𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐗

Beomgyu e la Regina del regno di fuoco passeggiano in solitudine in mezzo alla natura, i giardini reali sono molto vasti e si sono allontanati per poter avere una conversazione tranquilla assicurandosi che nessuno possa ascoltarli.

I primi minuti sono avvolti nel silenzio, si sente solo il rumore delle scarpe che calpestano l'erba fino a quando la voce calma della sovrana interrompe la quiete "mia figlia è molto bella"

"Mentirei se affermassi il contrario Vostra Altezza" risponde il castano leggermente imbarazzato.

"Il prezzo da pagare per chi nasce con un bel faccino è molto caro. Non posso negare di essere una cattiva madre e lo rimarrò sempre. La vita mi ha riservato la punizione che meritavo per essere dotata di rara bellezza, ma sopratutto per essere nata donna. Ho cresciuto i miei figli sulla base della mia visione della vita e, per loro sfortuna, non hanno mai saputo cosa significasse essere felici. Soo-Yun prima ha detto che siete diverso dagli altri, sapete spiegarmene la ragione?"

"Tengo a vostra figlia più di quanto io stesso immagino, me ne rendo conto ogni giorno di più. Vorrei che si sentisse amata e imparasse a gestire le sue emozioni, senza reprimerle. Al nostro primo incontro sono rimasto spiazzato dalle sue parole gelide, non solo verso gli altri ma sopratutto nei suoi confronti. Il peso di essere una reale non è insignificante, ma lei è troppo dura con se stessa e pensa di non poter meritare amore quando tutti hanno il diritto di riceverlo" espone Beomgyu sorridendo all'immagine che si è formata nella sua mente della bionda con stampato sul volto un'espressione radiosa.

"Vorreste tante cose, non pensate di essere egoista?"

"Una persona che desidera il meglio per un'altra è considerata in questo modo Maestà?"

La Regina dai lunghi capelli biondi si blocca di colpo volgendo lo sguardo verso il giovane il quale ferma il passo di conseguenza "siete molto bravo con le parole. È così che gli uomini agiscono, prima ti conquistano con qualche complimento e poi abbandonano"

"Vostra Altezza, Soo-Yun non mi sembra il tipo di donna che si farebbe prendere in giro da uno come me, piuttosto sono io ad essere stato ingannato. Sono caduto nella sua trappola e ho ceduto. È stato proprio questo suo lato a conquistarmi, non posso dire di amarla alla follia, ci vuole tempo, ma le voglio un'infinità di bene. Sono una persona semplice e non voglio convincervi, vorrei solo che ascoltiate quello che vostra figlia ha da dirvi, probabilmente capireste ciò che intendo"

"Quella sciagurata, non ha mai saputo tenere la lingua a freno"

"Voi la conoscete meglio di me, ma non è una bugiarda. Fa parte del suo carattere dire tutto quello che le passa per la testa. Tutti abbiamo dei difetti, infatti non mi ritengo un uomo perfetto perchè sono esattamente come tutti gli altri. Sto rischiando la mia stessa vita per stare con vostra figlia, per questo non merito nessun premio o apprezzamento, anzi venire qui è stata una delle decisioni peggiori che potessi prendere, ma non mi pento di quello che ho fatto"

La reale rimane in silenzio per qualche secondo a riflettere sulle parole del giovane e stranamente viene colta alla sprovvista. Tutti i pretendenti della mano di sua figlia hanno speso il loro tempo elogiando le proprie qualità senza accennare nulla sulla sua persona. Non può offrirle ricchezze, un castello, soldi a volontà, eppure è la prima volta che vede sorridere Soo-Yun in quel modo.

"Non sono sempre stata così, da giovane ero piena di sogni e speranze che mi sono state portate via in un attimo. A dire il vero capisco cosa si prova ad amare qualcuno, so anche cosa vuol dire lasciare tutto per portare avanti l'onore della famiglia. Mi dispiace non aver potuto dare ai miei figli la possibilità di sognare, di credere che il vero amore esista. Avevo paura che provassero quello che ho passato io e timore che rimanessero delusi dalla vita, così li ho abituati fin da bambini a svolgere i propri doveri senza lasciarli liberi di vivere"