Capitolo 18 - Cox E-Commerce e visita non programmata

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Mi guardai allo specchio, la mia figura risultava alta e sinuosa, le mie curve morbide messe in risalto dalla gonna aderente nera, lunga fin sopra le ginocchia, e una camicia bianca con maniche a tre quarti.
I capelli biondi boccolati cadevano sulla mia schiena, poco trucco sul mio viso e un rossetto nude che copriva le mie labbra.
Presi il mio cellulare, Lunedì 4 Luglio h.10:00. Mancava poco.

Infilai le décolleté nere, presi la mia borsa small size nera e mi guardai un'ultima volta allo specchio.
Era l'abbigliamento giusto per un colloquio di lavoro. Sì, lo era.

Più passavano i minuti, più avrei voluto che il colloquio fosse già finito.
Non amo particolarmente i colloquii lavorativi, è uno step che avrei voluto non fosse mai esistito.
Purtroppo però, esiste.

Scesi dalla mia auto, parcheggiata difronte l'enorme struttura in vetro. Su tutti i vetri presenti al piano terra, era stampata la scritta "Cox E-Commerce", e avvicinandomi, potei notare l'elevato numero di dipendenti all'interno della struttura.
Camminavano, correvano freneticamente da una parte all'altra, chi con le mani piene di fogli, chi portava caffè a destra e manca, chi dalla sua postazione non spostava mai lo sguardo dal suo computer.
Deglutii ed entrai, guardandomi intorno prima di recarmi in un punto particolare dove trovai una grande scrivania, e una giovane donna lavorarci su.
Le sue unghie lunghe producevano ripetutamente il rumore "tip tip tap" sulla tastiera del computer, mentre i suoi grandi occhiali rosa le scivolavano piano piano dal naso.

"Buongiorno." dissi. La donna alzó lo sguardo dallo schermo del computer per potermi osservare, per poi soffermarsi sul mio viso.

"Buongiorno a lei. Sono Angeline, le servono informazioni?" Domandó molto gentilmente, poggiando un gomito sulla scrivania e poggiando sopra la sua mano il mento. Osservandola meglio pensai che avrebbe avuto circa una trentina d'anni.

"Sì, a minuti ho un colloquio, sono Hailey Bradel." Affermai osservando l'ora su un orologio fissato al muro, alle spalle di Angeline. Mancavano cinque minuti.
La donna spalancò gli occhi e di scatto si poggiò di peso sullo schienale della poltroncina in pelle nera.

"Ma certo! Mi ricordo di te tesoro, ti ho chiamata io stessa per informarti del colloquio. Il direttore ha voluto subito avere contatti con te dopo aver esaminato il tuo curriculum vitae. Oh, ti dispiace se ti do del tu?" Involontariamente sorrisi, quella donna sembrava così distratta ma allo stesso tempo professionale e genuina. Ovviamente, era una prima impressione, ma spero che sia davvero così.

"Nessun problema." Sorrisi. "Dove dovrei recarmi?" Domandai gentilmente. Il tempo scorreva e di certo non avrei voluto che il proprietario dell'azienda pensasse che sono una ritardataria.

"Oh, sì, perdonami. Ti accompagno io, il suo ufficio non è su questo piano." Si alzó dalla sua poltroncina e non riuscii a fare a meno di notare il suo outfit ricco di peculiarità.
Indossava dei pantaloni in pelle, aderenti, dello stesso rosa acceso dei suoi occhiali, mentre sulla parte superiore del corpo indossava una semplice camicetta trasparente, coperta da una giacca altrettanto rosa. Le scarpe, stranamente, nere. Anche lei indossava dei décolleté.
Mi domandai come mai non avesse anche i capelli rosa, ma di un semplice castano scuro, raccolti in uno chignon ordinato.

Dopo pochissimi minuti in ascensore, arrivammo al sesto piano, dove non era presente nemmeno un singolo dipendente. Il corridoio ampio era vuoto, circondato dal silenzio. L'unico rumore era quello dei tacchi di Angeline e dei miei.
Si fermó davanti ad una porta bianca, spostandosi al lato.

Boxing Ring. » Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora