Capitolo 13 - Distacco e occhiatacce

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Appena entrai in casa, vidi tutti i ragazzi sorridermi con aria innocente, come quando i bambini combinano delle marachelle e fanno finta di non saperne nulla.

"Chi di voi ha avuto la geniale idea di farmi rapire?" domandai incrociando le braccia al petto e guardandoli uno ad uno, per poi soffermarmi su Margot. Lei alzò in aria le mani difendendosi.

"Non sono io la colpevole." Ammise. Inoltre aggiunse "In realtà non so nemmeno chi sia stato."

Scrollò le spalle e spostò lo sguardo sulla televisione davanti a lei, ignorandomi completamente. Si stava comportando in maniera strana. Lasciai stare e guardai gli altri ragazzi. "Allora?" Chiesi, ma nessuno parlò, solo Zayn disse "In realtà nessuno di noi ha chiesto ad Harry di passare a prenderti-"

"Rapirmi." Lo corressi.

Diede un colpo di tosse prima di riprendere a parlare. "Rapirti." Si corresse. "Tutti sapevamo che non ti sentivi bene ed eri stanca, quindi abbiamo lasciato perdere."

D'un tratto Harry mi sussurrò qualcosa all'orecchio, non mi ero accorta fosse accanto a me. "Ringraziami piu' tardi, lingua biforcuta."

Mi si gelò il sangue nelle vene. Era stato Harry di sua spontanea volontà a venire a casa mia e rapirmi. In quel momento nella mia testa c'erano troppi pensieri, domande, a cui non sapevo rispondere. Forse in un primo momento voleva davvero rapirmi, riportarmi in quel luogo orrendo dove venivano svolti gli incontri di boxe e uccidermi. No. Non ne sarebbe capace. Poi la scena di quando lui stesso mi aggredì, mi si presentò in mente. Sentii dei brividi lungo tutta la  schiena, oh si che ne sarebbe stato capace..

Mi si seccò la gola e avevo urgente bisogno d'acqua, quando mi accorsi anche di star sudando. Avevo tutta la fronte ricoperta di goccioline di sudore.

"Hailey? Tutto bene?" Domandò Louis. Mi stava osservando con i suoi occhi che ti perforano l'anima, con sguardo indagatorio.

"Sì, scusatemi, ho bisogno di un pò d'acqua."

Girai i tacchi e andai in cucina, chiudendo la porta alle mie spalle e poggiandomi di schiena al muro. Presi un fazzoletto e asciugai le goccioline di sudore presenti sulla mia fronte, per poi aprire il frigo e prendere un bicchiere d'acqua. Dopo aver bevuto iniziai a calmarmi, ma le domande erano ancora presenti nella mia testa. Se nessuno ha chiesto ad Harry di venirmi a prendere, perchè è venuto lui di sua spontanea volontà? Soprattutto lui che non mi sopporta e lo capirebbe anche un bambino di tre anni. Mi passai una mano sulla fronte e sospirai. Avevo bisogno di allontanarmi da quel gruppo. Dopo pochi istanti sentii la porta aprirsi ed entrò Zayn, guardandomi con aria preoccupata.

"Ehi, come stai?" chiese cautamente, mettendosi piano accanto a me. Scrollai le spalle e rimasi in silenzio. Non mi andava di parlare di ciò che stavo pensando.

Dopo interminabili minuti di silenzio, io e Zayn tornammo in salone dagli altri, che stavano discutendo animatamente sull'importanza delle api nel il Mondo. Appena misi piede in salone trovai lo sguardo di Harry addosso, deglutii e feci finta di nulla. Forse mi stava guardando perchè ero ancora in pigiama, dato che non mi ha dato la possibilità di cambiarmi. Certo Hailey, ti sta guardando per il pigiama, non di certo perchè sei la sua prossima vittima e finirai al macello e poi verrai usata come ripieno per il suo sacco da boxe.

Passai il resto della serata seduta sul divano e fissando dei punti nel vuoto, non riuscivo a concentrarmi o prestare attenzione sui discorsi dei ragazzi.
Più volte mi chiesero cosa avessi ma ogni volta rispondevo dicendo che ero solo stanca. D'altro canto, mentre tutti mi guardavano con aria dispiaciuta, Margot mi lanciava occhiatacce ed Harry semplicemente mi ignorava. Sinceramente non m'importava sapere perché Margot ce l'avesse tanto con me. Vabbè, Harry non ne parliamo. È l'ultima persona con cui vorrei avere a che fare per il resto della mia vita, quindi mi va bene essere ignorata. Davvero, preferirei restare sola. Se solo Harry fosse stato un ragazzo meno rude e scontroso forse potremmo essere buoni amici, così come lo sono ora con il resto de gruppo. Sospirai, pensando che purtroppo, non è così.

{...}

Ad accompagnarmi a casa fu Zayn, il tragitto fu molto silenzioso, solo quando arrivammo sotto casa mi diede un leggero bacio sulla guancia e mi sussurró un "buonanotte Ley." e prima di andare, mi augurò di riprendermi. Lo ringraziai e salii su nel mio appartamento.
Margot, da brava stronza qual è, era tornata a casa con Niall senza avvisarmi, infatti, appena varcata la soglia di casa la trovai spaparanzata sul divano. Non feci in tempo a poggiare le chiavi sul mobiletto all'entrata che scattó subito contro di me.

"Ma che problemi hai?" Scattó come una furia, precipitandosi da me e restano a 2 centimetri dalla mia faccia. Sul mio volto era dipinta un'espressione di confusione.

"Ma di cosa stai parlando?" Domandai calma. In realtà stavo iniziando già ad innervosirmi.
Lei scoppió in una fragorosa risata, isterica aggiungerei.

"Ma pensi che io sia stupida? Davvero credi che Harry sia magicamente spuntato a casa nostra per prelevarti?"

"Margot ma stai scherzando? Ma non vedi che sono ancora in pigiama? Lui è arrivato-"

"Hailey perfavore a lui non frega niente di te e di quello che fai o non fai. Forse sei anche la primissima persona in cima alla lista delle persone che odia."

Quelle parole mi colpirono. Mi fecero davvero male. Ma la cosa che mi fece ancora più male fu sapere che le stava pronunciando lei, la mia migliore amica. Improvvisamente vidi tutto nero.

"Tappati la bocca." sibilai.

"Come scusa?" Strilló lei, guardandomi con un sopracciglio alzato.

"Ho detto, tappati quella boccaccia che ti ritrovi. Smettila di starnazzare come una dannata gallina, che solo quello sai fare dalla mattina alla sera."
Dissi a denti stretti.
"Come osi, mettere in dubbio quello che io ti dico? Io, quella che reputi la tua migliore amica da anni e che ti ha sempre detto la verità. Cosa c'è? Hai un debole per Harry e non vuoi ammetterlo? Ti da fastidio che sia venuto a casa nostra-" Mi corressi subito dopo "anzi, mia, perché ormai l'affitto da mesi lo pago solo io? Dato che qui io lavoro dalla mattina alla sera e tu invece fai i tuoi porci comodi con il tuo ragazzo!" ormai avevo alzato la voce e le stavo praticamente urlando contro, mentre le puntavo l'indice al petto, e lei indietreggiava senza proferire parola.
"Non hai nulla da dire?" Le domandai ad un certo punto. Lei di tutta risposta abbassó lo sguardo per terra.
"Bene." Sospirai.
Mi allontanai, averla cosi vicino mi faceva venir voglia di prenderla a schiaffi. Lei rimase lì ferma, al suo posto, quando aggiunsi un'ultima cosa.

"E per piacere, prepara le valigie. Prendi tutte le tue cose e vai fuori da questa casa."

Boxing Ring. » Harry StylesWhere stories live. Discover now