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Nei corridoi della scuola si poteva sentire di tutto.
Professori che urlano o semplicemente passi di professori o studenti diretti nelle loro classi.

Tra questi c'era anche Jimin che annoiato dalla lezione di storia,aveva appena chiesto di andare in bagno e ora si trovava a fare un tour di tutti i corridoi sconosciuti a lui.

Delle voci però attirarono la sua attenzione che provenivano da una classe precisa della scuola.

Jimin curioso si incamminò verso le voci ma quello che scoprì gli fece venire il volta stomaco.

Era una classe vuota e priva di banchi e al suo interno trovò un ragazzo a terra mentre altri alzati che lo guardavano ridendo e facendo battute squallide sul suo aspetto.

Ma la cosa che gli fece venire gli occhi lucidi è che appoggiato ad un muro,senza far nulla e a braccia incrociate c'era Yoongi che aveva un ghignò in faccia.

Yoongi..

Jimin prese tutto il coraggio possibile e dopo essersi passato il dorso della mano sulla guancia entrò nell'aula a pugni serrati.

Ma si maledì subito dopo,essendo rimasto con un nodo in gola che non lo fece parlare.

Tutti gli occhi si rivolsero verso il piccolo ragazzo fermo sul ciglio della porta e Yoongi alla sua vista si sento un peso sul cuore che gli rese difficile deglutire o semplicemente respirare.

"Tu cosa ci fai qua?" Chiese il ragazzo conosciuto da Jimin come Namjoon o "il ragazzo che lo aveva insultato"

Jimin fece per parlare ma l'unica cosa che riuscì a dire furono parole rivolte al suo Yoongi.

"S-Sei un m-mostro.."

Jimin tirò su col naso e in quel preciso istante a Yoongi crollò il mondo addosso ma non lo fece notare e dopo essersi staccato dal murò portò gli altri ragazzo fuori sorpassando Jimin.

Il piccolo si catapultò dalla figura del ragazzo accasciato a terra e con il sangue che colava dal naso.

"G-grazie.." respirò a malapena il ragazzo che con con l'aiuto di Jimin cercò di rialzarsi.

"Nulla,ti porto in infermeria così ti daranno del ghiaccio..comunque io sono Park Jimin"

"Piacere mi chiamo Kim SeokJin,ma chiamami Jin tranquillo"

Jimin gli sorrise e facendogli mettere un braccio attorno al suo collo,lo trascinò in infermiera.

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L'ultima ora di quel giorno alquanto straziante suonò e Jimin sospirò sollevato.

Quando tornò dall'infermiera,informò la professoressa del fatto accaduto che si complimentò con il piccolo per il gesto fatto,ma ovviamente non fece nomi.

Jimin rimase con la testa sul banco per tutta l'ora mentre Taehyung gli accarezzava la schiena dandogli conforto.

Ora i due stavano facendo lo zaino,preparandosi per uscire..o meglio Taehyung stava facendo lo zaino perché Jimin rimase immobile tutto il tempo.

"Jiminie.."

Taehyung si avvicinò a Jimin cercando di vedergli il viso che scoprì essere rigato da lacrime.
L'amico non ci pensò due volte a stringerlo in un abbraccio forte quasi a non farlo più respirare.

"Ora andiamo ok? Se vuoi possiamo rimanere abbracciati ma non possiamo rimanere qua"

Jimin annuì leggermente nell'abbraccio e si staccò leggermente provando a fare lo zaino.
Taehyung lo allontanò però,sistemando per lui e mettendosi i due zaini in spalla.

Jimin lo guardò con occhi ancora lucidi e gli sorrise debolmente facendo scendere di nuovo qualche lacrima e Taehyung intenerito da quel piccolo visino in lacrime,lo circondò con un braccio attornò alle spalle.

Molto lentamente i due arrivarono nell'atrio della scuola sotto gli occhi di tutti e soprattutto di Yoongi che a vedere il piccolo in quello stato si allarmò subito.

Ma non si mosse.
Non si mosse perché sapeva che il malessere del piccolo aveva un nome ed era il suo.

Non avrebbe mai voluto che Jimin scoprisse quel suo lato tossico e cattivo e non glielo avrebbe mai detto se non fosse stato per quella scena.

Voleva correre lì e abbracciarlo anche lui ma non lo fece perché in fondo sapeva anche lui che sarebbe stato incoerente da parte sua.

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Erano esattamente le quattro di pomeriggio e Yoongi si trovava in camera sua a fare avanti e indietro e maledicendosi.

Ogni tanto guardava fuori dalla finestra e l'unica cosa che vedeva era uno Jimin,assomigliante a un angelo,addormentato sul letto.

Doveva parlargli?
Doveva dirgli che non era proprio così?
Doveva dirgli che gli era mancato da morire?

Non pensò di fare tutte e tre ma decise soltanto di chiamarlo per spiegargli e svegliarlo irrompendo nella sua camera.

E così fece.
Yoongi uscii in pigiama e chiese di entrare alla signora Park che lo accolse sorridente dicendogli di fare piano nel svegliarlo,proprio come i bambini.

Yoongi annuì e gentilmente salii le scale fino a raggiungere la porta di Jimin che aprì lentamente.

Non voleva sorridere e di certo non era il momento ma alla vista di Jimin con le guance gonfie e le labbra imbrociate per la posizione in cui stava dormendo lo face sorridere un po'.

Il piccolo come pigiama aveva una tuta larga che lo faceva sembrare ancora più piccolo di quanto non fosse già.

Yoongi si ricordò di come da piccoli tendenvano a scambiarsi i vestiti o di come tutte le sere dormivano insieme.

E così da un sorriso dolce e spensierato,quello di Yoongi divenne un sorriso malinconico.

Jimin non si meritava tutto ciò e non si meritava di essere trattato male da lui.

Yoongi si sedette sul letto accanto al piccolo e gli accarezzò la schiena sussurrando uno "scusa".
Ma Jimin improvvisamente,capii che qualcuno lo stesse accarezzando e iniziò a muoversi facendo saltare via dal letto il più grande.

Quest'ultimo decise di correre via prima che Jimin si accorgesse della sua presenza e dopo aver salutato la signora Park,scappò a casa sua chiudendosi in camera.

Sbirciò Jimin dalla finestra e notò che era seduto sul letto confuso a stropicciarsi gli occhi.
Subito dopo tornò a sdraiarsi comprendosi fin sopra alla testa con le coperte.

Avrò mai il coraggio di chiederti scusa?

little secret || yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora