𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐈𝐕

Subito dopo lo sfortunato evento il sovrano di Roseland ha tenuto un discorso davanti a tutti i presenti rassicurandoli sulle condizioni del giovane e promettendogli di catturare l'artefice di un gesto così vile.

Dopo aver fatto uscire tutte le persone dall'enorme anfiteatro i principi, assieme al Re, ritornano a palazzo sulle loro rispettive carrozze. Prima che quest'ultimo si ritiri nelle proprie stanze, Soobin lo ferma appoggiandogli una mano sulla spalla e gli chiede di parlare in un luogo più appartato.

I due reali si recano all'interno della maestosa biblioteca situata ai piani inferiori e, una volta sistemati nel grande spazio, il maggiore rompe per primo il silenzio "posso darti del tu?" domanda, rivolgendogli un sorriso simile ad un ghigno "tu mi credi stupido, ma fidati se ti dico che le mie capacità intuitive sono molto più svilluppate di quanto immagini. Sono stato io a dare l'ordine ad uno dei miei arcieri di colpire quel ragazzo se è questo che ti stai chiedendo. Ancora mi è sconosciuta la motivazione che si cela dietro al comportamento di Yeonjun, si è catapultato in suo soccorso sprecando tempo. È troppo devoto alla giustizia, devo ancora insegnarli parecchie cose"

"Non vi è bastato rovinargli la vita uccidendo la sua famiglia per poi trasformarlo in una vera e propria arma umana? Siete un mostro" ribatte il blu stringendo i pugni.

"Probabile, ma tutto quello che ho fatto per arrivare dove sono ora lo rifarei infinite volte. So che sei venuto a conoscenza di quello che è accaduto quella notte, ma non pensare che sia spaventato o intirmorito da ciò" continua, sedendosi su una delle poltrone presenti nella stanza "tu a differenza degli altri hai qualcosa di speciale, rifletti molto e sei forse fin troppo brillante per i miei gusti ma non puoi fare nulla per fermarmi visto che non possiedi neanche una prova per giustificare le mie colpe. Quello che è successo all'arena è stato solo un avvertimento, sono capace di fare cose che nemmeno immagini perciò non conviene spingersi oltre. Qualcun altro potrebbe rimetterci la vita"

"Non ho timore della morte, tanto meno di voi. Prima o poi le vostre azioni vi si ritorceranno contro"

L'altro scoppia in una sonora risata "non ho intenzione di ucciderti, ho altri piani in mente. Ti conviene non immischiarti o l'unica cosa che farai sarà peggiorare la situazione mettendo in pericolo la vita delle persone che ami"

"Mi state minacciando?"

"La sorella del principe Kang non mi è per nulla indifferente, è davvero di una bellezza impressionante forse più della principessa Eveline. Povera ragazza, ha tentato di scappare ma sarebbe stato meglio farsi uccidere, avrebbe sofferto meno"

"Voi non toccherete Soo-Yun nemmeno con un dito, Taehyun non ve lo permetterà. Tiene a lei più della sua stessa vita"

Jung-su scoppia nuovamente in una risata ancora piu fragorosa della precedente "credete che questo possa fermarmi? Ti ricordo che non è lui a governare ma i suoi genitori, io essendo Re posso prendermi tutto ciò che desidero" a quelle parole il principe, con uno scatto fulmineo, si avvicina al corvino afferrandolo per il colletto "sono riuscito a far arrabbiare la persona più calma di questo mondo. È inutile che ti scaldi a tal punto, non hai nessun potere se non quello di startene in silenzio. Lo dico per proteggerti Soobin, la tua morte sarebbe uno spreco considerando la mente unica"

Senza dire una parola il blu lascia la presa per poi dirigersi a passo spedito fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Egli scende le scale principali e raggiunge i suoi amici seduti su delle piccole sedie ai giardini, non appena il rosso vede l'espressione cupa sul volto del coetaneo si preoccupa.

Il più alto si gira verso il principe e con un cenno negativo della testa gli lascia intendere che sarebbe meglio parlarne più tardi, così Taehyun torna a concentrarsi nel pulire le mani sporche di sangue della sorella "si può sapere perché hai agito d'impulso? Di solito non ti importa di nessuno, sei corsa più veloce di un maratoneta. Avresti potuto fare male, devo starti dietro come i bambini"