Capitolo 7

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"Cosa?!" gridò Alex. "Non è possibile! Non può essere mamma quella lì!" disse Nicole indicando freneticamente gli scheletri con tono spaventato. "Infatti per assicurarci che sono effettivamente i due ricercatori dovremmo fare un test del DNA. Per vostra madre, mi servirebbe il DNA di uno di voi" disse la poliziotta. Eravamo tutti paralizzati e non riuscivo a pensare come si potessero sentire Alex e Nicole. La poliziotta venne chiamata da due agenti e se ne andò, lasciandoci soli in modo da digerire la notizia.

Guardai Alex e la sorella, la cui faccia era una maschera di pietra per via dello shock, poi il mio sguardo si poso su Pierrick e notai con stupore che era calmissimo. Prese i due figli per le spalle e disse:"Andiamo a fare questo test, così verifichiamo se... Questa teoria è vera". Alex guardò il padre furioso e si staccò da lui. "Cosa papà? Facciamo questo test così verifichiamo che cosa? Che mamma è morta? Almeno dicci le cose come stanno al posto di trattarci come dei bambini". Il suo tono era così pieno di disprezzo che ne rimasi sconvolta. "Alex, non è così" disse Pierrick. "Allora cosa intendevi?" sibilò Alex. "ALEX! SMETTILA SUBITO!".

Ci girammo tutti verso Nicole. Aveva un'espressione così furiosa in viso che faceva paura. "Secondo te anche io e papà non siamo sorpresi e tristi?!" sbottò lei. Alex non sapeva cosa dire così come noi tre. Cosa stava succedendo? "Per una volta non comportarti da egoista ma pensa anche agli altri! Sai quante cose dovevo fare con mamma e quante cose volevo farci? Doveva insegnarmi cosa fare quando sarei dovuta uscire con il mio primo ragazzo, dovevamo fare shopping insieme e soprattutto voleva spiegarmi come diventare un'archeologa. Perché io volevo diventare come lei e adesso non posso, perché non c'è più! Io...io... io voglio solo mia mamma" esclamò con foga Nicole. Aveva iniziato a piangere lacrime di rabbia mista alla tristezza e corse via prima che potessimo dire qualcosa.

Anche Alex scappò dalla parte opposta, lasciando me, Roberto, Ginevra e Pierrick piuttosto scossi dalla scenata. "Perché tu non stai piangendo?" chiese Ginevra a Pierrick con totale assenza di tatto. "Beh, perché se mi metto a piangere anch'io, Nicole e Alex non saprebbero più dove sbattere la testa. Lo faccio per loro" spiegò gentilmente. "Lo sta facendo per i suoi figli" pensai sconvolta. Il lavoro del genitore è molto difficile.

"Eddai ragazzi, dovete smetterla di fare i depressi! È estate e siete in un'isola greca. Che volete di più?" chiese Elena. Indossava una camicia bianca e dei jeans blu, e le scarpe eleganti erano abbandonate da qualche parte sotto i lettini su cui eravamo sdraiati da più di mezz'ora. Appena aveva ricevuto la notizia aveva preso una pausa di un'ora per vedere come stessimo e devo ammettere che non dovevamo essere un bello spettacolo: i capelli e le magliette erano mezze fradice, lo sguardo fisso su un gazebo su un lato opposto della piscina e nessuna voglia di alzarci per fare qualcosa. Ora capivo come mai nei telefilm, quando moriva qualcuno, i personaggi erano tutti mogi. Letteralmente la tua voglia di vivere veniva brutalmente interrotta e non avevo voglia di fare niente, tranne starsene seduto sul divano a contemplare il vuoto e magari piangere per la disperazione. "Che rottura" dissi a nessuno in particolare. Benvenuta tristezza, addio voglia di vivere.

Elena, pur di farci tornare di buon umore, ci aveva portato anche dei gelati e alcune foto di lei sul posto di lavoro ma niente stava facendo l'effetto sperato. "Sai mamma, scoprire un cadavere ti traumatizza non poco" tentò di spiegare Roberto mentre addentava un grosso morso del suo cornetto. Alex non disse niente.

Dopo quello che era successo, non voleva tornare subito a casa e quindi Pierrick lo aveva abbandonato da noi, sperando che reagisse a qualche stimolo positivo. Ma finora non era successo niente. All'improvviso Elena si illuminò, come se avesse avuto un idea. "Sentite, oggi, durante il lavoro, ci hanno consegnato dei volantini per la festa del paese. Volete andarci?" chiese. "Ah, ho capito quale intendi. Ci sono andato l'anno scorso. Una cosa simpatica" disse Alex. Stava mangiando un ghiacciolo alla fragola ma si capiva che non lo stava gustando sul serio. Era come se fosse li ma non del tutto. Non doveva essere facile. Ginevra si alzò di scatto.

Vacanze all'isola dei fioriWhere stories live. Discover now