Capitolo 2 [Revisionato]

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"Aspettate, mi state dicendo che Livia si è messa insieme a Mirco, ovvero il migliore amico di Tommy? Che sfiga" disse Leonardo ricapitolando la storia che io e Ginevra avevamo appena finito di raccontare . Mostrai le prove fotografiche su Instagram. C'erano molte foto della ex di Tommy che se ne stava a braccetto con Mirco, altre mentre si baciavano e alcune con loro al cinema a guardarsi qualche film. "Ragazze, spero che con i vostri futuri ragazzi non facciate così" disse Leonardo sorridendo.

Eravamo appena atterrati in aeroporto ad Atene e dopo un viaggio in traghetto, stavamo aspettando i nostri bagagli. Nel frattempo ci raccontavamo gossip di nostri amici e compagni di classe.

In quel momento arrivarono i genitori di Leonardo con i nostri bagagli su un grosso carrello. Mi alzai di scatto. "Ma Lorenzo, non dovevi. Potevo farlo benissimo io!" dissi. "Ma non preoccuparti. Eravate così tranquilli" disse Elena agitando l'indice destro con tono divertito.

Non somigliava affatto al figlio: oltre ad essere molto più giovane del marito, aveva i capelli castano- biondo e gli occhi grigi. Lorenzo, invece, era molto muscoloso e aveva gli stessi capelli e occhi del figlio. Come due persone del genere si fossero conosciuti e poi sposati, rimarrà per sempre un mistero. "Adesso moviamoci ad andare in Hotel, così potete fare un giro" disse Lorenzo.

"Che figata!";"Oddio, guarda le case! Devo fare le foto per Elisa!";" Perché c'è un mulo?";"Fichi d'india!". Eravamo in macchina da meno di mezz'ora e stavamo urlando come dei bambini di cinque anni nel vedere il paesaggio. Passamo davanti alle famose case dai tetti blu, ristoranti, bar e negozio campeggiati soprattutto da piante e numerose. Sorrisi conscia delle numerose foto con cui sarei tornata a casa. Anche l'hotel in cui dovevamo soggiornare non era da meno: un bellissimo edificio bianco provvisto di piscina e con migliaia di fiori e diversi cactus piantati qua e là . Il paradiso in pratica. Pure le camere erano stupende ed eleganti: spaziose, finestre con tende di lino, Tv gigantesche e letti soffici su cui saltarci sopra. La maquette era di un morbido rosso scuro mentre le pareti bianche erano coperte con alcune foto panoramiche di paesaggi e animali comuni.

Io, Ginevra e Elena dovevamo dormire nella camera accanto a quella in cui dormivano Leonardo e Lorenzo. "Almeno non distruggiamo camera nel giro di due minuti" pensai sedendomi sul comodo letto vicino al piccolo corridoio che portava alla porta d'entrata.

"Oddio, siamo di fronte al mare! Abbronzatura arrivo!" gridò Ginevra al settimo cielo. La fissai mentre improvvisava un balletto sul balcone per poi entrare in stanza sorridendo da un orecchio all'altro. "Sicuramente, torneremo a casa con un'abbronzatura perfetta come le modelle sulle riviste" dissi io approvando. "Ma ora... Ti devi mettere una maglietta decente cara. Non vuoi veramente uscire con gli stessi vestiti di quando eravamo a Milano, no?" disse Ginevra . La guardai con uno sguardo terrorizzata. Lei in tutta risposta sorrise.

Quando quindici minuti dopo Leonardo aprì la porta per vedere se stessimo bene, ero vestita così elegantemente che il mio amico lanciò un fischio dalla meraviglia . Ginevra invece era raggiante in viso. Poteva diventare la prossima stilista di moda più famosa al mondo se voleva, e se lo fosse diventata io avrei raccontato di tutte le volte che mi aveva migliorato il vestiario durante il corso degli anni. Mi sarei divertita un mondo a farlo e Ginevra sarebbe stata orgogliosa di sapere di avere un'amica su cui contare. E questo che servono le amiche no?

"Ragazze, che ne dite di fare un giro di ricognizione? Così troviamo anche un ristorante per stasera" disse Leonardo buttandosi sul mio letto a peso morto. "Ma si dai. Almeno cerchiamo anche un negozio di abbigliamento o souvenir. Quindi , muoviamoci" disse Ginevra uscendo dalla porta della camera. Io e Leonardo lanciammo dei versi poco umani mentre scendevamo dal letto per poi uscire dalla camera.

"Che ne dite di andare in un ristorante italiano?" proposi io. Stavamo cercando dei possibili ristoranti ma avevamo trovato solo uno italiano, un bar, un ristorante giapponese e uno che non si capiva tanto che fosse. "No no no! Dobbiamo trovare un ristorante greco vero! Sennò è come andare a Burger King e chiedere una pasta al pomodoro" ribattè Leonardo con tono offeso. "Sono d'accordo con Leo, Mati. E sai quanto sia raro che vada d'accordo con lui" disse Ginevra. Io sbuffai scocciata. "Sentite, perché non chiediamo ai proprietari di sto posto se conoscono un ristorante decente?" chiesi indicando l'entrata di quella che sembrava una fattoria. "Vabbè, proviamoci" disse Ginevra.

Vacanze all'isola dei fioriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora