corpo, mi ripresi dopo neanche dieci secondi.

Erwin mi guardava confuso, probabilmente aveva capito che non mi sentivo bene...

Non avevo ancora toccato cibo, quella sera il mio stomaco stava letteralmente rifiutando di mangiare, non avevo nemmeno toccato la forchetta, mi ero limitata solo ad un bicchiere d'acqua...

"-Erwin, posso andare perfavore? -"

Lui anuii, quando mi alzai ebbi un'altro capogiro, era come se vedessi delle luci giallognole comparire e sparire, comparire e sparire, ancora, ancora e ancora.
La vista era annebbiata e sfocata, ebbi un forte mal di testa e il mio corpo iniziò a tremare involontariamente.
Mi sentivo così molle e senza accorgermene ero tra le braccia di Erwin, poi vidi solo il buio più totale, tranne per delle allucinazioni violacee, blu, gialle e azzurrini che apparivano e sparivano.

.....

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora