Capitolo 16 - Sensi di colpa

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Strusciai il viso contro il cuscino, mentre i miei polmoni respiravano l'incredibile odore di menta che mi aveva fatto compagnia per tutta la notte. Mi stiracchiai nel letto e piano aprii gli occhi. Mi grattai la testa e mi accorsi di avere la bocca secca, quando all'improvviso il ricordo della notte si fece largo nella mia mente. Spalancai gli occhi.

"Oh, cazzo." Mi alzai di scatto, stropicciandomi gli occhi per vederci meglio dato che vedevo tutto ombrato, mentre correvo in salotto verso il divano.

Non c'era. Harry non c'era.

Che io abbia sognato tutto? Probabilissimo.

Ovvio che non avevo sognato proprio nulla, il pacchetto di m&m's vuoto era ancora lì. Se mi ero addormentata sul divano, come ci ero arrivata nel letto?
Improvvisamente le mie guance avvamparono nel realizzare che evidentemente mi aveva portato Harry stesso nel mio letto. Mi passai una mano fra i capelli e ripensai alla notte passata insieme. Harry era così...non Harry. Non sapevo davvero cosa pensare, ma sapevo solamente che mi era piaciuto sul serio passare del tempo con lui in quel modo. Ridere insieme, stuzzicarci e soprattutto non litigare o vedere Harry lanciarmi occhiatacce sprezzanti.

Realizzai all'improvviso un'altra cosa.

Barbara!

Accidenti, dovevo andare a lavoro questa mattina e non ho nemmeno controllato l'orario, me ne sono completamente dimenticata. Diedi un'occhiata fugace all'orologio appeso in salone e vidi l'orario: 12:35 P.M. a breve la biblioteca avrebbe chiuso.
Presi il cellulare e notai le dieci chiamate perse di Barbara.

"Maledizione." Mormorai mentre richiamavo in fretta il numero di Barbara.
Lei, come al solito, mi rispose tranquilla e con un tono così dolce e pacato.

"Barbara scusami tantissimo, ieri sera un uomo mi ha aggredita e-e-" Iniziai a camminare avanti e indietro per la casa cercando le parole adatte, ma subito Barbara mi interruppe.

"Hailey, tesoro! Non ti preoccupare, mi ha riferito tutto Colin questa mattina, ti ho chiamata così tante volte perché ero preoccupata!" Affermó con tono preoccupato. Improvvisamente si creó un cipiglio sul mio viso. Come faceva Colin a saperlo?

"C-Colin?" Balbettai. Cercavo di capire e di intuire come facesse a saperlo, ma non trovavo nessun collegamento. Ieri sera in quella stradina eravamo solo io, Harry e quell'uomo schifoso. Decisi che me ne sarei occupata più tardi.
Scambiai due chiacchiere con Barbara, che mi ripeteva ogni cinque minuti come stessi, se non avessi nessun livido e se avessi già esposto denuncia. Mi chiese anche se volessi passare dalla biblioteca per un caffè, ma rifiutai. Ero ancora molto stanca e scossa dalla sera prima.
In realtà avevo in mente solo la notte passata con Harry. Non riuscivo a togliermelo dalla testa, era un pensiero fisso.
Quando riattaccai la telefonata, mi guardai intorno. Gran parte del casino di ieri sera era sparito, come per esempio il divano, i cuscini, gli oggetti sul tavolino erano stati rimessi ordinatamente al loro posto. Involontariamente un sorriso si fece largo sul mio viso pensando al ragazzo riccio che rimetteva in ordine casa mia mentre dormivo.
Decisi di sistemare le ultime cose, quando appiccicato al frigorifero trovai un bigliettino, con su scritto a penna gel nera, con una calligrafia così pulita ed ordinata:

"Non preoccuparti per il lavoro. Ci ho pensato io.
-H.
E non so se te lo ha mai detto nessuno ma russi. Tanto." 

"Io non russo." Borbottai fra me e me mentre staccavo il fogliettino di carta dal frigorifero e lo
poggiavo su un porta oggetti. "O forse sì?" Mi domandai poco dopo. Scacciai il pensiero dalla mia testa, non era una priorità sapere se russo oppure no.
Decisi di farmi un bagno.
Riempii la vasca con dell'acqua tiepida, era pur sempre estate e faceva caldo, per quanto caldo possa fare nel Regno Unito. Una volta che la vasca fu pronta mi spogliai, quando notai il mio riflesso nello specchio. Un grosso livido si era formato all'altezza del mio fianco destro, proprio dove quel viscido verme mi aveva tenuta stretta la sera precedente. Sfiorai con l'indice il livido e sussultai quando sentii un gran dolore. Era orrendo.
Diedi le spalle allo specchio e sciolsi i miei capelli biondi, non mi ero accorta di quanto fossero cresciuti nell'ultimo periodo. Ora arrivavano poco più sopra del sedere.
Finalmente entrai in acqua e iniziai a rilassarmi nel
giro di pochi istanti. Poggiai la testa sul bordo della vasca e chiusi gli occhi, iniziando a vagare con la mente.
Nell'oscurità totale, apparvero due occhi. Due occhi ammalianti, che mi guardavano con aria di sfida, quasi potevano parlare solo guardandomi.

Boxing Ring. » Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora