𝒇𝒊𝒇𝒕𝒆𝒆𝒏

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Chapter 15: non ho mai idee per titoli scusate faccio pena sì

《Sveglia! Jeongin, sveglia!》bisbigliò Seungmin al suo collega di lavoro che si era addormentato sulla scrivania neanche dopo 5 minuti entrato in ufficio.

Seungmin lo aveva lasciato dormire per quasi un'ora, in moto tale da poter sbirciare nei computer della centrale senza essere disturbato, ma poco dopo Chris era arrivato e il piccolo segretario era ancora nel mondo dei sogni.

Il sovrintendente lo osservava a braccia conserte, sospiró leggermente andando a sedersi sulla sua sedia.

《Lascia perdere Kim, sta lavorando giorno e notte per questo caso, gli fa bene dormire un po'》sorrise leggermente allentandosi la cravatta.

Il castano annuì e lasciò un ultimo sguardo al minore, prima di rivolgersi al suo superiore.
《Lo vedo stressato Bang, è successo qualcosa?》

Chiese, anche se sapeva perfettamente la risposta, conoscendo le ultime mosse di Jisung e Minho.

《Come mi aspettavo c'è stato un altro omicidio, la famiglia Cheng e i loro uomini sono stati sterminati, il che da una parte ci fa comodo perchè ci siamo tolti un pezzo grosso della mafia di mezzo, ma tutto questo non me la racconta giusta.》sbuffò passandosi una mano tra i capelli.

Il grigio inclinó la testa, invitandolo a continuare.

《Mi sento stupido a dubitare di due persone senza alcune prove, ma il mio sesto senso mi dice che sono loro. E se invece mi stessi sbagliando?》

Fidati, non ti sbagli affatto.

《Per ora non abbiamo alternative, perciò non ci resta che dare affidamento al tuo sesto senso.》rispose, mostrandogli un sorriso accennato.

《Seo dov'è invece?》domandò Chris, notando l'assenza del castano.

《È andato in bagno.》

Ancora non è tornato...

《Kim, vai a chiamarlo per favore, intanto sveglio Jeongin, così appena tornate ci mettiamo al lavoro.》

Il grigio annuì.

È l'occasione perfetta per parlargli.

Seungmin si diresse in bagno, senza fare rumore e come sospettava Changbin non era in nessuna delle cabine.

Così andò a controllare nel retro, vide la figura del maggiore di spalle poco più in là e si avvicinó, nascodendosi dietro un muro, per origliare la telefonata del castano.

《Non hai idea di che coglioni mi sto facendo quì in centrale, lo sai quando mi stanno sul cazzo i poliziotti e mi mandi quì lo stesso, per quanto altro tempo ci devo stare?》

Seungmin storse il naso, lo sapevo.

《Siete troppo ovvi, dovete cercare di uccidere in altre maniere, se continuate così sarete sempre voi i primi sospettati, tu sbudelli chiunque, Jisung spara dritto nel cranio senza esitazione, se trovano dei corpi con queste ferite è inutile, capiranno subito.》

Jisung?

Dopo aver sentito il nome dell'amico, si avvicinò al castano senza esitazione e poggiò la punta della pistola sulla sua schiena.

《Passami quel telefono.》

Changbin non esitó un secondo e diede immediatamente il cellulare in mano al collega.

《Chi parla?》domandó Seungmin.

Vorrei chiedere lo stesso.

《Dimmi chi sei o sparo al tuo amico.》

Lee Minho.

《Jisung è con te?》

Sì. Cosa ti serve?

《Nulla, l'importante è che Changbin stia dalla nostra parte. Lavora per te immagino.》

Sì, ha il tuo stesso compito al momento. Togli la pistola.

Come gli era stato detto Seungmin abbassò il braccio, dimettendo la pistola in tasca.

Changbin emise un lungo sospiro.

《Non potevi dirmi prima che eri un infiltrato pure tu!? Mi sono quasi pisciato sotto!》sbraitò il castano, ancora con il cuore che batteva a mille.

《Scusa.》ridacchiò il grigio in risposta, mentre si dirigevano nuovamente in ufficio.

•••

Una settimana dopo...

Erano le 6 di pomeriggio quando Minho entrò in salotto, trovando il biondo seduto sul divano e con la testa tra le mani.

Mancavano tre giorni al botto e a quanto pare Jisung era stressato per quello, il corvino lo aveva osservato darsi da fare senza pause per quei 7 giorni ed era rimasto alquanto affascinato dalla perseveranza del minore.

Lo aveva sempre visto come un ragazzino-nonostante avesse solanto due anni in meno di lui- incapace di fare nulla, ma invece in quelle settimane passate con lui si era ricreduto e dovette ammettere a se stesso, che il biondo non fosse assolutamente un criminale da quattro soldi.

Era stato sveglio giorno e notte, mangiando solo quando necessario, progettando soltanto il loro crimine nella sua testa e analizzando foto e mappe dell' edificio dove si sarebbe tenuta l'asta.

Però sembrava mancargli un pezzo, Minho se ne era accorto e decise di chiederglielo.

《Quando avrai intenzione di spiegarmi il piano? Ti sei rifiutato fino ad adesso, ho tutto il diritto di saperlo.》si sedette sul divano accanto a lui, mantenendo però una certa distanza.

Il più basso sospiró e si mise più comodo sul sofà, buttando la testa all'indietro, poggiandola sul bordo dello schienale.
《Non l'ho ancora finito.》rispose.

《Lo so.》
《Dimmelo, così trovo una soluzione anche io.》insistette il moro.

A dire il vero Jisung era sempre stato un lupo solitario nei suoi affari, e farsi aiutare da un esterno insultava un po' il suo ego, però Minho non era uno qualunque bensì un assassino come lui, quindi decise di spiegargli quello a cui aveva pensato.

《Ho tutto in mente l'unico problema è trovare qualcuno di cui mi fidi che possa fare il presentatore dell'asta, se non vogliamo essere scoperti dovremo per forza catturare o uccidere il presentatore d'asta e sostituirlo con qualcuno dei nostri.》

《Changbin?》

《No. Sarà sicuramente con la polizia insieme a Seungmin, possiamo usarli solo come forme di informazioni, ma non possono assolutamente uscire dalla loro cepertura.》

《In effetti è propabile che la polizia venga all'asta. Non hai nessun altro in mente?》domandò il maggiore.

《A dire il vero sì...ma preferirei davvero evitare. Anche se penso proprio di non avere altra scelta.》si morse il labbro, prese il cellulare e aprire la rubrica, per poi chiamare un numero.

Qualche secondo dopo la persona chiamata rispose.

Pronto, bestie?

•••

ohohoho ed è quì che anche "zoccola" entra in azione🤭🤭

scusate vi avevo promesso un capitolo movimentato, ma il prossimo lo sarà giuro

-pruu

~𝑻𝒉𝒆 𝑴𝒖𝒓𝒅𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒄𝒕~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Where stories live. Discover now