Capitolo 2 - Guantoni bollenti e ricci bagnati.

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Cosa bisognerebbe mettere ad un incontro di boxe?

Vestiti.

Disse Niall, ridendomi in faccia quando gli chiesi cosa dovessi indossare. Per punizione, gli feci pulire il caos creato in salone.
Svuotai l'armadio, cercando dei vestiti adeguati per un incontro di boxe. Ma cosa é adeguato per un evento del genere? Non ci sono mai stata, ma di certo non ci saranno ragazzine vestite tutte in rosa. Dovrei vestirmi di nero? Penso sia la soluzione migliore. Alla fine, presi una maglia nera a maniche corte, dei pantaloncini di jeans neri, e le vans, anch'esse nere. Abbassai lo sguardo sul letto, vedendo tutti i miei vestiti su di esso, e sbuffai, ripiegandoli uno ad uno, per poi rimetterli al loro posto. Quando finii, guardai l'ora sul cellulare. Le otto e mezza. Credo che lo "show" cominci alle nove. Non feci in tempo a muovere un muscolo, che la porta della mia camera si aprì di botto, facendo entrare una Margot nel panico piú totale. I suoi capelli rossi oscillavano da una parte all'altra mentre cercava qualcosa nei cassetti della mia scrivania.

«Certo, entra pure, non mi hai fatto venire un colpo al cuore, no.» Dissi, vedendola richiudere freneticamente i cassetti, per poi gettarsi sotto il mio letto.

«Scusa Ley, ma non riesco a trovare l'eyeliner!» Esclamò da sotto il mio letto. Alzai gli occhi al cielo, prendendola dalle caviglie, e tirandola fuori di lì.

«Ce l'ho io.» Dissi, tirandolo fuori dalla tasca dei pantaloncini, e sventolandoglielo davanti al viso arrossato.

«E potevi dirmelo prima?» Domandò, alzandosi di scatto e prendendolo dalla mia mano.

«Come se tu mi avessi dato il tempo per dirtelo.» Risi, e mi fece la linguaccia. «A che ora comincia lo spettacolo?» Chiesi. Lei andò verso il mio specchio, aprendo l'eyeliner, e cominciando a metterlo sulla palpebra destra.

«Allora, uno, non é uno spettacolo.» marcò la parola "spettacolo", come se avessi detto la piú grande cazzata al mondo. «Due, dovremmo stare lì fra mezz'ora. Ma faranno salire sul ring i pugili dopo un quarto d'ora.» Disse, disegnando la linea nera anche sull'altr'occhio.

«Perché li faranno salire dopo un quarto d'ora?» Chiesi, accigliandomi.

«L'attesa Heiley, l'attesa.» Sospirò. «É la parte piú importante, quel momento in cui vuoi che tutto abbia inizio. É come...un concerto.» Disse alla fine, richiudendo il tubetto di eyeliner, e voltandosi nella mia direzione. «Quando andasti al concerto di Patty, non ti sentisti così?» Chiese.

«Ew. In primo luogo, avevo dieci anni.» precisai, e lei mimò un "dettagli". «E poi, si. Non vedevo l'ora che cominciasse a cantare, ma solo perché mi piaceva.» Dissi, e quasi vomitai ricordando quanto fossi fissata per quella ragazzina dalle treccine bionde e l'apparecchio. Mi vergogno del mio passato, gesú.

«É la stessa cosa ad un incontro di boxe. Solo che qui, non si canta, ma si vede come due persone si prendono a pugni fino a quando uno dei due non crolla per terra.» Uscì dalla mia camera, andando verso il bagno. La seguii a ruota, volendo sentire cos'altro avrebbe detto.

«Mi fai sentire male, così.» Dissi, facendo una smorfia di disgusto.

«E allora che farai quando vedrai il sangue? Perderai conoscenza?» Rise di me, prendendo la spazzola e sistemandosi l'ammasso di capelli rossi.

«Non saprei.» Mormorai, cominciando a girare i pollici.

«Baby, non dovresti venire se causerai tanti guai.» Disse, ma nel suo tono di voce c'era il divertimento. Forse non dovrei andarci, capace che seriamente perdo conoscenza. Non vorrei rovinare la serata a Niall e Margot, so causare solo danni. Lei finì con la spazzola, e uscì dal bagno, andando in salotto, dove il suo ragazzo era intento nel buttare l'ultima bottiglia di birra nella pattumiera.

Boxing Ring. » Harry StylesWhere stories live. Discover now