𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕𝐈𝐈

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ZERO POV
I due giovani all'interno della serra, nello stesso istante in cui sentono il cigolio della porta a vetri, si separano bruscamente per cercare di non essere colti sul fatto. Purtroppo i loro riflessi non sono stati sufficemente rapidi, Infatti la poca luce provocata dal chiarore della luna rivela il volto del principe più piccolo in evidente imbarazzo per averli beccati in un momento così intimo.

"P-perdonatemi, non era mia intenzione disturbarvi. Ho assistito alla scena avvenuta in terrazza e ho pensato di intervenire"

Eveline, grazie all'entrata improvvisa del principe, riacquista lucidità e realizza ciò che è appena accaduto. Le sue guance si tingono di rosso e un nodo a dir poco soffocante prende possesso della gola bloccandole il respiro, gli occhi si bagnano di lacrime ricolme di sensi di colpa che ritornano a tormentarla più forti di prima.

Per lei tutto ciò che è avvenuto è stato tremendamente sbagliato, i suoi sentimenti lo sono. Nonostante si sia resa conto di provare lo stesso per il generale, non vuole illuderlo. Tiene troppo a lui e nella posizione in cui si trova non può permettersi di dargli quello che desidera, con lei vivrebbe una vita nella menzogna. Rinchiuso.

Presa dal panico la castana si dirige fuori dalla struttura correndo il più veloce possibile e lasciando soli i due ragazzi, rimasti interdetti davanti a tale reazione "Isabel aspetta!" urla il generale "Kai avresti potuto bussare almeno"

"Non è colpa mia se ci hai fatto prendere un colpo, ti rendi conto di come hai trattato Tae? Sei andato fuori di senno e gli stavi per mettere le mani addosso. Volevo solo assicurarmi che non facessi stupidaggini"

"Adesso cosa faccio? Non volevo spaventarla, non sono riuscito a controllarmi e quando l'ho guardata negli occhi non ho capito più niente" il rosa tira un pugno ad un vaso spaccandolo in mille pezzi, ferendosi con i cocci di porcellana. Dalle nocche iniziano a fuoriuscire gocce di sangue, ma il soldato non ne percepisce il dolore.

"Yeonjun torna in te, arrabbiarsi non serve a nulla. Cerca di ricomporti e corri a cercarla, sono sicuro che abbia agito d'impulso. Se le parlerai con calma riuscirete a chiarire"

"Hai ragione, vado da lei. Spero non sia andata troppo lontano" mormora il più alto, precipitandosi nei giardini per seguirla.

𑁍

Beomgyu si trova spaesato in mezzo alla moltitudine di persone riunite nell'enorme sala. Essendo abituato a vivere in un contesto più modesto e austero, ai suoi occhi l'ambiente gli appare come il più grande che abbia mai visto.

Il giovane cerca di passare inosservato camminando con eleganza e mantenendo una postura degna degli abiti indossati. Per tutto il tempo ha osservato Eveline da lontano e, nonostante la tentazione di intervenire vedendo la sua amica assieme ad un ragazzo dai capelli rossi, è riuscito a trattenersi rimanendo in disparte senza farsi scoprire.

Almeno fino al momento in cui la castana è sparita in mezzo alla folla per dirigersi all'esterno, crede di averla persa di vista quando dopo circa mezz'ora si presenta di nuovo nella stanza. Quest'ultima corre velocemente e si dirige sulla ripida scalinata centrale che serve per accedere ai piani superiori del palazzo.

'È impazzita per caso? È pericoloso avvicinarsi alla sala del trono' pensa preoccupandosi.

L'amico, intuendo che qualcosa è andato storto, inizia a farsi largo fra la gente fino a quando non si trova a dover  sgomitare pur di riuscire a raggiungerla in fretta.

Ad un certo punto, senza accorgersene, Beomgyu urta con il braccio la schiena di una fanciulla che al contatto gira il busto contrariata.

𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾Donde viven las historias. Descúbrelo ahora