Immagina non immagina (pt 2)

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~Remus pov's~

Dalla tasca della mia giacca prendo il libro delle fiabe di Beda il Bardo e quando trovo la pagina giusta inizio a leggere a T/n la fiaba della fonte della buona sorte, è sempre stata la sua preferita.

Dopo un po' che racconto lancio uno sguardo a T/n e mi accorgo che si è addormentata, così chiudo il libro e cercando di fare il meno rumore possibile scendo dal suo letto e dopo averle lasciato un bacio in fronte esco dalla camera.
Vado in cucina a prepararmi un tè e prendere un po' di cioccolato, varco la soglia della porta e subito mi accorgo di non essere solo. Vedo Sirius appoggiato alla finestra che sorseggia del brandy, mi avvicino lentamente a lui e non se ne accorge.

R: Sirius

Si volta di scatto non aspettandosi che ci fosse qualcuno lì oltre a lui.

S: Remus, mi hai spaventato.

R: scusa, non volevo. Mi spieghi che ti è preso stasera?

Dico calmo, per evitare che si alzino di nuovo i toni.

S: non lo so amico. I-io non pensavo davvero quello che ho detto.

Annuisco e lentamente mi avvicino ai fornelli e metto a scaldare un po' d'acqua per fare il tè.

R: dovresti andare da T/n

S: dopo questa sera mi odierà sicuramente, non mi guarderà più in faccia. Sono sicuro che già mi odia

R: no felpato, non ti odia, è solo che vorrebbe che tu ti comportassi come un padre con lei e stasera ha cercato di fartelo capire sfogando tutta la sua rabbia e la sua sofferenza. Non sarebbe mai capace di odiarti.

S: e come fai a saperlo? Non leggi nella sua mente

R: è vero, non so leggere nella sua mente, ma so che non ti odierebbe mai perché in tutti questi anni ti ha voluto sempre bene anche se tu evidentemente hai sempre voluto più bene ad Harry, è chiaro. Devi capire che lui è il figlio del tuo migliore amico e non sto dicendo che non lo devi trattare come se fosse tuo figlio, però devi anche capire che T/n è tua figlia, e anche se non amavi sua madre lei c'è e rimane pur sempre sangue del tuo sangue.

Sento che fa un sospiro e poi mi appoggia una mano sulla spalla.

S: come farei senza di te Remus. Sei sempre stato quello più intelligente e quello saggio tra di noi

Ridendo scrollo la testa e a mia volta metto una mano sulla sua spalla.

R: va da lei, so che dorme però va da lei

~Sirius pov's~

Faccio come dice Remus, dopo avergli dato la buonanotte salgo le scale fino ad arrivare davanti alla porta di mia figlia. Apro lentamente la porta ed entro.
Mi avvicino a lei e la guardo, è uguale identica a me.
Con un po' di insicurezza le accarezzo una guancia facendo attenzione a non svegliarla.

~T/n pov's~

Sto dormendo beata e sento il rumore della porta che si apre. Apro leggermente gli occhi e scorgo la figura di Sirius, chissà che vuole proprio mentre dormo.
Si avvicina a me e mi accarezza una guancia, sono stupita da questo suo gesto che non ha mai fatto.
Prende un respiro e inizia a parlare sussurrando per non svegliarmi, anche se lo sono già ma lui non lo sa ovviamente.

S: non pensavo quello che ho detto, mi dispiace averti ferito, a dir la verità mi dispiace per tutto, per come ti ho trattato in questi anni, per non esserti mai stato vicino, non sapevo nemmeno che tu giocassi a quidditch, pensa che padre assente che sono stato per te. Non so quasi niente di te, qual è il tuo cibo preferito, chi sono i tuoi amici, il tuo colore preferito, non so nemmeno se ti piace o se ti è mai piaciuto un ragazzo anche se non credo che me lo diresti mai.

Ride leggermente e intanto mi accarezza i capelli.

S: è assurdo che io non sappia quasi niente di te, di mia figlia. Comunque non è vero che tu sei l'errore di una notte. Nessuno lo sa ma tua madre per me non era una ragazza qualunque, una delle tante. Io amavo tua madre, eccome se l'amavo, solo che lei era fidanzata con un ragazzo, non per amore ma per il volere della sua famiglia, proprio così. All'insaputa di tutti io e lei ci frequentavamo, io ero a tutti gli effetti il suo amante. Una sera, per un appuntamento, ci eravamo incontrati in un'aula vuota, non ce la facemmo a trattenerci e facemmo l'amore dopo quasi due mesi che ci frequentavamo. Lei rimase incinta, quando era al terzo mese me lo disse, ti voleva tenere e lo volevo anche io.
Dopo due mesi che aveva partorito lei rivelò alla sua famiglia che tu eri mia figlia e ovviamente quel bastardo del suo fidanzato non accettò la cosa.
Lei venne da me e in braccio a lei c'ero tu, ti consegnò a me e mi disse di proteggerti dall'ira di quel mostro di Dolohov, il suo fidanzato. Volevamo scappare insieme, ma lui la uccise proprio davanti ai miei occhi, io scappai con te in braccio e mi rifugiai da Remus. È questo il motivo per il quale non riesco a guardarti negli occhi, bambina mia, quando ti guardo negli occhi rivedo tua madre che viene uccisa da quell'essere disgustoso di Dolohov.

Ha la voce spezzata dal pianto e a stento cerco di trattenere le lacrime, ora ho capito il suo atteggiamento nei miei confronti, lui ha sofferto così tanto...

S: ma in memoria di tua madre, nel nome dell'amore profondo che provavo per lei io ti prometto che d'ora in poi mi comporterò come un padre, mi comporterò come lei avrebbe fatto con te.
Oggi sarebbe fiera della ragazza che sei diventata, forte, bella, tenace e a volte testarda, proprio come lei.
Sono sicuro che sarai la nuova cacciatrice delle Appleby Arrows, ti supporterò affinché questo accada.
Sono fiero di te piccola mia.

Mi lascia un bacio in fronte e fa per andarsene ma appena appoggia la mano sulla maniglia della porta mi alzo dal letto e con le lacrime agli occhi, sussurrando dico

T/n: papà

Appena si volta mi fiondo tra le sue braccia. La stanza si riempie dei nostri singhiozzi.
Lo stringo forte a me come se avessi paura che da un momento all'altro me lo possano portare via e lui mi lascia dei baci sui capelli e mi accarezza la schiena.
Poggio il mento sul suo petto e guardandolo dritto negli occhi, uguali ai miei gli dico le parole che gli ho sempre voluto dire, ma per paura di non essere ricambiata non gli ho mai detto

T/n: ti voglio bene papà

S: anche io amore mio, ti voglio bene anche io

Rimaniamo abbracciati per un altro po', finalmente un suo abbraccio caloroso  che mi fa sentire protetta, che mi fa sentire a casa, che mi fa sentire amata da mio padre.

S: ora va a letto però

T/n: sì papà

Mi sorride e quando sono sotto le coperte mi dice in modo scherzoso

S: buonanotte baby felpato

Rido come una bambina e gli dò la buonanotte.

T/n: buonanotte papà

Fine ❤️











Ecco la seconda parte, con questo si conclude questo immagina non immagina. Spero vi sia piaciuto, io ho quasi pianto mentre lo scrivevo.
Lasciate una stellina e se volete anche un commento.

Baci Giulia 😘


~Immagina i Malandrini~Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt