Capitolo 18

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Matilde, Ginevra e Leonardo avevano preso i posti vicino al finestrino come l'ultima volta, mentre Elena, Lorenzo, Carlo e Laura avevano preso i posti della fila centrale.

Ginevra si spaparanzo' comodamente sul proprio sedile, poi si voltò verso Matilde. Aveva preso un libro giallo dallo zaino e aveva iniziato a leggerlo con interesse, anche se Ginevra sospettava che fosse solo un modo per non guardarla.

La ragazza si voltò verso Leonardo, che stava sistemando alcune foto in un piccolo album fotografico. L'ultima foto era la polaroid della spiaggia, accanto a una di un piatto di spaghetti e una rappresentante un gabbiano che guardava l'orizzonte con sguardo fiero.

"Quindi... Mati, ci vuoi dire qualcosa a proposito del bacio con Alex?" chiese Ginevra a bruciapelo. Matilde arrossì e appoggiò il libro sulle ginocchia. "Ecco... diciamo che non volevo andarmene senza fare le cose per bene. E poi dovevo dargli la lettera" disse come se quell'azione dovesse spiegare tutto. "Chissà se l'ha già letta" disse pensoso Leonardo, finendo di appiccicare le foto sulle pagine. "Chissà" risposero entrambe le ragazze.

I motori dell'aereo si accesero e l'intera stanza di metallo iniziò a muoversi lentamente. A Ginevra pareva il suo cane Luke quando camminava mogio mogio per casa. L'aereo arrivò alla pista e iniziò ad aumentare la velocità gradualmente, fino a staccarsi dal suolo e prendere il volo verso il cielo greco.

I tre ragazzi affondarono le dita nei braccioli dei sedili manco stessero vedendo un film horror alle due di notte, cosa che avevano pure fatto l'estate prima durante un pigiama party con amici. Solo che The Nun ti faceva urlare più che un volo in aereo.

"Ce l'abbiamo fatta! Mati, passami il libro di leggende greche please, sono al mito delle Ammazzoni" disse Leonardo dopo che il veicolo si fu stabilizzato e con il 50% della probabilità di arrivare a casa senza incidenti o cose varie. Matilde prese il libro dallo zaino e lo porse all'amico, ma nel farlo un foglietto cadde per terra.

"Uhm? È questo cos'è?" chiese Matilde allungandosi verso il terreno e prendendo il foglio. "Lo scontrino dell libro?" chiese Leonardo. "Nope, non è lo scontrino, è una lettera" disse la diretta interessata aprendo il foglio.

Matilde si schiarì la voce, poi la lesse ad alta voce:
Ciao ragazzi, siamo Alex e Nicole.

Volevamo ringraziarvi per la vacanza e per averci aiutato a risolvere il caso. Insomma, chi avrebbe pensato di controllare in un posto sotto il naso di tutti? (Pensavo di esserne un esperta visto che nascondo le cose importanti sempre sotto il naso di tutti come ad esempio i miei soldi).

Siete stati dei fantastici e i vostri amici sono molto fortunati per questo, e non lo dico solo per averci aiutato a far luce su un punto della nostra vita.

Potreste essere degli ottimi detective se lo voleste, come quelli dei libri. Questo potrebbe essere il vostro primo caso dei molti che vi capiteranno in futuro. E se vi capita vogliamo (in realtà lo voglio più io: è stra-divertente seguire dal vivo un'indagine poliziesca!) una lettera ad ogni fine caso. Simpatico no?

Oltre a questo volevamo ancora scusarci per i guai che vi abbiamo causato, ma cos'è la vita senza qualcosa di imprevisto?

Buone vacanze da parte di Nicole, Alex , Pierrick e Lucia.

"Un gruppo di detective?" Chiese Leonardo sorpreso. "Non sarebbe una cattiva idea... come ci chiameremmo? I Greci? I tre Sherlock? Gli ammazzoni?" chiese Ginevra illuminandosi lentamente. "Gin calma" disse Matilde scoppiando a ridere.

"Che c'è? Non sarebbe una brutta idea: girare il mondo risolvendo misteri, cercare indizi, interrogare i sospettati: sarebbe la cosa più bella di sempre! Forse non saremo intelligenti come Poirot o Sherlock Holmes e non vorrei neanche lavorare ventiquattr'ore su ventiquattro sette giorni su sette, ma è il lavoro che avrei sempre desiderato da grande!" disse Leonardo sorridendo come un bambino. Forse si immaginava come i suoi detective preferiti in azione, pronti a sconfiggere il crimine quando lo si richiedeva.

"Forse hai ragione Leo, ma vedremo in futuro se aprire un'agenzia di investigatori: ne ho abbastanza di avventure per questa volta" disse Matilde ridendo piano. E infine si aggiunsero anche Leonardo e Ginevra a quella risata silenziosa: anche se avevano deciso di finirla lì sui misteri e sulle complicazioni che ne sarebbero seguite, con le possibili morti e altre cose, Matilde sapeva che non sarebbe successo così velocemente.

Desideravano nuove avventure, conoscere nuove persone e sconfiggere i cattivi. Sarebbe stato difficile, questo lo sapeva, ma ci avrebbero provato: era quello il significato di detective del crimine.

Fine

Vacanze all'isola dei fioriWhere stories live. Discover now