19. Lo stesso motivo

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Non avevo alcuna intenzione di passare la mattinata in casa con mio padre, la scena con la sua segretaria mi aveva messo ribrezzo. Non volevo nemmeno dare spazio alla mia rabbia, già non gli avevo più rivolto parola dopo l'ultima rivelazione... Non sarei riuscita a trattenere le brutte parole. Decisi di prendere una strada diversa, mi presentai a casa di Harper, la mamma della mia migliore amica Clary, nella speranza che non dovesse andare a lavoro quella mattina.

Quando suonai al campanello, mi aprì la porta di casa con un sorriso smagliante e la gioia negli occhi. Era un sollievo vederla, in qualche modo per me rappresentava la mia nuova figura materna, in fondo lei e mia mamma erano molto simili di carattere. Motivo per il quale poi erano anche state in grado di andare così tanto d'accordo nel corso degli anni, da quando erano piccole fino a... Quando poi mia mamma non c'è più stata.

« Salti scuola?» mi domandò.

« In realtà, mi hanno appena sospesa» risposi, chiudendo il portone alle spalle.

Mi aspettavo mi dicesse sù, era già successo in passato. Invece no. Harper non aggiunse altro, mi fece accomodare in casa. Cera un buonissimo profumo di torta di mele e cannella, probabilmente stava preparando un dolce come suo solito, una delle sue tanti passioni era la cucina. Quando ero più piccola era una giornata di festa quando si veniva a mangiare a casa di Harper, sia perché potevo passare il tempo con la mia migliore amica, sia perché si mangiava benissimo.

« Come mai? Cos'è successo?» Proseguì con le domande quando mi accomodai in salotto.

« Diciamo che ho consegnato un compito di matematica in bianco ed è stato un po' la goccia che ha fatto traboccare il vaso... Non sono stata un'alunna modello ultimamente» risposi con sincerità.

« Non ti preoccupare, hai solo bisogno di tempo tesoro mio. Probabilmente il preside l'ha capito e si è deciso di concederti una breve pausa da scuola »

« Il punto è che so bene che non è così»

« Perché lo pensi? Cosa dovrebbe esserci sotto?» Domandò lei, porgendomi un piattino di biscotti.

« Perché...» non ne avevo ancora parlato con Harper. In realtà, solo Noah e Clary sapevano della mia volto di proseguire da sola con le indagini e di sapere che cosa fosse successo realmente a mia madre. Ero sicura che forse Harper mi sarebbe stata d'aiuto, in fondo la conosceva meglio di chiunque altro, si confidavano tutti:«... Ho come il sospetto che nella scuola si aggiri l'assassino di mia madre»

Lei spalancò gli occhi, sconcertata dalle mie parole. Chi non lo sarebbe?

« É un'accusa molto grave la tua, Lili »

« Lo so... Ma vedi, ho sentito parlare i professori di una lettera di minacce a mia mamma e di come nella scuola avesse offeso qualcuno »

« E non hai chiesto loro altre indicazioni?»

« Quando l'ho fatto, sono rimasti zitti. E guarda caso, un paio di giorni dopo il preside mi sbatte fuori. C'è qualcosa che non va, qualcosa che non mi quadra. A te la mamma ha mai raccontato qualcosa dei problemi a scuola? Sai se magari aveva delle rivalità con qualcuno? » Le chiesi.

Harper si sporse in avanti, con le mani sul volto, come se stesse cercando di pensare e di ricordare.

« Tua mamma di raccontava sempre tutto, questo è ovvio, e so che l'anno scorso ha spinto per la bocciatura di un ragazzino perché effettivamente non aveva concluso bene l'anno... »

E la prima famiglia che mi venne in mente fu quella di Jacob, il mio maledetto compagno di classe che ultimamente stava avendo un atteggiamento snervante nei miei confronti senza alcun motivo. Avevo già sospettato di lui e della sua famiglia, è stato uno dei pochi ragazzi bocciati perché effettivamente l'anno precedente aveva deciso di non fare nulla. Di aprire nemmeno un libro. E di stare attaccato alla Playstation per giorni.

LOVE AND LOSSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora