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La schermata del cellulare segnava la data esatta.

Lunedì 14 settembre.

Insomma come dare torto ad un continuo sbuffare da parte di Yoongi che in questo preciso momento stava in macchina,accompagnato da suo papà che era troppo occupato ad ascoltare le notizie per notare che il figlio stesse quasi per addormentarsi.

Ma a Yoongi ,di quelle stupide notizie, non gli importava molto.

Non per questo,il ragazzo indossava delle cuffie nere che si abbinavano ad colore del suo outfit o come il suo umore in quella giornata di pioggia.

Troppo immerso nella sua musica,notò poco dopo di essere arrivato davanti al solito grande edificio e di come il padre gli stesse parlando.

"Mi raccomando Yoongi,sei al terzo anno e promettimi di fare quella cosa che ti ha chiesto la signora Park" disse il padre porgendo l'ombrello al figlio che lo guardava ad occhi socchiusi dal sonno.

"Oh sì,come si chiama il ragazzino?" fece Yoongi aprendo la portiera.

"Yoongi seriamente? Si chiama Jimin e lo conosci da quando eri piccolo,lo riconoscerai subito!"

Yoongi rispose con un "mh" per poi chiudersi la portiera alle spalle.

Aperto l'ombrello,si incamminò verso l'entrata dove un assembramento di ragazzi gli si presentò agli occhi.

Insomma avrebbe voluto starsene lì da solo come tutti gli anni ad intimorire le matricole con il suo sguardo fulminante ma purtroppo aveva un compito.

È quel compito lo portò proprio tra le matricole che alla vista di un loro Hyung,abbassavano la testa.

"Jimin dove sei?" continuava a sbuffare nella sua testa maledicendosi per aver mantenuto quella stupida promessa a sua mamma e alla sua amica.

I signori Park erano sempre stata una parte fondamentale nella vita di Yoongi,poiché era come una seconda famiglia per loro.

Si ricordava benissimo di loro figlio,Jimin.
Giocavano sempre da piccoli e Yoongi era visto dal più piccolo come un supereroe che lo difendeva.
Proprio una rapporto di vera fratellanza.

Ma si sa,la vita preserva sempre cose inaspettate e dopo vari anni dal loro trasloco a Busan per motivi di lavoro,Jimin e la sua famiglia erano tornati a Daegu nella vecchia residenza,nonché vicini di casa della famiglia Min.

Quello che fece recuperare coscienza a Yoongi dai suoi pensieri era la vista di un ragazzo dai capelli biondi e senza ombrelllo che cercava di coprirsi con il cappello della felpa.

Se c'era una cosa che Yoongi aveva ricordato di Jimin,oltre al suo aspetto,era il suo essere minuscolo e disastroso allo stesso tempo.

Corse nella direzione del ragazzo dalle labbra carnose e coprii tutti e due sotto l'ombrello nero.

Jimin non sentendo più la pioggia addosso si girò velocemente e a pochi centrimetri di distanza si ritrovò un Min Yoongi ad occhi splancati.

"Jimin.."

Perché Jimin era cresciuto così tanto?
Non era il solito nano che a malapena superava la sua altezza e non era il solito ragazzo dalla faccia totalmente da combinaguai.

La solita faccia paffuta era scomparsa,lasciando posto a una mascella invidiabile e il corpo era assai dimagrito da come si ricordava

Quello che colpii per ora però la sua attenzione erano le guance del piccolo tinte di rosso dal freddo come il piccolo naso.

"Yoongi.."

Jimin invece rimase a bocca aperta per il cambiamento che aveva avuto Yoongi.

Dal solito ragazzo sorridente e colorato,gli si mostrò un ragazzo con le labbra sottili e vestito di nero per un funerale con dei capelli bianchi.

Non che al primo giorno di scuola si provassero emozioni differenti al funerale eh..

Il ragazzo era visibilemente dimagrito e Jimin notò di essersi alzato visto che erano diventati quasi alti uguali.

I due si ripresero dallo shock e Jimin intimidito dallo sguardo profondo del più grande,divenne ancora più rosso e abbassando lo sguardo a terra sussurrò un "grazie" appena udibile

"Vieni,non stare qua in mezzo a tutti questi ragazzini" lo guidò Yoongi.

Il più grande,sotto gli occhi di tutte le matricole scioccate da quella scena,lo portò dalla parte dove di matricole ce ne erano ben poche.

Scioccate perché di solito i "veterani" della scuola erano soliti picchiare o prendere in giro le matricole terrorizzate e disperse.

Yoongi non era proprio un veterano ma si trovava in terza superiore.La cosa che però faceva paura di lui era il suo sguardo intimidatorio molto famoso in giro per la scuola.

I due si sistemarono sotto la tettoia dove era solito stare Yoongi tra se e se.

"Grazie ancora.." si dipinse di rosso Jimin.

"è ok.." rispose freddo Yoongi guardando altrove

"È da tanto che non ci vediamo.."

Jimin ci provava a fare conversazione con il più grande ma sembrava che non volesse neanche che lui fosse là.

Imbarazzato e infondo anche un po' arrabbiato decise di parlare,o meglio balbettare..era troppo timido per far sì che uscisse un discorso intero.

"Io..v-vado,n-non voglio p-più d-disturbarti.."

Yoongi sbuffò essendo consapevole del suo errore,insomma lui non voleva fare il freddo ma era l'unica cosa che gli usciva spontanea.

Aveva promesso di aiutare Jimin a sentirsi a suo agio nella scuola e di averlo aiutato nel caso fosse stato in difficoltà.

"Aish Jimin aspetta..tu stai qui."

"N-no Hyung,mi dispiace darti fastidio..ce la posso fare da solo" tirò tutto di un fiato Jimin girandosi di nuovo per andarsene ma il suo polso venne fermato dalla presa stretta e bagnata di Yoongi.

"Lasciami Yoongi" si dimenò Jimin sperando che il più grande allentasse la presa ma non fu così.

"Jimin tu stai qui con me e basta." Disse fermo Yoongi tirando a sè il più piccolo che si scontrò contro il suo petto.

"Lo so c-cosa ti hanno d-detto i miei ma tranquillo..non s-siamo più alle elementari"

Alle elementari era solito di Yoongi difendere Jimin dai bulli o semplicemente gli stava sempre accanto in modo da far vedere agli altri che non era solo.

Quando Yoongi quel giorno rivide Jimin,gli sembrò quasi spontaneo andargli vicino e proteggerlo perché era sempre stato così.

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Guess who's back?
Questa fanfiction mi piace molto di più rispetto all'altra e sarà molto più 'curata'.

Detto ciò byee

little secret || yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora