𝒕𝒉𝒊𝒓𝒕𝒆𝒆𝒏

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Chapter 13: unbelivable

Circa una ventina di minuti dopo arrivarono a destinazione.

BamBam li aveva fatti scendere a circa 70 metri lontano dalla villa dei Cheng, dove dietro l'angolo alla fine della strada li aspettava Changbin.

《Ciao.》li salutò con un cenno, guardandosi intorno prima di frugare nel suo zaino.

《Hai portato quello che ti ho chiesto?》gli chiese Minho, impaziente di iniziare la sfida.

《Sì sì un attimo però, smettila di scodinzolare.》sbuffò, tirando fuori dalla borsa due pettorine.

《Non sto scodinzolando!》ribattè.

《Sì invece, guarda come sei contento solo all' idea di uccidere qualcuno. Sei incredibile.》sospirò richiudendo lo zaino e rimettendoselo in spalla.
《In bocca a lupo e non fatevi uccidere!》

Jisung aveva osservato la scena con un sorrisetto divertito, Changbin e Minho erano un duo piuttosto divertente, sopratutto perchè sembrava che il più basso fosse l'unico che il maggiore trattasse con un minimo di affetto.

《Ogni membro dei Cheng ha un anello d'oro all'indice, useremo quelli per contare chi ne ha uccisi di più.》disse il corvino, abbassandosi la maschera, coprendosi del tutto il viso.

Il biondo invece si era limitato ad annuire e aveva indossato la pettorina per poi mettersi anche la maschera.
Non voleva perdere la concentrazione, avrebbe vinto a tutti i costi.

《Possiamo partire.》il moro sistemò il suo coltello nella sua custodia, prima di dare il via.

Al via Jisung scattò dritto verso l'edificio con in mano la sua fidata pistola, mentre Minho restò sul posto.

Quando il minore fu abbastanza lontano da lui, si lasciò andare in una risata.

《Che ingenuo.》commentó, infilando una mano all'interno della pettorina datagli da Changbin.

Il castano era pur sempre un suo socio, era ovvio che avrebbero fatto comunella contro Jisung.

Era stato un trucco semplice.

Aveva mandato Changbin a fare una serie di copie identiche degli anelli dei Cheng e poi li aveva fatti mettere all'interno della sua pettorina.

Non lo aveva fatto perchè pensava che non sarebbe riuscito a battere il suo avversario, affatto, semplicemente trovava che con l'imbroglio fosse tutto un pizzico più divertente.

Continuò a tastare all' interno della pettorina, corrucciando lo sguardo.

Non c'era nessuna bustina con anelli lì dentro.

《Changbin ma che cazzo!?》sbottò appena tirò fuori un bigliettino di carta piegato in quattro parti.

ops questa volta

tifo per jisung,

niente aiutino
dal tuo socio.
scusa <3

Il corvino rimase a bocca aperta al messaggio scritto dal castano.
《Brutto infame!》stracciò il biglietto in mille pezzi.

Infastidito come non mai si incamminò a passo veloce verso la villa.

《Perchè mai dovrebbe tifare per Jisung poi? Non si sono mai parlati, il ragazzo ce l'ha, manco a dire che deve flirtarci!》continuò a borbottare, ormai giunto a destinazione, sfogando tutta la sua rabbia sulla prima guardia che gli si parò davanti, conficcandole il coltello nel petto quando provò a puntargli il fucile in viso.

Sfilò il suo coltello sporco di sangue dal corpo inerme, osservandolo come se fosse un' opera d'arte.

Era rimasto pulito e profumato per troppo tempo, finalmente poteva rivederlo macchiato di quel rosso acceso.

Decise di non distrarsi e continuó con una vittima dopo l'altra, buttando spesso un occhio verso il biondino che  era una vera e propria furia.

Vederlo in azione lo aveva affascinato: Jisung si muoveva perfettamente, sfruttando lo spazio intorno a se perfettamente per proteggersi dagli spari e attaccare a sua volta.

Nonostante i suo movimenti fossero così rapidi, la sua mira non sbagliava mai, riusciva a prendere chiunque fosse sul suo campo visivo.

Dovevano muoversi, sentendo gli spari qualcuno avrebbe potuto chiamare la polizia, ma stavano procedendo piuttosto velocemente con la sfida, forse l'avrebbero portata a termine prima dell' arrivo dei poliziotti.

Mentre uccideva un'altro membro della famiglia sul tavolo del salone, Minho con la coda dell' occhio vide un  uomo dal piano di sopra.

Era un checchino e stava mirando alla schiena del più piccolo che si trovava a pochi metri da se.

Gli occhi del più alto si spalancarono, quando lo vide premere il grilletto.

Il suo corpo si mosse da solo.

Si buttò giù dal tavolo, verso Jisung all'angolo di esso e con il suo peso riuscì a farlo spostare in tempo prima che il proiettile facesse centro.

Si alzò velocemente da sopra di lui, non c'era tempo di perdersi in sguardi e tagliò la gola ad uno degli uomini che lo stava per attaccare.

Riprese un attimo il fiato, si alzò da terra e controllò velocemente con lo sguardo che non fosse rimasto nessun' altro oltre al checchino, a cui pensò immediatamente Jisung con un colpo secco di pistola.

Recuperò l'anello dell' ultimo uomo che aveva ucciso e ripose il coltello in tasca.

《Già fatto?》si unumidì le labbra.
《Immagino di sì, la polizia sta arrivando, me ne torno a casa.》alzò le spalle, avviandosi verso l'uscita della villa, mentre Jisung ancora sconvolto sedeva per terra incapace di muovere un muscolo.

Minho mi ha appena...salvato?

•••

scusate l'assenza, per farmi perdonare aggionerò di nuovo in giornata probabilmente.

-pruu

~𝑻𝒉𝒆 𝑴𝒖𝒓𝒅𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒄𝒕~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Место, где живут истории. Откройте их для себя